Underwater con Kristen Stewart è il popcorn movie perfetto

L'horror acquatico di William Eubank arriva al cinema dal 30 gennaio: leggerete che fa schifo, ma qualche motivo per vederlo c'è

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Non è una forzatura dire che se siete fan di Kristen Stewart dovreste correre a vedere questo Underwater. A ben vedere, in realtà, c’è anche altro. Cominciamo dalla trama. Sulla quale c’è poco da dire, soprattutto per evitare spoiler. Siamo dalle parti della fossa delle Marianne. Una grossa corporation, la Tian Industries, sta trivellando il fondo dell’oceano. Ma all’improvviso un terribile terremoto distrugge la stazione Kepler 822.

Underwater, recensione del film

Gli unici sopravvissuti sono sei: il capitano Lucien (Vincent Cassel), l’ingegnere meccanico Norah (Stewart), Rodrigo (Mamoudou Athie) e il beffardo Paul (T.J. Miller), la coppia Emily (Jessica Henwick) e Liam (John Gallagher).

Stanno lavorando da un mese in questa piattaforma. Rimasti isolati nel buio più profondo, a 5mila miglia dalla terraferma, devono cercare di raggiungere a piedi, a 7mila miglia sul fondo dell’oceano, la stazione Roebuck 641. È l’unico modo che hanno per salvarsi. Ma ben presto scopriranno chi (o cosa) ha causato questa catastrofe.

Più che ad Alien, Underwater somiglia ad un incrocio tra The Abyss, Leviathan, Deep Rising e soprattutto Cloverfield. Di quest’ultimo potrebbe essere a tutti gli effetti una specie di prequel, anche se non è legato ufficialmente al CloverVerse.

Kristen Stewart in una scena del film Underwater
Kristen Stewart in Underwater (foto: 20th Century Studios Italia)

Siamo al cospetto di un racconto dell’orrore (di ispirazione lovecraftiana: vedendo la mostruosa madre delle creature capirete perché) tutto ambientato sott’acqua. Un monster movie un po’ horror acquatico un po’ survival thriller.

L’inconsistenza di personaggi e dialoghi (alcuni da turarsi davvero le orecchie), l’innocua morale ecologista e la storia di fatto esile e risaputa passano subito in secondo piano. Eubank e i suoi sceneggiatori, Brian Duffield e Adam Cozad, spiegano tutto quello che c’è da sapere nei titoli di testa. Da lì in poi siamo subito scaraventati nel vivo dell’azione. Preso atto di questo, Underwater è un gagliardo congegno di genere che gioca il suo campionato nella categoria che più gli appartiene: la serie B.

Nessuna introspezione dei protagonisti, niente evoluzione dei personaggi. C’è giusto Norah che mentre combatte con i mostri prende coscienza dei propri limiti psicologici. Non serve altro. Il suo passato traumatico è soltanto un pretesto. E francamente, non ce ne frega nulla. In tal senso, Kristen Stewart merita un discorso a parte.

Kristen Stewart in una GIF del film Underwater

Giunta alla ribalta per il ruolo di Bella Swan nella saga di Twilight, la Stewart è stata sdoganata da Olivier Assayas con Sils Maria e Personal Shopper. Ormai Kristen è cresciuta ed è pure disponibile, ha rivelato, ad interpretare un supereroe, purché gay.

Non si capisce perché abbia sempre la bocca aperta, ma come eroina action alla Ripley non sfigura affatto. Eubank, sfruttandone la tanto sbandierata fluidità di genere, la inquadra di continuo con complicità e un certo feticismo. I suoi capelli sono cortissimi e ossigenati, i piedi spesso in primo piano.

Kristen Stewart e Vincent Cassel in una scena del film Underwater
Kristen Stewart e Vincent Cassel in Underwater (foto: 20th Century Studios Italia)

Underwater, uscita in Italia il 30 gennaio 2020

A lei non piacciono le etichette. “Siamo tutti incredibilmente ambigui”, ha detto a Vanity Fair. Sarà per questo che appena comincia il film, la incontriamo che si lava i denti e poco dopo con le sue “tette piccole” in mostra, strizzate in un reggiseno da battaglia. Superata la sensazione di déjà vu, persino quest’ossessione diventa gradevole come la claustrofobia dell’intera vicenda.

Tutto questo per dire che se cercate un perfetto popcorn movie, ben confezionato e senza pretese, Underwater è il film che fa al caso vostro. Lo trovate al cinema dal 30 gennaio, lo stesso weekend di Judy.

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