Remi, i segreti dietro il film che rilegge il commovente classico per ragazzi

Dalla scelta del giovane protagonista Maleaume Paquin alle location francesi, ecco le curiosità sull'adattamento di Antoine Blossier

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Maleaume Paquin e Daniel Auteil in Remi
Maleaume Paquin e Daniel Auteil in Remi

Se c’è una storia che continua a commuovere ragazzi e ragazze di tutti i tempi, è senza dubbio quella di Remi, il piccolo orfano che va in giro per la Francia con l’artista girovago Vitalis, il fedele cane Capi e la scimmietta Joli-Coeur. Non è da meno il Remi diretto nel 2018 da Antoine Blossier, ennesima libera trasposizione del romanzo Senza famiglia, classico della letteratura per l’infanzia pubblicato dallo scrittore Hector Malot nel 1878.

Remi, film torna in tv: i segreti dell’adattamento

Prodotto da Eric Jehelmann e Philippe Rousselet, Remi presenta diverse particolarità rispetto ai numerosi predecessori. Quello di Blossier è il sesto adattamento cinematografico, senza contare le versioni televisive, su tutte il cartone animato giapponese celebre in Italia per la sigla cantata da Cristina D’Avena.

Stavolta nei panni del piccolo protagonista c’è l’esordiente Maleaume Paquin, il quindicesimo giovane attore che Blossier ha incontrato durante il casting. Il regista ha visto ben 400 ragazzi ma tutto si aspettava fuorché aver trovato così in fretta il suo Remi. D’altronde Maleaume è un vero e proprio performer: recita, canta, è un atleta ed è un bravissimo studente a scuola.

Il Remi adulto, con lo stesso espediente di Nuovo Cinema Paradiso, è invece interpretato da Jacques Perrin, l’attore famoso in Italia e in Francia grazie a personaggi memorabili come il giornalista in crisi di Un uomo a metà di De Sica, il fotoreporter di Z – L’orgia del potere di Costa-Gavras e il sottotenente Drogo de Il deserto dei Tartari di Zurlini.

L’unico personaggio a distaccarsi dal romanzo originale è il saltimbanco Vitali di Daniel Auteil, attanagliato dai sensi di colpa per aver abbandonato la famiglia in nome dell’arte e del proprio ego.

Persino gli animali del cast hanno storie interessanti. Il Border Collie che interpreta Capi si chiama Darkness ed è un vero cane da circo. La scimmia cappuccino si chiama Tito e questa è la sua seconda volta come Joli-Coeur: l’aveva già interpretato nell’adattamento televisivo del 2000 diretto da Jean-Daniel Verhaeghe, con Pierre Richard e Jules Sitruk.

Maleaume Paquin e Daniel Auteil in Remi
Maleaume Paquin e Daniel Auteil in Remi (foto: 01 Distribution)

Remi in tv su Rai 1: chi ha convinto Blossier a girare il film?

È stata la moglie di Antoine Blossier a suggerire al regista di girare questo film. “Rileggi il libro – gli ha detto – ma da una prospettiva spielberghiana”. Così è avvenuto e Blossier si è ispirato proprio ai film della Amblin (su tutti E.T. l’extra-terrestre e I Goonies) e ai suoi classici preferiti della Disney: Pinocchio, Bambi e Dumbo.

Dopo una fase preparatoria durata otto mesi, Remi è stato girato (in Cinemascope) nel corso di tredici settimane in alcune location mozzafiato della Francia. Luoghi poco battuti dal cinema: l’Occitania, l’Aubrac e le grandi gole del fiume Tarn, in particolare Cordes-sur-Ciel e Castelnau-de-Montmirail. Il segmento inglese, che si rifà alle atmosfere di Sherlock Holmes e Harry Potter, in realtà non è stato girato nel Regno Unito. Il maniero vittoriano dei Driscoll è stato completamente ricostruito: gli interni in studio, gli esterni a Troyes, nel castello di Château des évêques.

Nota conclusiva per le musiche che rendono il film ancora più commovente. Blossier voleva una colonna sonora sinfonica come quelle di John Williams e Danny Elfman e che rimandasse a grandi compositori autori come Michel Legrand e Vladimir Cosma. Si è rivolto al suo storico collaboratore Romaric Laurence, compositore dal ricco curriculum, ed è stata subito magia, a partire dalla nenia che canta Remi.

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