Sanremo 2022, conto alla rovescia per l’evento canoro radio televisivo per eccellenza più longevo e seguito dell’anno. Spot pubblicitari, telepromozioni, product placement, affissioni, da sempre il Festival italiano della canzone è uno dei più golosi appuntamenti di business per gli investitori. Si riparte dai 38 milioni di raccolta pubblicitaria dello scorso anno, quest’anno con le tariffe ritoccate al rialzo. La preziosa gallina dalle uova d’oro torna a rimpinguare le casse di Viale Mazzini.
Gli sponsor e la pubblicità per Sanremo 2022
L’audience media a Sanremo 2021 durante le interruzioni pubblicitare ha toccato gli 8 milioni 587 mila telespettatori (pari al 38,1% di share), che confrontati alla media d’ascolto del Festival, con 8 milioni 305 mila spettatori, anche se di poco, è pur sempre superiore. Di fatto, la raccolta pubblicitaria 2021 ha toccato il record di 38 milioni, 1 milione in più rispetto alla fortunata edizione 2020.
Con queste prospettive, è ripartita l’idea di raccolta di Rai Pubblicità in vista di Sanremo 2022, al via il 1 febbraio, ritoccando verso l’alto le tariffe del +15%, in considerazione della nuova normativa sugli affollamenti pubblicitari. La nuova normativa – come ha spiegato l’ad Carlo Fuortes in commissione di Vigilanza – è volta a proteggere in particolare sulla fascia dai 18 ai 24 anni di Rai1, la più pregiata (i nuovi tetti per gli spot sono il 7% per la fascia oraria 6:00-18:00 e per la fascia 18:00-24:00, percentuale che dal 2023 scenderà al 6%, e il 12% per ogni ora di programmazione).
Sono state fissate a 11 le interruzioni pubblicitarie, per questa nuova edizione del Festival che saliranno a 13 interruzioni per la serata finale di Sabato 5 febbraio. Quest’anno per la messa in onda di 10 spot pubblicitari sia su Rai1 che su Rai Premium, la richiesta di Rai Pubblicità è di 1.852.680 per spot trasmesso, con due interruzioni tra le 22:45 e le 00:15. Per quanto concerne il costo delle telepromozioni per il pacchetto di 5 passaggi, equivalente ad un passaggio a sera da 45″ durante la settimana e da 1′ per la serata finale, viene offerto a circa 2 milioni.
Riparte la preziosa gallina dalle uova d’oro Rai
Nel 2021 – stando alle elaborazioni dello Studio Frasi su dati Auditel – sono andati in onda 61 interruzioni pubblicitarie per 103 minuti complessivi, che diventano 196 considerando promo e pubblicità collocate prima e dopo gli intervalli pubblicitari. Quattro delle primi cinque interruzioni più viste di Sanremo 2021 sono stati trasmessi durante la finale del 6 marzo, il quinto nella serata inaugurale. In 12,5 milioni di persone hanno seguito gli spot trasmessi alle 22:55 dell’ultima serata. E 20 interruzioni pubblicitarie hanno superato i 10 milioni di spettatori, con un record del 51,5% di share per quello delle 23:25 della finale. Cinquanta gli spot che hanno raccolto più di 10 milioni: il più visto, con 12,7 milioni, è stato della Barilla per i Pavesini. In seconda posizione Tim (sponsor unico della scorsa edizione), poi Suzuki, Netflix e Amazon.
“Il Festival di Sanremo”, commenta Francesco Siliato, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi e di Cultura dei Media e responsabile dell’Osservatorio Tv dello Studio Frasi, “è rimasto l’evento televisivo più potente per la resa pubblicitaria, il solo a produrre un ascolto medio superiore ai 10 milioni di persone per oltre quattro ore per cinque giorni consecutivi”. Siliato aggiunge: “Anche quando una partita della nazionale supera per ascolti il Festival, ha una durata molto inferiore e molti meno interruzioni pubblicitarie.” Infine conclude: “La Rai utilizza il Festival anche per promuovere se stessa: nella scorsa edizione è l”inserzionista’ con il maggior numero di spot. Dopo la Rai la miglior copertura è di una casa automobilistica, Suzuki e, a conferma dell’importanza data a Sanremo da chi offre televisione, si trova al terzo posto per resa dei propri spot un altro editore, Netflix”.
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