I film al cinema dal 18 luglio: da Twisters a Padre Pio

Sono addirittura 14 le novità che arrivano sugli schermi: il maggior numero di copie spetta al rifacimento del disaster movie del 1996

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Scene di Era mio figlio, Twisters e Padre Pio, tre dei nuovi film al cinema dal 18 luglio
Era mio figlio, Twisters e Padre Pio: tre dei nuovi film al cinema dal 18 luglio

Sono 14 i nuovi film al cinema dal 18 luglio, una settimana segnata dall’arrivo nelle sale di Twisters che potrebbe scalzare Inside Out 2 dalla vetta del box-office. L’animazione Pixar è arrivata a quota 42 milioni di euro in Italia e 1,3 miliardi di dollari nel mondo. Il rifacimento del disaster movie del 1996 è partito con poco più di 100mila euro da noi (dove è uscito con un giorno d’anticipo) e con 11 milioni di dollari a livello internazionale, dove però mancano ancora all’appello Stati Uniti e Cina.

I film al cinema dal 18 luglio

Anche questa settimana si è aperta con numerose uscite speciali. Per il ciclo Un mondo di sogni animati che Lucky Red dedica allo Studio Ghibli, tocca a I miei vicini Yamada del maestro Isao Takahata. Warner Bros riporta nelle sale una versione speciale in 4K del fantasy Il Signore degli Anelli – Le due torri. Columbia Pictures prosegue i festeggiamenti dei suoi 100 anni con i live-action dell’Uomo Ragno: questa settimana Spider-Man 3. In occasione dei 120 anni della Titanus, è al cinema con Nexo Digital il classico Pane, amore e fantasia. My Personal Italy e RS Productions pensano agli appassionati di vino e portano sugli schermi il doc Celebrity Wines. Per il resto, ecco la regolare programmazione dei film al cinema dal 18 luglio.

Twisters

Una serie di devastanti tornado stanno mettendo in ginocchio gli Stati Uniti. La metereologa ed ex cacciatrice di tempeste Kate (Daisy Edgar-Jones) è convinta dal suo amico Javi (Anthony Ramos) a tornare in Oklahoma per testare un nuovo e rivoluzionario sistema di localizzazione. Qui Kate incrocia Tyler (Glen Powell), un affascinante ma spericolato influencer che si diverte a pubblicare sui social le sue avventure estreme. Con l’intensificarsi della stagione delle tempeste, Kate, Tyler e le loro squadre si ritrovano a lottare per la vita contro la forza della natura. Lee Isaac Chung rilancia il genere catastrofico aggiornando al presente il cult di Jan de Bont: niente di originale, ma lo spettacolo è assicurato.




Era mio figlio

Daniel (Richard Gere) è un ricco imprenditore che, di ritorno nel paesino in cui è nato e cresciuto, incontra per caso la sua vecchia fidanzata. Riallacciati i rapporti con la donna, scopre che vent’anni prima hanno avuto un figlio insieme di cui lui non era a conoscenza. Questa rivelazione gli cambia la vita per sempre. Remake della commedia drammatica israeliana Longing, è rifatto in Canada dallo stesso regista Savi Gabizon, senza riuscire ad avere la stessa efficacia dell’originale. Nel cast Diane Kruger e Suzanne Clément.




Padre Pio

Italia, 1920. La vita e l’illuminazione di Francesco Forgione (Shia LaBeouf), divenuto famoso come Padre Pio, dai primi anni a San Giovanni Rotondo ai tragici fatti dell’eccidio dei socialisti, i cui responsabili, gli arditi neri, erano molto vicini al frate. A due anni dal suo passaggio a Venezia 79, arriva la rilettura della figura del santo di Pietrelcina firmata Abel Ferrara. Estremo, imperfetto, controverso, crudo, vitale: da vedere. Nel cast italiano Marco Leonardi, Salvatore Ruocco, Brando Pacitto, Luca Lionello, Asia Argento e Cristina Chiriac.




L’ultima vendetta

Nel villaggio irlandese di Glencolmcille, l’ex sicario Finbar Murphy (Liam Neeson) sta pensando al ritiro definitivo dalla professione quando arrivano in paese tre terroristi dell’Ira, autori di un terribile attentato dove sono morti tre bambini. Il vecchio killer e un giovane apprendista ammazzano uno dei tre, che ha molestato una bimba del posto: i due rimasti (una è la sorella) si attivano subito per vendicarsi. Passato a Venezia 80 nella sezione Orizzonti, il violento mix di Irish western e action thriller diretto da Robert Lorenz è prevedibile ma divertente e ben confezionato. Ottimo cast con Kerry Condon, Jack Gleeson, Ciarán Hinds, Sarah Greene e Colm Meaney.




Banel e Adama

Banel (Khady Mane) è una ragazza intraprendente che ama l’indipendenza. Adama (Mamadou Diallo) è un ragazzo timido che rifiuta l’incarico di capo della sua comunità. I due si amano e vorrebbero lasciare il loro villaggio nel nord del Senegal per andare a vivere lontano, nelle torri nella sabbia. Ma quando la siccità uccide il bestiame, gli abitanti del villaggio cominciano a incolpare la coppia. Unica opera prima in Concorso a Cannes 76, l’esordio della franco-senegalese Ramata-Toulaye Sy è lodevole e di grande attualità, ma manca di energia e fatica a liberarsi dal suo formalismo.




L’invenzione di noi due

Milo (Lino Guanciale) e Nadia (Silvia D’Amico) sono sposati da più di vent’anni, ma da qualche tempo lui si è accorto che lei non lo desidera più. Tuttavia Milo non si arrende e decide di riconquistare Nadia nello stesso modo in cui si erano conosciuti: scrivendole fingendosi un altro uomo. Inaspettatamente, lei gli risponde, dando inizio a una corrispondenza segreta. Al suo secondo lungometraggio, Corrado Ceron porta sugli schermi il romanzo di Matteo Bussola pubblicato da Einaudi: una commedia romantica briosa ma non all’altezza della sua fonte. Nel cast anche Francesco Montanari, Paolo Rossi, Diego Facciotti, Emanuele Fortunati ed Elisabetta De Gasperi.




Glory Hole

Silvestro (Francesco Di Leva) si è innamorato di Alba (Mariacarla Casillo), la figlia del boss della camorra per cui lavora. L’affronto è tale che per salvarsi dall’inevitabile, Silvestro è costretto a nascondersi in un bunker sotterraneo con l’aiuto di due amici d’infanzia, un prete in crisi (Mario Pirrello) e il proprietario di un night club (Roberto De Francesco). Nella solitudine del suo nascondiglio, il colletto bianco della criminalità fa i conti con il passato e i suoi sensi di colpa. L’esordio alla regia di Romano Montesarchio è un thriller serrato girato con pochi mezzi e discreta inventiva: è anche l’ultimo film prodotto da Gaetano Di Vaio, scomparso il 22 maggio scorso all’età di 56 anni, vittima di un incidente stradale.




Indagine su una storia d’amore

Paolo (Alessio Vassallo) e Lucia (Barbara Giordano) sono cresciuti insieme e sono innamorati l’uno dell’altra sin dalla prima volta che si sono conosciuti. Diventati adulti fianco a fianco, affrontano insieme le disillusioni del presente: una carriera che non è quella che sognavano e un rapporto che non sta invecchiando alla perfezione. La svolta arriva quando viene loro proposto di partecipare a un reality show televisivo per mettere in mostra la loro relazione. Presentato al Torino Film Festival 41, il dramma sentimentale di Gianluca Maria Tavarelli è sostenuto soprattutto dalle brillanti interpretazioni dei suoi due protagonisti.

Scrapper

Georgie (Lola Campbell) è una ragazzina inglese di 12 anni con la testa perennemente fra le nuvole. Orfana di madre, passa le sue giornate con l’amico Ali (Alin Uzun). Vive da sola nel suo appartamento di Londra fino a quando, all’improvviso, il padre Jason (Harris Dickinson) si presenta alla sua porta dopo anni di assenza. Quest’incontro la costringe a confrontarsi con la dura realtà. L’esordio di Charlotte Regan, vincitore del Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival, è una preziosa commedia drammatica con tanto umorismo e una combinazione azzeccata di malinconia, stravaganza ed entusiasmo infantile.




Madame Luna

Almaz (Meninet Abraha Teferi) è una donna eritrea nota con il nome di Madame Luna: così è famosa tra i trafficanti di esseri umani. Quando l’intervento militare della Nato porta alla caduta del governo e all’uccisione di Gheddafi in Libia, Almaz è costretta a fuggire e intraprende anche lei il pericoloso viaggio attraverso il Mediterraneo, confondendosi tra i migranti. Sbarcata in Italia, inizia a collaborare con un’organizzazione criminale che specula illegalmente sul sistema dell’accoglienza. Soltanto l’incontro con la giovane Eli le farà aprire gli occhi e fare i conti con le ombre del suo passato. Ispirato a fatti realmente accaduti, uno spietato e spigoloso dramma realista sulla crisi migratoria. Controverso e curioso, almeno per i talenti che l’hanno realizzato: Daniel Espinosa è il regista di Snabba Cash, Safe House, Child 44, Life e Morbius; Maurizio Braucci lo sceneggiatore di Gomorra e dei film di Pietro Marcello e Leonardo Di Costanzo.




Un messicano sulla luna

Luglio 1969, nel pieno della corsa allo spazio. A Comala, nel Messico occidentale, Simón è un giornalista squattrinato che di giorno scrive articoli scandalistici per il tabloid locale e di notte serve ai tavoli del ristorante di sua moglie Mary. Il sogno di Simón è fare l’editorialista per un prestigioso giornale di Guadalajara. Per raggiungere l’obiettivo, gli basta raccontare una storia che dimostri il suo talento. Durante una cena tra amici, scatta l’idea: Neil Armstrong è messicano ed è nato a Llano Grande, piccola cittadina a sud di Jalisco. Una storia perfetta da raccontare. Da Francis Levy Lavalle e José Luis Yánez López, una commedia per tutta la famiglia ispirata al romanzo omonimo di Manuel Sánchez de la Madrid, a sua volta basato su fatti realmente accaduti. Nel cast Héctor Jiménez, Alessio Lapice, Ausencio Cruz, Roberto Ballesteros, Carlos Valencia, Klothilde Campos, Maryfer Santillán, Conchi León e Fermín Martínez.




When Evil Lurks

In un remoto paesino dell’Argentina, due fratelli, Pedro (Ezequiel Rodríguez) e Jaime (Demián Salomón), si imbattono nel corpo putrefatto e infestato del vicino Uriel. L’uomo è stato posseduto da un demone e sta per partorire il male incarnato. I fratelli decidono di abbandonare Uriel a chilometri di distanza, ma dimenticano di ripulire il cadavere dal maligno, finendo involontariamente per scatenare l’inferno. Da Demián Rugna, un incredibile horror contaminato con il road movie: macabro, brutale e visceralmente inquietante. L’imperdibile della settimana.




Blue Lock Il Film – Episodio Nagi

Gli appassionati di anime non possono lasciarsi fuggire la trasposizione dello shōnen manga di Muneyuki Kaneshiro e Kōta Sannomiy. È a tutti gli effetti uno spin-off incentrato su Seishiro Nagi, uno dei personaggi collaterali del manga originale Blue Lock. Nagi è uno studente del secondo anno di liceo che conduce una vita piatta e noiosa. Tutto cambia quando Mikage Reo, un suo compagno di classe che sogna di vincere la Coppa del Mondo, afferra le doti nascoste di Nagi e lo invoglia a iniziare a giocare a calcio per condividere il suo incredibile talento. L’invito al misterioso progetto Blue Lock gli permette di incontrare i più abili attaccanti di tutta la nazione e coronare il suo sogno di diventare il migliore.




Charlotte, una di noi

Charlotte (Linda Olsansky) ha 42 anni e abita con l’anziano padre in un paesino del Trentino, ma in realtà vive in un mondo tutto suo. Quando il genitore ha un infarto, il fratello minore di Charlotte, Leo (Miro Lorenzo Maurer), ritorna a casa dopo vent’anni di assenza e silenzio, invitando la sorella a trasferirsi con lui in Svizzera. Ma Charlotte è combattuta: anche se ha paura dell’ignoto, lo segue perché non ha mai fatto un viaggio in vita sua. Diretto da Rolando Colla su una sceneggiatura scritta dal regista con Olsansky, un’affascinante analisi di una persona con un disturbo mentale, raccontata dalla sua prospettiva e allargata ad un percorso di scoperta di sé e del mondo.