Io e Lulù, la storia vera dietro il film con Channing Tatum

L'attore debutta alla regia con un road movie che ripercorre il suo ultimo viaggio a bordo di un fuoristrada con la sua pitbull

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Channing Tatum in una scena del film Io e Lulù
Channing Tatum e il cane Lulù (foto: Notorious Pictures)

Capace di incassare 85 milioni di dollari in tutto il mondo, Io e Lulù è l’esordio alla regia di Channing Tatum e Reid Carolin che porta sugli schermi la storia vera dell’attore americano e il legame speciale con il suo cane. Anche se è un film di finzione, la sceneggiatura di Carolin e Brett Rodriguez si ispira infatti ad una vicenda realmente accaduta al divo di Step Up e Magic Mike.

Io e Lulù: storia vera dietro il film

L’on the road del protagonista Briggs, ranger dell’esercito affetto da stress post-traumatico, e del pastore belga Lulù, addestrata per le missioni belliche, si rifà ad un viaggio in macchina che Tatum ha fatto da ragazzo con il suo cane, chiamato davvero Lulù. L’attore ha attraversato la costa del Pacifico, ma non per raggiungere il funerale del suo miglior amico: il suo viaggio, a bordo di un fuoristrada per tre giorni nel deserto, era per dire addio alla sua pitbull, alla quale nel 2018 era stato diagnosticato un cancro.

“Quando ho fatto l’ultimo viaggio in macchina con la mia cucciola, ho provato una forte sensazione di impotenza. ‘Non c’è più niente da fare’, pensavo. Devi solo accettarlo e ringraziare per il tempo che hai avuto e sapere che non è previsto che i tuoi amici rimangano qui per sempre. Io devo andare avanti e lei deve andare da qualche altra parte”, ha raccontato l’attore in un’intervista a Yahoo! News.

Channing Tatum in una scena del film Io e Lulù
Channing Tatum in Io e Lulù (foto: Notorious Pictures)

È così che per il suo debutto alla regia, Io e Lulù è diventato una dedica d’amore incondizionato per il suo cane e un processo di catarsi. La star ha soltanto imposto che nella trama il pastore belga non doveva essere ferito né morire perché “amiamo i cani e la loro morte in un film è qualcosa che nessuno vuole vedere: penso sia una specie di peccato mortale”.

Tatum e Carolin hanno tratto ispirazione pure dal documentario War Dog: A Soldier’s Best Friend di Deborah Scranton, che i due hanno prodotto per il network HBO. Un lavoro sul rapporto intimo e profondo tra i veterani dell’esercito e i loro amici a quattro zampe, sia durante che dopo la vita militare e il rientro a quella civile.

Io e Lulù, finale strappalacrime per il divo

Uscito al cinema in Italia nel maggio del 2022, Io e Lulù si chiude con un messaggio di speranza: l’adozione da parte di Briggs e il ringraziamento alla Malinois per avergli salvato la vita e averlo reso un uomo migliore. Ad occuparsi del casting è stata la Instinct Animals for Film di Andrew Simpson. Il processo di selezione non è stato semplice: Lulù è interpreta da tre cani – Britta, Zuza e Lana, due di loro arrivati dall’Europa e addestrati per oltre un anno – e Nuke dal giovane pastore Sam.

“Abbiamo provinato 150 cani per cercare di trovare questi personaggi e sapevamo che questo non era il tipico film sui Malinois”, ha spiegato Simpson. Il trio scelto ha dovuto affrontare diversi momenti di grande impatto emotivo ed è stato necessario far loro instaurare una connessione intima con Tatum. “Channing ha passato mesi a lavorare con questi cani ogni giorno, ed è stato proprio grazie a questo che siamo stati in grado di raggiungere un livello di realismo che la maggior parte dei film sugli animali non raggiunge”, ha aggiunto l’addestratore.