Dopo Massimo Boldi, Nino D’Angelo, Johnny Dorelli, Andrea Roncato, Cesare Cremonini, Katia Ricciarelli e Renato Pozzetto, soltanto per citare i più noti, Edwige Fenech si aggiunge alla lista di attori rilanciati da Pupi Avati in chiave drammatica. La regina della commedia sexy degli anni Settanta torna al cinema a sorpresa tra i protagonisti di La quattordicesima domenica del tempo ordinario, il 43° lungometraggio del regista bolognese.
Edwige Fenech, nuovo film con Pupi Avati
Prodotto da Antonio Avati, Santo Versace e Gianluca Curti, La quattordicesima domenica del tempo ordinario è stato definito da Avati come “il mio film più sincero e personale in cui racconto anche il fallimento dei nostri sogni”. La storia è infatti quella di Marzio (Gabriele Lavia) e Sandra (la Fenech), una coppia di amici che si ritrova nella Bologna di oggi. Tanto tempo prima, negli anni Settanta, i due (Lodo Guenzi e Camilla Ciraolo nelle versioni giovani) formavano un trio inseparabile insieme a Samuele (Massimo Lopez da adulto, Nick Russo da giovane).
La musica e la moda erano al centro dei loro sogni. Marzio e Samuele avevano fondato I Leggenda, una band che incise una sola canzone: Quattordicesima domenica, come la quattordicesima domenica del tempo ordinario in cui Marzio ha sposato Sandra, aspirante indossatrice. Ma poi è successo qualcosa nelle loro vite: l’età adulta, le incomprensioni e i problemi quotidiani hanno sconvolto i loro equilibri. Trentacinque anni dopo, Marzio e Sandra si rivedono, ma ormai tutto è cambiato.
Avati, 84 anni, rivela che La quattordicesima domenica del tempo ordinario è un film profondamente autobiografico. Il titolo fa riferimento al 24 giugno 1964, la data del suo matrimonio con la moglie Amelia Turri (detta “Nicola”, nome del nonno), con la quale è sposato da 58 anni. Inevitabile a quel punto pensare alla Fenech per incarnare oggi “la ragazza più bella di Bologna”.
La quattordicesima domenica del tempo ordinario, Pupi Avati autobiografico: “Parlo di me in modo tutt’altro che pudico”
L’ultima apparizione dell’attrice al cinema era stata un cameo nell’horror Hostel: Part II diretto da Eli Roth nel 2007. Da allora ci sono stati soltanto la miniserie La figlia del capitano e la fiction È arrivata la felicità. “È stato un vero e proprio miracolo – racconta la Fenech, 74 anni – che dopo sette anni che avevo deciso di chiudere con il cinema, mi sia arrivata questa telefonata di Avati che mi ha spiegato il personaggio e mi ha fatto subito sentire Sandra, un ruolo che aspettavo da sempre e perfetto in questa fase della mia vita”.
Da otto anni la Fenech vive a Lisbona, ha rifiutato numerose proposte che le sono state fatte e pensava di aver chiuso definitivamente con il cinema. Poi è arrivato Avati e “il primo film in cui non fa la doccia”. “Non sono più una ragazzina – spiega l’attrice – ma una donna matura e finalmente ho avuto l’occasione di non puntare sul fisico come una volta”. Magari sarà l’inizio di una seconda vita sullo schermo. “Se mi arrivassero altre proposte valide sarei pronta a tornare” perché “il pubblico è composto in gran parte di donne mature che vogliono vedersi rappresentate”.
Nel cast, nel ruolo del padre di Marzio, c’è anche un inedito Cesare Bocci. “Ci sono tanti talenti ingiustamente dimenticati – chiarisce Avati – e io punto anche sulla loro voglia di essere risarciti”. La quattordicesima domenica del tempo ordinario è nelle sale da giovedì 4 maggio con Vision Distribution: ecco il trailer ufficiale del film, con le musiche originali di Sergio Cammariere.
[…] over 50. Convincente come al solito il cast, da Lodo Guenzi a Gabriele Lavia ma in particolare per il ritorno al cinema di Edwige Fenech e la scelta di Massimo Lopez per un inedito ruolo […]