Non c’è festival che si rispetti senza un po’ di polemica, ma quello che è successo in merito al red carpet di Venezia è sicuramente da annoverare come qualcosa di più di una semplice indignazione social: è un dibattito che, nel bene e nel male, testimonia un progressivo cambiamento nella tradizione di una delle kermesse cinematografiche più amate del mondo.
A dare il la alle critiche di parte del pubblico e degli addetti al settore, tra i vari episodi, è stata la proposta di matrimonio tra gli ex gieffini Alessandro Basciano e Sophie Codegoni: “La proposta di nozze è la deriva di un processo cominciato quando, qualche anno fa, agli sponsor è stato consentito di far sfilare gli influencer – ha raccontato Mario Manca di `Vanity Fair´all’AGI – La moneta di scambio più importante ora è la visibilità. La scena è stata pianificata. Se fosse stato il red carpet di ‘Bones and All’, le fan di Chalamet avrebbero accompagnato i due prossimi sposi sul vaporetto per non farsi oscurare la vista del loro beniamino“.
Come commento a questa ‘apertura’ del red carpet di Venezia anche a vip e webstar lontane dal mondo del cinema, la Biennale dichiara che, come modalità di accesso, basta il biglietto per poter sfilare sul tappeto rosso. Perché? L’ipotesi di Manca è la seguente: “Di certo il ritorno è per tutti, anche per il Festival. L’importante è che se ne parli, bene o male” Di contro, alcuni tra gli addetti ai lavori della rassegna ha confessato che, rispetto a prima, il sala c’è molta meno gente perché: “ormai ci sono persone che comprano il biglietto solo per la passerella e non per la proiezione“.
Le contraddizioni del red carpet di Venezia secondo il pubblico
Nell’occhio del ciclone anche la sfilata di Giorgia Soleri, attivista e star del web, nonché compagna di Damiano dei Maneskin, che secondo utenti particolarmente attenti non ‘meritava’ di essere a Venezia in quanto, tempo fa, aveva dichiarato di non essere proprio un’appassionata del grande schermo: “Il cinema non mi piace per niente, purtroppo è un linguaggio che mi annoia e credo di essere davvero l’unica persona che abbia mai conosciuto a disperarsi quando qualcuno dice ‘guardiamo un film?
In seguito alle critiche di tutte le persone che le hanno ‘rinfacciato’ questo vecchio commento, la Soleri ha risposto: “Chi mi segue da un po’ sa che non sono una grandissima amante del cinema. A me piacciono i linguaggi artistici che richiedono un pezzo della propria storia e della propria esperienza per poterli comprendere fino in fondo. Però nasco come fotografa. Infatti i pochi film che mi hanno davvero emozionata e lasciato qualcosa o avevano una grandissima fotografia o richiedevano un’attenzione molto attiva per entrare al 100% nell’immaginario del regista“