Il film su Fortuna Loffredo è al cinema: perché il giudice ha respinto la richiesta di sequestro dei genitori

L'esordio di Nicolangelo Gelormini "non sacrifica la dignità e l'onore della piccola Fortuna, vittima del suo aguzzino", si legge nella sentenza del Tribunale di Napoli

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Valeria Golino, Cristina Magnotti e Pina Turco in una scena di Fortuna
Valeria Golino, Cristina Magnotti e Pina Turco sul set di Fortuna (foto di Serena Petricelli)

Dopo l’anteprima al Festival di Roma, dal 27 maggio Fortuna finalmente è al cinema. Il film d’esordio di Nicolangelo Gelormini è stata un’esperienza faticosa: non solo per i problemi distributivi legati al Covid (doveva uscire entro la fine del 2020), ma soprattutto per quello che racconta. La storia è infatti ispirata alla drammatica vicenda di Fortuna Loffredo, la bambina di sei anni violentata e uccisa nel giugno del 2014 nel Parco verde di Caivano, in provincia di Napoli. Fu il vicino Raimondo Caputo, condannato all’ergastolo, a scaraventarla dal terrazzo dell’ottavo piano quando lei si ribellò all’ennesima aggressione.

Fortuna: film ispirato alla storia vera

La trama di Fortuna, scritto da Gelormini (già assistente di Paolo Sorrentino) con Massimiliano Virgilio, ruota attorno a Nancy (Cristina Magnotti), una bambina timida che vive con i genitori in un palazzone della periferia napoletana. Ma lo stile scelto dal regista per affrontare questo sconvolgente fatto di cronaca è fantastico: Nancy (altro nome di Fortuna) vive in due mondi diversi, con mamma e psicologa (Valeria Golino e Pina Turco) che si scambiano i ruoli cercando di capire il trauma che vive, il suo mutismo, e di sbloccare la sua memoria.

L’intenzione di non entrare nei particolari della storia vera e il patrocinio ufficiale di Save the Children non hanno evitato la richiesta urgente di sequestro del film avanzata dalla famiglia Loffredo, attraverso il padre Pietro. Il Tribunale di Napoli, tuttavia, ha deciso di respingere questa richiesta. I giudici hanno infatti riconosciuto “il valore artistico nel trattare un tema così drammatico e delicato come la violenza sui minori”.

Il film “incontestatamente si ispira ad una vicenda di interesse collettivo – si legge nella sentenza –, senza però sacrificare la dignità e l’onore della piccola Fortuna, vittima del suo aguzzino, né tantomeno la dignità, l’onore e la reputazione dei suoi congiunti, sull’altare del libero esercizio dell’arte tanto da avere ricevuto anche il patrocinio di Save the Children”.

Valeria Golino, Cristina Magnotti e Pina Turco in una scena di Fortuna
Valeria Golino, Cristina Magnotti e Pina Turco sul set di Fortuna (foto di Serena Petricelli)

Fortuna Loffredo, i genitori chiedono il sequestro: parla il produttore

Secondo il Tribunale di Napoli, Fortuna ripercorre uno dei più sconvolgenti eventi di cronaca italiana “in maniera accurata e raffinata, evitando qualsiasi scena che possa ricordare la realtà cruenta dei fatti di cronaca, puntando invece alla sensibilità dello spettatore piuttosto che alla curiosità morbosa o al voyerismo e alla gogna mediatica”.

Davide Azzolini, il produttore del film, ha scritto una lettera aperta per commentare la richiesta di ritiro. “Rispettiamo profondamente il dolore dei genitori di Fortuna Loffredo e non possiamo nemmeno immaginare quanto hanno vissuto e sono costretti a vivere ogni giorno – scrive Azzolini –. È questo il motivo per il quale il nostro film ha sempre avuto come stella polare il rispetto assoluto della memoria di una bimba al cui martirio ci si può accostare solo con attenzione, rispetto e delicatezza: ciò che ha fatto Nicolangelo Gelormini che ha scelto di realizzare il suo primo lungometraggio ispirandosi a questa storia e realizzando un film pieno di poesia, come riconosciuto dalle recensioni italiani ed internazionali dei critici che lo hanno visto”.

Fortuna è al cinema con I Wonder Pictures.