Il chiacchierato (e per il momento fallimentare) ingresso di Dino Giarrusso nel Pd fa litigare Ricky Tognazzi e Alessandro Gassman, i figli d’arte dei grandi Ugo e Vittorio. L’annuncio del giornalista ed europarlamentare, che dopo anni a Le Iene e di militanza nel Movimento 5 Stelle ha fatto una capriola annunciando la volontà di entrare nel Partito democratico, divide fino ad una brusca discussione il regista e l’attore. La lite avviene ovviamente sui social, dov’è Gassman a sferrare il primo colpo.
Dino Giarrusso nel Pd? Gassman non ci sta
Sempre molto attivo su Twitter, dove in passato è arrivato a beccarsi una valanga di ingiurie per aver confessato l’attività di “spia” durante i lockdown, Gassman si lamenta per “un partito che continua ad essere ‘riempito’ di individui che non sono richiesti e che nulla hanno a che fare con l’idea iniziale”.
“Un continuo cavallo di Troia lontano dai problemi reali e dal futuro delle nuove generazioni. Non vi voto MAI più”, conclude il suo cinguettio. “Andassero definitivamente a fare in culo, per essere chiari e anche per dire quello che uno pensa”, aggiunge in un commento ad un follower.
Tra un insulto e l’altro agli utenti che gli rimproverano di essersi “svegliato” soltanto adesso sul Pd, Gassman rientra in uno dei post social di Ricky Tognazzi. L’attore e regista, a differenza dell’amico e collega, difende la figura di Giarrusso.
“Conosco bene Dino Giarrusso, è una gran brava persona e quando una brava persona torna a sinistra – mentre molti purtroppo van via – io ne sono felice, altro che ‘non vi voto più’. E se Dino deve delle scuse a qualcuno, conoscendolo, son sicuro le porgerà”, recita il tweet di Tognazzi.
Insomma, nel suo cinguettio il figlio di Ugo sembra rispondere in maniera diretta al figlio di Vittorio. E nei commenti difende la sua posizione. “Personalmente mai votato il M5S che però ha governato col Pd per 3 anni e governa insieme in Puglia, a Napoli, Bologna, etc. Ha fatto anche riforme di sinistra come il RdC, lo spazzacorrotti, il decreto dignità. Dino non ha mai detto taxi di mare né fatto accenni a Bibbiano, espressioni di Di Maio”, scrive Tognazzi.
A chi contesta che Giarrusso “non torna a sinistra perché non c’è mai stato” visto che “ha sempre fatta una politica contro la sinistra, specialmente contro il Pd”, Tognazzi consiglia di credere nella sua buona fede, postando un video in cui l’ex grillino ricorda Enrico Berlinguer in occasione del venticinquesimo anniversario della morte del segretario comunista.
Ricky Tognazzi, Giarrusso? “Una gran brava persona”
Querelle chiusa? Macché. Ci pensa Alessandro Gassman a rinfocolare la discussione, stavolta cercando gettare acqua sul fuoco. “A volte uno scrive di getto una cosa che pensa, anche forte, e scopre che tanti hanno fatto lo stesso pensiero, con la stessa sensibilità. Questo fa davvero piacere, fa sentire meno soli e potrebbe dare delle indicazioni abbastanza evidenti. Sempre dire la verità, anche se fa male”, le parole dell’attore.
Al solito, non mancano i commenti pungenti: “Non capisco. Quando Pierfersinando Casini è entrato nel Pd, dopo essere stato il gran patrono di Cuffaro in Sicilia non hai battuto ciglio e ora ti scandalizzi? Ma di che?”, “Fa specie notare che un pentastellato puzzi più di un Casini, metronomo di un governo fasciomafioso. Strana idea d’igiene democratica”, “Quando esprimi un concetto devi accettare anche le critiche. Se continui a bloccare tutti quelli che non la pensano come te, alla fine parlerai da solo”.
In ogni caso, è stato il Pd stesso ad aver risolto il problema: da mezzogiorno del 31 gennaio, il partito ha smesso di accettare nuovi iscritti e reso inaccessibile il sistema di tesseramento online per chi (come Giarrusso) intende partecipare al percorso costituente.