Sergio Vastano, il bocconiano si racconta: dall’incontro con Ricci alla bagarre con Fiorello

Il comico, famoso al "Drive In" per il personaggio del bocconiano calabrese, rivela cosa combina oggi e perché Fiorello disse che è "una mezza sega"

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Sergio Vastano al Drive In
Sergio Vastano al Drive In

Renato Franco sul Corriere della Sera intervista Sergio Vastano, il comico romano del Drive In famoso per i personaggi del bocconiano calabrese fuori corso e del top manager rampante della Milano da bere. Maschera degli anni Ottanta, Vastano oggi ha 71 anni, vive a Torino ed è in pensione da tempo. Il cabarettista ripercorre la sua carriera a partire da come ha conosciuto Antonio Ricci: assolutamente per caso.

“Sono molto amico di Andy Luotto – ricorda Vastano –, un giorno mi chiama e mi dice: ho incontrato Antonio che sta mettendo su una nuova trasmissione per Italia 1. Io non sapevo né chi era Antonio, né cosa fosse Italia 1. Mi chiesero un nastro con un provino e proposi il mio personaggio. Abitavo vicino alla Sapienza, dove era pieno di calabresi benestanti che venivano dal Sud a fare gli studenti fuori sede. Preparai un numero di 30 secondi, ad Antonio piacque ma lo trasformò in bocconiano.

Sergio Vastano, il bocconiano si racconta

Grazie al tormentone “È chiaro ‘stu fatto?”, il bocconiano calabrese col santino di Luca Cordero di Montezemolo ha avuto un successo straordinario. “Era un ‘terrone’ diverso – spiega Vastano –, non veniva con la valigia di cartone a elemosinare un posto, ma veniva da padrone. Era il momento del rampantismo, rappresentava la prepotenza di un personaggio che si credeva già arrivato, in un periodo di ostentazione massima. Oggi è solo cambiato il modello, proporrei un rapper che esibisce i soldi”.

Il comico rivela che i legami umani e professionali più intensi che ha vissuto sono quelli con Gianfranco D’Angelo (scomparso nel 2021 a 85 anni) e con Maurizio Ferrini, con il quale ha condotto Striscia la notizia per 300 puntate. Al Drive In il più matto in assoluto era Francesco Salvi, definito “la pallottola vagante, totalmente surreale, fuori dagli schemi”. Dopo la sbornia televisiva di quel periodo, è progressivamente scomparso dagli schermi. “Sapevo che la vita del comico non può durare per sempre – riflette oggi –, infatti a un certo punto è arrivato il momento in cui non mi chiamavano più come prima. Mi sarebbe piaciuto fare il presentatore di quiz, ma bisognava avere gli agganci giusti”.

Sergio Vastano su Fiorello: cos’è successo

Franco torna anche sulla bagarre con Fiorello, risalente al 2014. “Non capisco perché debba andare al Tg1 e proporre quelle battute del cavolo – aveva detto Vastano in un’intervista –. Lui è sempre stato e sempre sarà Rosario Fiorello intrattenitore di villaggi: qualche autore bravo ogni tanto gli fa fare bella figura, ma la cosa finisce lì. Non è né Houdini né Gassman né Albertazzi; non ha la potenza scenica di Grillo o di Benigni. Insomma, è solo un fenomeno mediatico, molto sovrastimato”.

Fiorello non aveva preso bene quelle dichiarazioni. “Quando finirà il successo e sarò dimenticato, spero di non diventare come Sergio Vastano”, “Ma perché tutte ste mezze seghe mi odiano?”, “Ho mille difetti ma criticare colleghi mai!! Quello lo devono fare i critici ed il pubblico… #pessimogusto”, aveva scritto in una raffica di tweet. “Ci fu un’incomprensione – sottolinea ora Vastano –, il giornalista mi mise in bocca cose mai dette. Fiorello si incazzò molto, disse che ero una mezza sega, con un livore nei miei confronti che mi fece male”.