È risolto lo stop alla serie tv sul delitto di Sarah Scazzi: la miniserie non si chiamerà più Avetrana – Qui non è Hollywood ma semplicemente Qui non è Hollywood. In ottemperanza al provvedimento emesso dal Tribunale di Taranto e in attesa dell’udienza fissata per il 5 novembre, Groenlandia e Disney fanno sapere di aver cambiato titolo alla serie che ricostruisce in quattro episodi uno dei casi mediatici e di nera più sconvolgenti degli ultimi anni.
Serie tv su Sarah Scazzi cambia titolo e uscita
Era stato il sindaco di Avetrana, Antonio Iazzi, a presentare un ricorso cautelare d’urgenza per chiedere alla società di produzione la rettifica del titolo e l’immediata sospensione della messa in onda, prevista inizialmente per il 25 ottobre in streaming su Disney+. Il timore del primo cittadino del paese pugliese è che l’associazione del nome con la serie “susciti una portata diffamatoria”, rappresentando la cittadina come “una comunità ignorante, retrograda, omertosa, eventualmente dedita alla commissione di crimini efferati di tale portata, contrariamente alla realtà”.
Diretta dal regista Pippo Mezzapesa, che ne ha scritto anche la sceneggiatura insieme ad Antonella W. Gaeta, Davide Serino, Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni, Qui non è Hollywood è interpretata da Vanessa Scalera nel ruolo di Cosima Misseri, Paolo De Vita in quello di Michele Misseri, Giulia Perulli nei panni di Sabrina Misseri, Imma Villa in quelli di Concetta Serrano, Federica Pala nel ruolo di Sarah Scazzi. Anna Ferzetti è la giornalista Daniela, Giancarlo Commare è Ivano e Antonio Gerardi interpreta il maresciallo Persichella.
Qui non è Hollywood: uscita ufficializzata da Disney+
Il regista, in merito alle polemiche scoppiate, ha dichiarato che “il limite di un autore debba essere comunque sempre il pieno rispetto delle storie che si vanno a raccontare e delle persone, perché in questi casi non si parla di personaggi ma delle persone, con cui si va a ‘vivere’, che si vanno ad esplorare”. Il produttore Matteo Rovere ha aggiunto che “la Costituzione stessa garantisce la libertà degli autori e delle autrici di esprimersi, di raccontare il presente, la realtà, la contemporaneità, anche con l’obiettivo di elevare lo spirito critico e non addormentare chi ci guarda ma provocare riflessioni e analisi”.
Rovere ha sottolineato che i media e la politica non devono dare ai creativi “il compito di cambiare il mondo” perché la serialità e il cinema non hanno questo ruolo, bensì il dovere “di interrogarci sul presente, sull’esistente e avere il coraggio di parlarne. Spesso e volentieri quando le cose arrivano da lontano ci rassicurano perché sembrano non appartenerci, mentre quando sono più vicine si sente una complessità in più. Tuttavia una cinematografica contemporanea deve superare queste paure”. Dopo l’intervento del Tribunale di Taranto e il cambio di titolo, Disney+ ha deciso che Qui non è Hollywood sarà disponibile in Italia dal 30 ottobre: ecco il trailer ufficiale.