Inizia il 28 settembre il nuovo programma di Antonella Clerici, “È sempre mezzogiorno” e l’umore della presentatrice è alle stelle: «È un fantabosco, con fate, gnomi e un albero magico – racconta al Corriere della sera – C’è un grande led dove scorrono in diretta le immagini del bosco che circonda casa mia. E poi al centro dello studio una cucina che ricorda la mia: per me il salotto buono è sempre stato la cucina, gli ospiti li accolgo lì, in quello che è il focolare della casa. Penso a un programma che vuole dispensare gentilezza; la saggezza invece è rappresentata da tre nonnine. La parola d’ordine è solarità».
È sempre mezzogiorno, il nuovo programma di Antonella Clerici
Un ritorno al daytime che sembrava non dovesse più accadere: dal suo presunto ‘addio’ a Rai1 e a La Prova Del Cuoco, la mitica conduttrice ci riprova con un format che parla nuovamente di cucina, ospitalità, ricette e familiarità. Ma come si approccia al suo nuovo progetto dopo i trambusti con l’azienda di Viale Mazzini?
«All’inizio l’ho vissuta male, poi più passava il tempo più ho iniziato a capire che stava diventando un’opportunità per ripensare a mente sgombra a tante cose. Ho cambiato vita, da Roma mi sono trasferita ad Arquata Scrivia, tra appennino ligure e piemontese, poteva essere un salto nel buio, invece ho conosciuto un mondo. Un mondo che ora porto in tv. Io del resto ho sempre fatto così: ho sempre portato la mia vita e le mie passioni in tv». E non solo: questo nuovo programma di Antonella Clerici declina anche alla perfezione i suoi valori professionali: «Amo la tv pacifica, serena, quella che dispensa gentilezza e buone maniere, saggezza. Penso che tutti noi abbiamo bisogno di recuperare un po’ di lentezza: la mia idea è portare la provincia e la natura in televisione. Dove vivo adesso non sono una privilegiata, in tanti hanno un pezzetto di terra. Nel programma mi circondo di gente normale che porta la sua esperienza di vita in tv».
«Le direi grazie, perché se avessi fatto un’altra stagione sottotono oggi non avrei questo entusiasmo. Alla fine quello stop è stata un’opportunità. Ho vissuto due anni nel mio bosco, ho coltivato e ho pensato alle mie due grandi passioni: la famiglia e la crescita di mia figlia; e la televisione. La proposta del direttore Coletta mi ha fregato: mi ha fatto credere di lavorare a un progetto piccolo, e alla fine mi ha chiesto un programma di un’ora e mezza: si vede che fare le cose in piccolo non è nel mio karma. Io di mio ho posto una condizione: avere un solo anno di contratto».
Nessun rancora, tuttavia, per De Santis, responsabile di questa sua ‘uscita’ di scena in favore della Isoardi: «Le direi grazie, perché se avessi fatto un’altra stagione sottotono oggi non avrei questo entusiasmo. Alla fine quello stop è stata un’opportunità. Ho vissuto due anni nel mio bosco, ho coltivato e ho pensato alle mie due grandi passioni: la famiglia e la crescita di mia figlia; e la televisione. La proposta del direttore Coletta mi ha fregato: mi ha fatto credere di lavorare a un progetto piccolo, e alla fine mi ha chiesto un programma di un’ora e mezza: si vede che fare le cose in piccolo non è nel mio karma. Io di mio ho posto una condizione: avere un solo anno di contratto».
Un banco di prova, tanto entusiasmo ed un ritorno alle origini anche da un punto di vista di qualità di conduzione: «Se rivedo le mie ultime trasmissioni sono molto critica con me stessa: non ero più quella di prima, l’Antonella che si prende in giro, ero entrata nella routine, tiravo via. Alcuni programmi li ho sbagliati perché invece di dare retta me, ho dato retta a come mi volevano gli altri: devi essere sobria, guardare il gobbo, essere impostata. Invece io sono un cavallo selvaggio, mi devi lasciare correre, anche quando sbaglio. Se alcuni programmi che ho fatto non sono andati bene credo sia dipeso dal fatto che ero un cavallo domato, io ho bisogno di essere come Spirit».
In bocca al lupo, la guarderete?
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