Sono addirittura quattordici i nuovi film al cinema dall’1 dicembre. Un numero spropositato di titoli che arriva proprio nel giorno in cui la Siae ha reso noti i desolanti numeri del 2021: dal 2019 ad oggi, le presenze e il fatturato delle sale sono dimezzati. In pratica, al cinema non ci va quasi più nessuno. Fanno eccezione gli spettatori che hanno alimentato gli incassi di pochi film italiani e dei soliti blockbuster made in Usa.
Tutti i film al cinema dall’1 dicembre
Tornando alle uscite, nel primo fine settimana di dicembre ci sono anche tre titoli speciali. Ai documentari Botticelli e Firenze – La nascita della bellezza e La bella stagione (sulla Sampdoria dello scudetto di Vialli e Mancini) si affianca Pinocchio: la reinterpretazione della favola di Collodi secondo Guillermo del Toro e il genio della stop-motion Mark Gustafson arriva in poche sale selezionate prima di sbarcare in streaming su Netflix dal 9 dicembre.
Riunione di famiglia – Non sposate le mie figlie 3
La saga di Non sposate le mie figlie torna sugli schermi con il terzo capitolo. Stavolta le figlie di Claude (Christian Clavier) e Marie (Chantal Lauby) organizzano una festa a sorpresa ai genitori per i loro 40 anni di matrimonio. Nella villa di Chinon arrivano proprio tutti, suoceri inclusi. La formula è sempre la stessa: gag spassosi, distruzioni di cliché e luoghi comuni, lieto fine d’ordinanza.
Forever Young
Preceduto dal clamore mediatico per le accuse di stupro rivolte al protagonista Sofiane Bennacer, che si è scoperto essere il fidanzato di Valeria Bruni Tedeschi, il sesto lungometraggio da regista dell’attrice torinese è un’autobiografia ispirata agli anni da studentessa alla scuola di Patrice Chéreau (a interpretarlo è Louis Garrel) al teatro Amandiers di Nanterre. La protagonista Stella (Nadia Tereszkiewicz) usa l’arte per elaborare un grande dolore e finirà per trovare l’amore. Un vibrante racconto di formazione, intenso ritratto della giovinezza negli anni ’80.
Monica
Dal Concorso di Venezia 79 arriva il terzo lungometraggio di Andrea Pallaoro, già regista di Medeas e Hannah. Un altro ritratto femminile, questa volta di una giovane donna transgender (Trace Lysette, l’attrice già apprezzata per la sua Shea in Transparent) che torna a casa, nella cittadina della profonda provincia americana che ha abbandonato anni prima, per fare visita alla vecchia madre (Patricia Clarkson), malata terminale. Il percorso di riconoscimento e accettazione, personale e familiare, sarà difficile e tortuoso.
Vicini di casa
Giulio (Claudio Bisio) e Federica (Vittoria Puccini) sono una coppia consolidata. Stanno insieme da tanto tempo, ma ormai non si guardano né si desiderano più. Quando Federica invita a cena a casa i vicini, Laura (Valentina Lodovini) e Salvatore (Vinicio Marchioni), una coppia più giovane, amichevole e decisamente passionale, scatta l’idea: chiedere ai due di aiutarli a risolvere la loro crisi coniugale. Paolo Costella rifà la commedia spagnola Sentimental di Cesc Gay, con maggiore prurigine e meno brillantezza dell’originale.
The Woman King
La regista Gina Prince-Bythewood trasforma in epica black la storia vera (e misconosciuta) del Dahomey, regno africano che durò tre secoli in quello che è l’attuale Benin. Protagonista è la generale Nanisca (Viola Davis), la donna che all’inizio dell’Ottocento ha addestrato e guidato le sue Agojie (ovvero Amazzoni) in un’eroica resistenza contro i commercianti di schiavi europei e i confinanti e collusi Yoruba. Un mix vecchio stile tra Mulan e Il gladiatore, ma in versione afro-thrilling.
Una notte violenta e silenziosa
È già un piccolo cult questa fracassona action-comedy natalizia del norvegese Tommy Wirkola, il regista degli horror Dead Snow, Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe e The Trip. David Harbour (l’Hopper di Stranger Things e Red Guardian del MCU) è un Babbo Natale davvero sui generis: beve, fuma e picchia come un fabbro. Non a caso, quando un gruppo di paramilitari capitanati dal perfido Mr. Scrooge (John Leguizamo) prende in ostaggio una ricca famiglia la sera della Vigilia, Santa Claus entra in azione pronto a spaccare teste come in un mix di Die Hard e Mamma, ho perso l’aereo.
Orlando
Dopo la storia al femminile di Sole, cuore, amore e l’instant-movie Il giorno e la notte, Daniele Vicari torna con un altro piccolo film, presentato Fuori Concorso al Torino Film Festival e subito nelle sale. L’Orlando del titolo è un anziano contadino interpretato da Michele Placido, costretto a lasciare il suo paesino in provincia di Rieti per andare in soccorso del figlio Valerio, emigrato da anni a Bruxelles. Nella capitale del Belgio, Orlando scopre di avere una nipote di 12 anni, Lyse (Angelika Kazankova), e la dolorosa verità su Valerio. Un racconto di scoperte e mondi scomparsi, dedicato da Vicari a Ettore Scola.
Nessuno deve sapere
Phil (Bouli Lanners, anche regista) è un cinquantenne taciturno e solitario, in fuga da un passato misterioso, che è andato a vivere sull’isola di Lewis, in Scozia. Per sopravvivere alleva montoni. Un giorno, all’improvviso, Phil è colpito da un’ischemia. Quando si riprende, debole e smarrito, scopre che Millie (Michelle Fairley), la figlia del proprietario della fattoria dove lavora, si sta prendendo cura di lui. Il motivo? Un tempo erano innamorati. Un sensibile mélo in equilibrio tra dramma romantico e thriller psicologico: sobrio e raffinato, nonostante le brughiere inospitali e i comportamenti bigotti dei locali.
One Piece Film: Red
Arriva al cinema l’ultimo capitolo della saga anime da record, basata sul manga di culto di Eiichiro Oda. L’avventura conclusiva di Luffy e della ciurma di Cappello di Paglia parte dal concerto sull’isola di Elegia della idol Uta (la voce è della star del J-pop Ado) che si rivela essere la figlia del corsaro Shanks il Rosso, una vecchia conoscenza per tutti i fan. Peccato che la voce ultraterrena di Uta nasconda un agghiacciante pericolo. Dirige Gorō Taniguchi, il regista di Code Geass: Lelouch of the Rebellion e Taose! Kaizoku Gyanzac.
Ipersonnia
Presentato Fuori Concorso al Torino Film Festival nella sezione Favolacce, l’opera prima di Alberto Mascia è un curioso sci-fi distopico tutto italiano che vede Stefano Accorsi nei panni di uno psicologo che lavora in uno dei carceri del futuro. In questi istituti è in vigore Hypnos, un sistema che fa dormire sonni profondi ai detenuti, stoccati dentro inquietanti capsule per risparmiare spazio e personale. Il compito di David è risvegliare periodicamente i carcerati per ricordare loro chi sono e perché si trovano lì. Ma la relazione che lo psicologo ha iniziato con Viola (Caterina Shulha), la moglie di un neurologo detenuto (ingiustamente?) per l’omicidio della sua giovane assistente, cambia la sua prospettiva.
Space Monkeys
Un’altra opera prima italiana coraggiosa, diretta dal giovane Aldo Iuliano. Ancora fantascienza, stavolta virata ai colori techno pop e raccontata dalla prospettiva della Generazione Z. I protagonisti sono infatti cinque adolescenti che in una notte di fine estate giocano sfide sempre più pericolose con un’intelligenza artificiale. Il pericolo è dietro l’angolo e quello che succede finirà per cambiarli per sempre.
Tra le onde
Dopo l’esordio La siciliana ribelle, Marco Amenta gira l’opera seconda (in bilico tra road movie e noir, mélo e favola nera) affidandosi ad un’affiatata coppia di protagonisti: Vincenzo Amato e Sveva Alviti. Lui è il pescatore solitario Salvo, lei è la sua ex compagna Lea: viaggiano insieme in un camion frigorifero per riportare il cadavere di un migrante annegato alla moglie. Quel lungo tragitto farà riaffiorare i fantasmi del loro tragico passato.
La prima regola
Massimiliano D’Epiro debutta in solitaria (il primo film, Polvere, l’aveva co-diretto con Danilo Proietti) con questo adattamento della pièce teatrale La classe di Vincenzo Manna. La storia di un giovane professore, Gabriele (Andrea Fuorto), che appena trasferito in una scuola superiore di periferia affronta un corso di recupero per studenti difficili, quasi tutti italiani di seconda generazione sospesi per motivi disciplinari. L’impatto è durissimo, ma Gabriele riesce a superare la sfiducia e ad aprire un varco per entrare in empatia con loro. Tutti, tranne il problematico Nicolas.
Last Stop Before Chocolate Mountain
Presentato a Locarno e al Festival dei Popoli, il documentario di Susanna Della Sala ricostruisce l’incredibile storia vera di Bombay Beach e dei personaggi che la vivono. Bombay Beach si trova sulle rive del Salton Sea, il lago artificiale più grande della California che si è formato nel 1908 ed è stato meta di villeggiatura negli anni ’50 prima di diventare un ossario a cielo aperto, un cimitero dove vengono scaricati pesticidi e tonnellate di alghe tossiche. Negli ultimi anni, grazie all’arte, la cittadina fino ad allora popolata da pensionati, reduci del Vietnam e attivisti religiosi ha ripreso vita ed è la sede di un festival frequentato da “burners” (gli attivisti del Burning Man), musicisti e bohémien.