I film al cinema dal 1° maggio: arrivano The Fall Guy, Garfield e Sei fratelli

Nove le novità che si affacciano sugli schermi nella giornata della Festa dei lavoratori

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Scene di The Fall Guy, Garfield e Sei fratelli, tre dei nuovi film al cinema dal 1° maggio
The Fall Guy, Garfield e Sei fratelli, tre dei nuovi film al cinema dal 1° maggio

Il tempo incerto rallenta il turismo per il ponte della Festa dei lavoratori, occasione propizia per andare in sala a vedere uno dei nove nuovi film al cinema dal 1° maggio. L’offerta è ricca, anche se ancora una volta ad occupare il maggior numero di schermi sono i gettonatissimi blockbuster di Hollywood, su tutti The Fall Guy e il cartoon Garfield – Una missione gustosa.

I film al cinema dal 1° maggio

Dal 4 maggio, con un pessimo tempismo vista la stagione disastrosa che sta per concludersi, arriva nelle sale Sarò con te, il film sullo scudetto del Napoli di Spalletti con la colonna sonora di Geolier. Un’uscita surreale, con la Filmauro di De Laurentiis che ha imposto agli esercenti biglietti al prezzo di 12 euro. Per il resto, ecco la regolare programmazione dei film al cinema dal 1° maggio.

The Fall Guy

Colt Seavers (Ryan Gosling) è uno stuntman di Hollywood che rimane gravemente ferito durante un’acrobazia andata male. Abbandonata la carriera e la fidanzata regista Jody Moreno (Emily Blunt), Colt viene contattato dalla produttrice del film d’esordio di Jody per risolvere un problema: Tom Ryder, il divo di cui Colt era la controfigura, è scomparso misteriosamente. Versione cinematografica della serie di culto Professione pericolo, l’action thriller di David Leitch (scritto da Drew Pearce) replica la formula dei vari John Wick, Atomica bionda e Bullet Train: un mix di azione forsennata, commedia e buddy movie con ricamo romance. Nel cast anche Aaron Taylor-Johnson, Winston Duke, Hannah Waddingham, Teresa Palmer, Stephanie Hsu e i cameo di Lee Majors, Heather Thomas e Jason Momoa.




Garfield – Una missione gustosa

Garfield, l’alter ego cinematografico del felino delle strisce a fumetti, fa un incontro sconvolgente: rivede il padre perduto da tempo, il trasandato gatto di strada Vic. Messe da parte le sue amate lasagne e accompagnato dall’amico canino Odie, il micione lascia la sua vita piena di comodità per unirsi al papà in una missione ad alto rischio: un’esilarante rapina. Dai personaggi cult di Jim Davis, l’animazione scritta da David Reynolds e diretta da Mark Dindal è l’uscita perfetta per le famiglie che vogliono trascorrere il 1° maggio al cinema con i bambini. Nella versione originale Garfield è doppiato da Chris Pratt, in Italia dobbiamo accontentarci di Maurizio Merluzzo.




Sei fratelli

Marco (Riccardo Scamarcio), Guido (Adriano Giannini), Leo (Gabriel Montesi), Luisa (Valentina Bellè), Gaelle (Claire Romain) e Mattia (Mati Galey) sono sei fratelli quasi sconosciuti fra loro: hanno madri diverse e non sempre lo stesso padre. Per tutti la figura di riferimento è quella del mitico Manfredi (Gioele Dix). Quando quest’ultimo muore, i sei si ritrovano per la prima volta dopo anni nella casa paterna a Bordeaux. L’idea di essere una famiglia unita si trasforma presto in una convivenza litigiosa. Al suo quarto lungometraggio, Simone Godano realizza una dramedy corale piena di cliché e priva d’efficacia.




Il coraggio di Blanche

Blanche (Virginie Efira) è un’insegnante che si è innamorata al primo incontro di Grégoire (Melvil Poupaud), un affascinante impiegato di banca. I due si sono sposati, lei è rimasta incinta e si sono trasferiti a Metz, lasciando la famiglia e soprattutto Rose, la sorella gemella di Blanche. Quella che all’apparenza sembra una perfetta storia d’amore nasconde un lato oscuro: Grégoire è un manipolatore possessivo e Blanche non osa denunciarlo per vergogna e per paura. Dal romanzo L’amore e le foreste di Éric Reinhardt, pubblicato in Italia da Salani, l’adattamento di Valérie Donzelli restituisce i meccanismi perversi e le derive pericolose del narcisismo maligno sotto forma di thriller psicologico con influenze hitchcockiane.




Anselm

Anselm Kiefer è uno dei più grandi artisti viventi. Al pittore e scultore tedesco, specialista dell’acciaio, del piombo e del cemento, Wim Wenders dedica questo documentario che si concentra sull’utopia assoluta di Kiefer: l’installazione nella spettacolare casa-museo della Ribaute, una dismessa fabbrica di seta situata a Barjac, nel sud della Francia. Attraverso scavi e costruzioni, l’artista ha trasformato questo luogo in un ambiente immersivo, in un’opera totale e totalizzante. Pur senza avere l’efficacia di Buena Vista Social Club, Pina e Il sale della terra, il doc di Wenders traduce in immagini l’esperienza della sua arte, rendendola tattile grazie alle affascinanti riprese in 3D. Il film arriva in sala dopo il successo inaspettato di Perfect Days, uscito il 4 gennaio scorso, e in occasione della mostra Angeli caduti (ospitata a Firenze da Palazzo Strozzi fino al 21 luglio) e dell’installazione permanente I sette palazzi celesti all’HangarBicocca di Milano.




Una spiegazione per tutto

Il liceale Abel vive a Budapest e fatica a concentrarsi sull’esame di maturità in arrivo perché è innamorato della sua migliore amica Janka, che a sua volta è persa nell’amore impossibile e non corrisposto per Jakab, il professore di storia che nel corso dell’anno ha avuto un duro scontro con il padre di Abel, fervente conservatore orbaniano. Quando l’orale di Abel va male e il ragazzo viene bocciato, si giustifica con la famiglia adducendo il fatto che Jakab non ha gradito la coccarda della festa nazionale sulla giacca del giovane. Grazie all’intervento di una giornalista, l’esame si trasforma così in un caso politico. Premiato come miglior film nella sezione Orizzonti di Venezia 80, il terzo lungometraggio del golden boy del cinema europeo Gábor Reisz è un illuminante spaccato della situazione polarizzata ungherese, tra derive autoritarie e vagiti liberal-progressisti. Da vedere.




C’era una volta in Bhutan

Il Bhutan è definito il regno della felicità interna lorda: dal 2007, quando ha cominciato la sua transizione verso una monarchia costituzionale, sta godendo di un piccolo boom economico grazie alle aperture al turismo e allo sfruttamento minerario. Proprio nel 2006 il giovane monaco Tashi (Tandin Wangchuk) e il turista statunitense Ron Coleman (Harry Einhorn) si ritrovano con obiettivi diversi e apparentemente impossibili: il primo per far tornare un regno la “Terra del dragone del tuono”, il secondo per ritrovare un prezioso fucile antico. Tra fiaba e storia, Pawo Choyning Dorji (il regista di Lunana – Il villaggio alla fine del mondo) riflette con ironia gustosa e grottesca sui contrasti culturali e sul traumatico passaggio alla democrazia del suo Paese.




Come fratelli – Abang e Adik

Abang (Kang Ren Wu) e Adik (Jack Tan) sono due orfani che vivono da invisibili a Kuala Lumpur, senza documenti e nella completa clandestinità. Uno è sordomuto e rassegnato ad una vita di povertà ed emarginazione; l’altro è violento e perennemente indignato. Un brutale incidente sconvolge il fragile equilibrio della loro relazione. Arriva dalla Malesia la sorprendente opera prima di Abang Adik che ha vinto il Gelso d’oro come miglior film al Far East Festival 25: un commovente mélo sottoproletario sulla conquista dell’identità.




Segnali di vita

Lignan è la frazione montana del comune di Nus in Valle d’Aosta, famoso per l’insediamento protostorico del Vallone di Saint-Barthélemy. Qui, a oltre 1.600 metri di altitudine, sorgono un osservatorio astronomico e un planetario per la ricerca scientifica: ormai è il telescopio a scandire il tempo della piccola comunità locale. Tra finzione e realtà, il regista Leandro Picarella (già autore di Triokala) dedica il suo documentario all’arrivo in paese di Paolo Calcidese, l’astrofisico che si è trasferito nella struttura come unico custode e abitante per occuparsi dello studio fotometrico dei nuclei galattici attivi. Quando avviene un incidente tecnico, Calcidese è costretto a mettere da parte le galassie lontanissime, i buchi neri supermassicci e la solitudine per dedicarsi ad altre forme di vita finora non considerate: gli esseri umani.