Impossibile non immaginarli se non insieme, legati al loro indimenticabile duo: la maggior parte delle persone hanno pensato subito al suo lutto, una volta appresa la scomparsa del comico, e certo ci aspettavamo un discorso profondo ed emotivo di Max Cavallari su Bruno Arena. Ed infatti, complice l’ospitata da Le Iene, ecco il doloroso monologo, che più di una volta ha visto Max interrompersi per asciugarsi le lacrime dietro gli occhiali.
Cos’ha detto Max Cavallari su Bruno Arena, suo amico e partner di lavoro
“Ci siamo conosciuti all’oratorio di Varese – ha raccontato la scorsa settimana – Bruno mi diceva: “non rompere la palle, tu non giochi”. Eravamo completamente diversi, ché lui per esempio amava lo sport e io il giardinaggio, lui i primi e io i secondi, lui andava in bicicletta e a me piacevano le macchine d’epoca. Un giorno è venuto in Mediaset in bici quando venivamo a fare i nostri programmi e io venivo a lavorare con una vecchia Porche. Quel giorno Piersilvio Berlusconi ci ha visti, ha guardato i due mezzi e ha detto: “Ma guadagnate uguale voi Fichi d’India?”. Mi ricordo che agli inizi ci pagavano talmente poco che andavamo a Roma a fare uno spettacolo per 600mila lire e ne spendevamo 1200 e Bruno tornava a casa e faceva il bancomat per far vedere alla moglie che guadagnavamo.“
Il ricordo di Max Cavallari su Bruno Arena e la loro storia continua così: “Abbiamo lavorato con i grandi, con Proietti, con Benigni, abbiamo lavorato con tutti premi Oscar ed è stata una bella favola. Quando lui è andato in coma io mi sono un po’ chiuso, non volevo fare più niente, ma i fan mi sono venuti a cercare per dirmi di continuare perché I Fichi non erano finiti e allora Bruno mi ha guardato negli occhi, perché noi solo con lo sguardo ci capivamo, e mi ha detto di andare avanti. Ho preso le parrucche, le mie valigie e ho ricominciato. Poi gli ho detto di non spegnere la luna, lui l’ha spenta però io la riaccendo.”