Sono nove i nuovi film al cinema dal 4 maggio, la settimana che segnerà il congedo definitivo di Super Mario Bros. – Il film e Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti dalla vetta del box-office. Arriva infatti Guardiani della Galassia Vol. 3, il cinecomic Marvel di James Gunn con Chris Pratt e un ricco cast anticipato di un giorno rispetto alle consuete uscite del giovedì.
I nuovi film al cinema dal 4 maggio
Non a caso, nel giorno di lancio del 3 maggio, Guardiani della Galassia è subito schizzato alla testa del botteghino, incassando 840.833 euro e portando nelle sale 112.752 persone nell’arco di 24 ore. Poco spazio per tutti gli altri titoli della settimana, nonostante alcune uscite interessanti come La quattordicesima domenica del tempo ordinario di Pupi Avati e l’irlandese Creature di Dio. Ma ecco nello specifico cosa troveranno in sala gli spettatori a partire dal 4 maggio.
Guardiani della Galassia Vol. 3
Il terzo e ultimo capitolo di una saga che ha incassato (finora) quasi 2 miliardi di dollari al botteghino internazionale. Stavolta il racconto si concentra soprattutto sull’irriverente Rocket Raccoon. La sua origin story comincia quando il leader Peter Quill (Chris Pratt), inconsolabile per la perdita di Gamora (Zoe Saldaña), deve riunire la squadra per salvare il procione antropomorfo da una pericolosa manipolazione genetica e difendere l’universo. È il capitolo più difficile e contestato del franchise: il regista James Gunn, licenziato dalla Disney per alcuni inappropriati tweet del passato su pedofilia, stupro e razzismo e assunto nel frattempo dalla concorrenza dei DC Studios, è stato reintegrato dopo otto mesi a furor di fan e cast. È per questo che il cinecomic, pur divertente, umanista e spettacolare, è anche parecchio politicamente corretto. Consueta colonna sonora da urlo con (tra gli altri) Bruce Springsteen, Alice Cooper, Rainbow, Flaming Lips, Beastie Boys, Faith No More, Radiohead e Florence and the Machine.
La quattordicesima domenica del tempo ordinario
Nella Bologna degli anni Settanta, Marzio e Samuele, amici inseparabili sin dal periodo della scuola, mettono insieme i Leggenda, un complesso col quale sognano il successo. Marzio, intanto, conosce e si innamora di Sandra, una bellissima ragazza che vuole fare l’indossatrice, mentre Samuele pian piano alla musica preferisce il posto fisso in banca. Trentacinque anni dopo, i tre si ritrovano, nonostante il disagio e gli acciacchi dell’età. Un cupo e malinconico, sincero e sofferto memoir avatiano, dedicato allo scorrere del tempo e agli spettri del fallimento e riservato soprattutto al pubblico over 50. Convincente come al solito il cast, da Lodo Guenzi a Gabriele Lavia ma in particolare per il ritorno al cinema di Edwige Fenech e la scelta di Massimo Lopez per un inedito ruolo drammatico.
Maurice – Un topolino al museo
Il topo Maurice e il giovane gatto Vincent scappano da un’alluvione e si rifugiano in un vecchio clavicembalo. Quando lo strumento viene raccolto da un gruppo di marinai e spedito a San Pietroburgo, la coppia si ritrova all’Ermitage e incontra una squadra felina d’élite che da secoli protegge le opere del museo da topi e parassiti. Vincent sogna di trovare una vera famiglia di gatti, ma non vuole perdere l’amico roditore e amante dell’arte. L’arrivo della Gioconda di Leonardo complica ancora di più la situazione. Dal russo Vasiliy Rovenskiy, già regista di A spasso col panda e Baffo & Biscotto – Missione spaziale, un’animazione riservata agli spettatori più piccoli e al pubblico delle famiglie.
Alice, Darling
Alice (Anna Kendrick) è intrappolata in una relazione tossica con il violento e ossessivo fidanzato Simon (Charlie Carrick). Decide così di prendersi una pausa e concedersi una vacanza con due delle sue migliori amiche, Tess (Kaniehtiio Horn) e Sophie (Wunmi Mosaku). Il viaggio si intreccia con il caso di una ragazza scomparsa e Alice si ritrova suo malgrado a fare da pedina in un gioco al massacro. Presentato in anteprima al Toronto International Film Festival, l’esordio alla regia di Mary Nighy (la figlia della coppia di attori Bill Nighy e Diana Quick) è un imperfetto ma convincente thriller psicologico che analizza le dinamiche dietro la violenza domestica e i deleteri rapporti di coppia.
Creature di Dio
Aileen (Emily Watson) è una madre di famiglia che lavora in un impianto di lavorazione del pescato nel Donegal, la contea più selvaggia nel nord ovest dell’Irlanda. Dopo tanti anni passati in Australia, Brian (Paul Mescal), l’adorato figlio di Aileen, fa inaspettatamente ritorno a casa con l’idea di mettersi ad allevare ostriche. Una sera al pub, Brian rivede Sarah (Aisling Franciosi), vecchia fiamma e collega della madre, e si ritrova accusato di violenza sessuale. Aileen, che ha sempre difeso il figlio, sarà costretta a mentire per proteggerlo e a mettersi contro il resto della famiglia e gli abitanti del villaggio. La coppia di registe Saela Davis e Anna Rose Holmer, alla seconda collaborazione dopo The Fits, dirige un gotico rurale irlandese che cuoce a fuoco lento fino al climax finale. Nel mezzo, è salvato dalla noia soprattutto dalle performance degli attori, su tutti Watson e Franciosi.
Le Petit Piaf
In un villaggio sull’isola della Riunione, paradiso dell’Oceano Indiano ancora territorio d’oltremare della Francia, il piccolo Nelson sogna di diventare un cantante per rendere orgogliosa la madre che lo sta crescendo da sola. Decide allora di partecipare al talent show Star Kids, ma per farlo deve trovare un coach. Lo individua quando incontra Pierre Leroy, un famoso (e irascibile) cantautore sul viale del tramonto arrivato sull’isola per la sua ultima tournée. Una commedia vitale di buoni sentimenti per tutta la famiglia, diretta dall’attore Gérard Jugnot (anche nel cast) e interpretata dall’esordiente Soan Arhimann (vero vincitore di The Voice Kids nel 2019) e dal veterano Marc Lavoine.
Dark Matter
Antonio (Alessandro Demcenko) è un famoso scienziato nel campo della materia oscura, la parte della massa dell’universo non visibile. La sua vita viene stravolta quando il figlio Thomas scompare all’improvviso in circostanze poco chiare. Sconvolto dall’accaduto, Antonio si mette alla ricerca del bambino e scopre che è stato rapito da Elena, una donna misteriosa. Da quel momento parte una serrata caccia che lo porta inaspettatamente a riscoprire anche se stesso. Dal regista indipendente Stefano Odoardi, un thriller esistenziale sulla materia oscura astronomica e personale, “due dimensioni all’apparenza diverse, ma in realtà molto vicine tra di loro perché circondate da uno stesso elemento invisibile e misterioso: l’ignoto”.
Do Ut Des
Leonardo (Gianni Rosato) è un imprenditore di successo dedito a pratiche BDSM e festini estremi, già condannato per stupro. Un giorno incontra Francesca (Beatrice Schiaffino), una studentessa universitaria che aspira a diventare modella. Complice il suo passato traumatico, la ragazza rifiuta ogni contatto fisico con Leonardo, che però comincia un serrato corteggiamento. Quando la scrittrice Emanuelle (Ilaria Loriga) incrocia la vita di Leo, comincia un sadico gioco di seduzione con Francesca che avrà conseguenze drammatiche. Un altro film indipendente italiano, un revenge movie sulla violenza di genere firmato da Dario Germani e Monica Carpanese e stracult della settimana.
Il grande male
Giulio (Roberto Corradino) è un attore in crisi, preda di depressione e attacchi di panico. Da qualche tempo si è trasferito in un grande condominio e i tanti palazzi che lo circondano gli impediscono di trovare la forza per uscire dal cortile. Alla radio, intanto, passano strane notizie: la fine del mondo è imminente. Mentre Giulio comincia a conoscere i suoi vicini e ad aprirsi, si avvicina lentamente alla verità sconvolgente dietro l’apocalisse. L’opera prima di Mario Tani, evento speciale al BIF&ST – Bari International Film Festival, è un thriller intimo concepito durante i giorni del lockdown. Girato interamente a Bari, è distribuito da Francesco Mangiatordi con Amaranta Frame e supportato dalla Apulia Film Commission.