Michael J. Fox: “Smetto di recitare, ma sono lo stesso ragazzo felice di sempre”

L'attore racconta in un'intervista ad AARP che la sua carriera è finita con il Parkinson, ma continua a considerarsi un uomo "davvero fortunato"

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Michael J. Fox
Michael J. Fox

Michael J. Fox non reciterà più. La celebre star di Ritorno al futuro, affetto da Parkinson dal 1991, rivela che la sua carriera da attore è ufficialmente finita. In un’intervista ad AARP, l’ex Marty McFly confessa che le difficoltà con la memoria gli impediscono di riprendere a lavorare. Fox smette senza rimpianti: oggi si percepisce ancora come “una specie di freak” e considera “strano” che abbia fatto “così bene quello che ho fatto per tutto il tempo che ho avuto a disposizione”.

Michael J. Fox e il Parkinson: “Mia vita da attore finita”

Fox, 60 anni compiuti lo scorso giugno, era all’apice della carriera quando si manifestarono i primi sintomi del Parkinson, in particolare le dita che tremavano senza poterle controllare. Aveva appena 31 anni. Da allora è passato attraverso l’alcolismo, un tumore alla spina dorsale e la depressione. Ma ne è sempre uscito, più forte di prima.

“Ho continuato a recitare per quasi trent’anni dopo la mia diagnosi – racconta ad AARP –. Dopo la serie tv Spin City mi sono preso una pausa, poi ho fatto un paio di episodi di Scrubs – Medici ai primi ferri ed è stato divertente. Ho interpretato il ruolo di un tipo con DOC, il disturbo ossessivo-compulsivo, e mi sono reso conto che potevo usare il Parkinson per il ruolo”.

Il colpo di fortuna è arrivato con The Good Wife. Nella serie di Robert e Michelle King con Julianna Margulies, Fox è stato l’avvocato Louis Canning, il legale che usa i sintomi del Parkinson per manipolare le giurie. “Quando non sono riuscito a recitare nel modo in cui ero abituato – spiega l’attore – ho trovato nuovi modi. Ma poi ho raggiunto il punto in cui a volte non potevo far affidamento sulla mia capacità di parlare, il che voleva dire non recitare in modo tranquillo. Così l’anno scorso ho mollato”.

Michael J. Fox

Michael J. Fox: malattia “è attaccata alla mia vita, non la guida”

Nonostante la malattia, Michael J. Fox si considera ancora un ragazzo davvero fortunato. “Sono nato in una famiglia operaia: mia madre faceva l’impiegata, mio padre è stato nell’esercito per 25 anni e poi nella polizia stradale – ricorda nell’intervista –. E hanno avuto questo figlio strambo che amava cantare e recitare: non capivano da dove arrivava questa passione, ma hanno trovato il modo di aiutarmi”.

La famiglia è il centro della sua vita. Ad aiutarlo c’è sempre la moglie Tracy, sposata nel 1988, da cui ha avuto quattro figli. “La gente spesso pensa al Parkinson come a qualcosa di visivo, ma le immagini non sono niente – puntualizza Fox –. In una giornata qualsiasi, le mie mani potrebbero tremare a malapena o potrebbero essere… quello che non si vede: la mancanza di un giroscopio interno, di un senso di equilibrio, di una percezione periferica. Sto navigando a bordo di una nave su mari in tempesta nei giorni più luminosi”.

“Alcuni giorni sono una lotta costante e sono più difficili di altri – conclude l’attore –. Ma la malattia è attaccata alla mia vita, non la guida. E poiché ho tante risorse, ho accesso a cose che altri non hanno. Non comincerei a paragonare la mia esperienza a quella di un lavoratore che prende il Parkinson e deve lasciare il suo impiego e trovare un nuovo modo di vivere. Sono decisamente fortunato”.

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