I film al cinema dal 13 giugno: da Bad Boys a The Animal Kingdom

Dieci le novità che si affacciano sugli schermi, tra cui "L'impero" e "Dall'alto di una fredda torre"

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Scene di Dall'alto di una fredda torre, Bad Boys: Ride or Die e The Animal Kingdom, tre dei nuovi film al cinema dal 13 giugno
Dall'alto di una fredda torre, Bad Boys: Ride or Die e The Animal Kingdom: tre dei nuovi film al cinema dal 13 giugno

Sono dieci i film al cinema dal 13 giugno e la maggior parte degli schermi spetta a Bad Boys: Ride or Die, già campione d’incassi negli Stati Uniti con 70 milioni di dollari al box-office. In Italia continua la marcia trionfale di Me contro Te – Il film: Operazione Spie: il sesto lungometraggio della coppia di youtuber, uscito il 6 giugno scorso, ha demolito Kinds of Kindness di Yorgos Lanthimos ed è a quota 2 milioni di euro.

I nuovi film al cinema dal 13 giugno

La settimana si è aperta con diverse uscite speciali. La seconda parte della serie L’arte della gioia, diretta da Valeria Golino dal romanzo postumo di Goliarda Sapienza edito da Einaudi, è anticipata da Vision prima del debutto su Sky. CG Entertainment rilancia in versione restaurata cinque film di culto di Pedro AlmodóvarKika – Un corpo in prestito, Il fiore del mio segreto, Parla con lei, La mala educación e Volver – nella rassegna Corpi in prestito.

Warner Bros riporta al cinema Gravity di Alfonso Cuaròn, nelle versioni italiana doppiata e 3D originale con sottotitoli italiani. Anime Factory e Plaion Pictures portano in 200 sale l’anime The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes di Tomohisa Taguchi, mystery sci-fi basato sul light novel di Mei Hachimoku e Kukka. Per i cinefili Trent Film distribuisce i manifesti del nuovo cinema greco Attenberg e Chevalier di Athina Rachel Tsangari. Per il resto, ecco la regolare programmazione dei film al cinema dal 13 giugno.

Bad Boys: Ride or Die

Quattro anni dopo la morte di Isabel Aretas, gli irriverenti detective Mike Lowrey (Will Smith) e Marcus Burnett (Martin Lawrence) sono chiamati ad indagare sulla corruzione all’interno della polizia di Miami. Qualcuno ha infatti montato un caso e accusa il loro defunto capitano, il compianto Conrad Howard, di associazione criminale con i cartelli della droga. Lowrey e Burnett cercano di provare l’innocenza del loro superiore, ma smuovono troppo le acque e diventano a loro volta ricercati. Il quarto capitolo della saga, diretto ancora da Adil & Bilall, mantiene quel che promette: la richiesta di spegnere il cervello per 115 minuti e godersi sparatorie, inseguimenti e battute. Nel cast Vanessa Hudgens, Alexander Ludwig, Paola Núñez, Eric Dane e Ioan Gruffudd.




L’impero

La Côte d’Opale è una splendida baia che si affaccia sul canale della Manica. In questo placido angolo di paradiso, in un tranquillo villaggio di pescatori, succede qualcosa di straordinario: nasce un bambino speciale. Un neonato così unico e particolare da scatenare una guerra segreta tra gli imperi interplanetari. Premio della Giuria a Berlino 74, il ritorno di Bruno Dumont si posiziona tra L’età inquieta, P’tit Quinquin e Ma Loute e fonde fantascienza e realismo sociale in una personale, folle e crudele rivisitazione di Star Wars. Nel cast Lyna Khoudri, Anamaria Vartolomei, Camille Cottin, Fabrice Luchini, Brandon Vlieghe, Julien Manier e Bernard Pruvost. Da non perdere.




The Animal Kingdom

In un futuro non troppo lontano, si sta verificando uno strano fenomeno: la mutazione uomo-animale. Le persone che ne sono affette e si trasformano in bizzarre creature vengono rinchiuse in centri specializzati. François (Romain Duris) e suo figlio Émile (Paul Kircher) lo sanno bene: la donna più importante della loro vita è una di loro. I due sono in auto insieme quando il camion che trasporta questi esseri ha un incidente e i mutanti si ritrovano liberi in una foresta. Vincitore di cinque César, tra cui quello alle musiche di Andrea Laszlo De Simone, il secondo lungometraggio di Thomas Cailley (l’autore di The Fighters – Addestramento di vita) è stato il film dell’anno in Francia: una distopia sci-fi, l’emozionante storia di un legame padre-figlio e una potente riflessione sulla mostruosità della nostra società.




Dall’alto di una fredda torre

Due gemelli eterozigoti, Antonio (Edoardo Pesce) ed Elena (Vanessa Scalera), fanno una terribile scoperta: entrambi i genitori, il padre Giovanni (Giorgio Colangeli) e la madre Michela (Anna Bonaiuto), sono affetti da una rara malattia genetica che intacca i tessuti midollari. C’è la possibilità del trapianto, ma solo uno dei due può essere salvato. I fratelli devono prendere una decisione drammatica: chi tenere in vita tra il padre e la madre. Alla sua opera prima sceneggiata da Filippo Gili, Francesco Frangipane si affida ad un cast di preziosi interpreti per indagare tematiche ostiche e sensibili come le relazioni familiari, il fine vita e le responsabilità della scelta.




Anna

Anna (Rose Aste) è una ragazza sarda che sta continuando con caparbietà e passione il lavoro del padre: la pastore, un mestiere tradizionalmente maschile. Quando una multinazionale che promette lavoro a tutta la comunità locale comincia i lavori per la costruzione di un resort nella zona, Anna si ritrova senza i campi di pascolo e pressata da chi vuole convincerla a lasciare per sempre quella terra in cambio di soldi. Marco Amenta, il regista palermitano di Tra le onde e La siciliana ribelle, compone un intenso ritratto di una inedita custode del paesaggio e delle tradizioni e un inno alla libertà e alla lotta per le proprie idee.




Il mio regno per una farfalla

Il nobile decaduto Sasà (Sergio Assisi), figlio illegittimo del barone Belladonna e ormai senza il becco di un quattrino, è nato e cresciuto a Ischia e si vanta di essere il re dell’isola. Dalla suite di uno storico albergo fondato dal padre, seduce tutte le donne che gli capitano a tiro. La sua fama di donnaiolo impenitente viene messa a dura prova quando nella sua vita irrompe l’amore vero. Dopo A Napoli non piove mai, Assisi si cimenta ancora con la regia per una commedia regionalistica che schiera nel cast Federica De Benedittis, Giuseppe Cantore, Tosca D’Aquino, Barbara Foria, Anna Tangredi, Gianni Ferreri, Giobbe Covatta, Benedetto Casillo e Nunzia Schiano.




Robo Puffin

Il perfido Otto Von Walrus vuole mettere i bastoni tra le ruote ai teneri ed impavidi Puffins. Dietro la cospirazione segreta che li minaccia, c’è l’arci-nemico generato dal tricheco: la nemesi robotica Robo Puffin. Soltanto la profonda amicizia e la caparbia determinazione delle adorabili pulcinelle di mare riuscirà a salvare il gruppo dalle sfide che li attendono. L’animazione della settimana è tutta italiana (la regia è di Domenico Saverni, la produzione di Andrea Iervolino e Monika Bacardi, la voce narrante della youtuber Lucilla) e riservata al pubblico delle famiglie.




Viaggio al Polo Sud

Il regista ed ex biologo Luc Jacquet, autore del documentario La marcia dei pinguini, ha compiuto la sua prima spedizione in Antartide più di 30 anni fa. Da allora, ogni volta che gli è possibile, torna nel continente degli estremi. Questa attrazione è nota come il “morso antartico” ed è difficile da spiegare. Durante il suo ultimo viaggio, Jacquet prova a condividere i suoi pensieri e le sue emozioni sullo strano magnetismo che emana il territorio più freddo, ventoso e arido al mondo, quello meno popolato ed inquinato e oggi a rischio.




Arrivederci Berlinguer!

In occasione dei quaranta anni dalla morte di Enrico Berlinguer, arrivano al cinema due documentari dedicati al leader della sinistra più amato di sempre. Il primo è il film-concerto di Michele Mellara e Alessandro Rossi che utilizza la tecnica del found footage (le immagini di repertorio sono quelle dell’AAMOD, l’Archivio audiovisivo del Movimento operaio e democratico) per restituire il carisma politico del segretario del PCI, colpito da un malore durante un comizio a Padova il 7 giugno 1984 e scomparso l’11 giugno. Le musiche sono di Massimo Zamboni, chitarrista di CCCP e CSI.




Prima della fine. Gli ultimi giorni di Enrico Berlinguer

Il secondo documentario dedicato alla memoria di Berlinguer è firmato da Samuele Rossi e utilizza ancora l’archivio dell’AAMOD raccogliendo testimonianze e immagini inedite, frutto di tre anni di ricerche. Il cuore del racconto è proprio il dramma collettivo che nasce quel fatidico 7 giugno. Dal malore durante il comizio alla morte quattro giorni dopo in ospedale, fino allo storico funerale di Piazza San Giovanni a Roma con due milioni di persone che si riversano nella Capitale per l’ultimo saluto al compagno Enrico.




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