Mentre ancora si spengono gli ultimi fuochi sulla questione Morgan-Bugo, si torna a parlare dell’indagine su Sanremo e su alcuni dipendenti che, a quanto pare, avrebbero ‘gonfiato’ un po’ di spese per le trasferte e i vari rimborsi. Così come per alcuni vecchi casi nelle edizioni vecchie del Festival, la Corte dei Conti, pm e Procura sono sul caso per rifare un po’ i conti.
Di cosa parla l’indagine su Sanremo – realizzata dallo stesso PM che stava analizzando le spese ‘gonfiate’ delle edizioni 2013, 2014 e 2015
Un tipo diverso di attenzione si sta concentrando intorno al celebre Festival della canzone italiana: il numero degli invitati (si parla di 634 interni Rai) si somma agli oltre 200 collaboratori esterno, ai vari giornalisti e vip che hanno avuto le migliori poltronissime (quelle, ovvero, inquadrate più spesso).
«Il personale in trasferta è stato coerente con le produzioni realizzate: ben 22 ore di diretta» si è difesa l’azienda di Viale Mazzini, ma l’indagine su Sanremo tiene conto anche di tutto lo staff e le diverse squadre adoperate per la realizzazione della kermesse (più annesse famiglie e/o ospiti istituzionali, tutti rigorosamente in prima fila questa edizione). Il CDA ha richiesto che sia messa ufficialmente agli atti la ‘lista’ che era stata formulata prima dell’inizio del Festival – il che avverrà a partire dal 21 febbraio.
Salini nel mirino: come giustifica il numero di invitati (in relazione alla quantità presente nelle poltrone dell’Ariston l’anno scorso?)
Insomma, l’AD Salini – già da tempo sotto l’occhio vigile del PD – dovrà dimostrare a tutti che le note di spesa sono giustificate, e che non ci si è allargati troppo nell’estendere gli inviti a madri, padri, fratelli, figli a ‘carico’ del budget pubblico. I dati che hanno fatto scoppiare la polemica dimostrano che questi ‘imbucati’ sarebbero almeno 100 in più della scorsa edizione.