A sei anni dalla scomparsa di Bud Spencer, uno degli attori italiani più amati di sempre, Carlotta Rossi ha deciso di rompere il silenzio. Carlotta è la figlia segreta di Bud Spencer, al secolo Carlo Pedersoli. È il frutto dell’amore tra l’attore, l’uomo che non ha mai potuto chiamare papà, e la madre Giovanna Michelina Rossi, per tutti Giò. Oggi che ha 46 anni, fa la produttrice, è sposata con il marito Carlo e vive a Londra con le due figlie, Carlotta può raccontare la sua verità.
Bud Spencer era mio padre: parla la figlia segreta
Rossi ha pubblicato per Apple Books l’autobiografia A metà, un memoir nel quale ripercorre l’infanzia segnata dalla promessa di mantenere quel segreto e dalle apparizioni improvvise di Bud. Si chiamavano Lallo e Lallina. “Era arrivato a casa nostra con una valigia che a me sembrava gigantesca, ma in realtà era normale – racconta del loro primo incontro in un’intervista al Corriere della Sera –. Era piena di giochi. Ho questa immagine di un gigante dal sorriso buono, una sorta di Babbo Natale fuori stagione con la giacca blu e la valigia bianca”.
Il primo regalo di Spencer furono un paio di pattini con le luci nelle rotelle. “Li indossai immediatamente – ricorda Carlotta –. Andai su e giù per il corridoio con lui che mi aspettava da una parte e mia madre dall’altra”. Nonostante non l’abbia mai riconosciuta, l’attore, scomparso il 27 giugno 2016, ha provveduto al suo mantenimento fino alla laurea. Le ha pagato l’università negli Stati Uniti, le vacanze estive e invernali, un lungo soggiorno in Florida. Alla madre Giò, morta il 9 novembre 2015, ha dato un bonifico mensile di mille euro fino alla scomparsa.
Carlotta ha intrapreso il percorso giudiziario per il riconoscimento di paternità presso il Tribunale di Roma, assistita dagli avvocati Marco Feroci e Francesca Agnisetta. Nell’atto di citazione chiede agli eredi dell’attore, la vedova Maria Amato e i figli Giuseppe e Cristiana, il risarcimento “del danno subito per la sostanziale mancanza della figura paterna nell’intero arco della vita”.
Bud Spencer, Carlotta Rossi rivela: “Oggi sono pronta”
“Non c’è un motivo per cui ho deciso adesso di avanzare le mie richieste in Tribunale e di raccontare in un libro il grande amore che ha legato mia madre a mio padre – spiega Rossi –. Oggi sono pronta, prima no. E mi sento affrancata dalla promessa fatta a mia madre, mancata il 9 novembre 2015, che non avrei mai detto a nessuno chi era mio padre”.
“Di mio padre non avevo il numero privato, era sempre lui a chiamarci – rivela Carlotta –. Avevo solo il fisso dell’ufficio, dove rispondeva la segretaria. Quando mamma è morta ho telefonato a Giuseppe Pedersoli, il suo primogenito, di cui mi ero procurata il cellulare perché lavoriamo nello stesso ambiente. La telefonata è durata 30 secondi, il minimo indispensabile. Gli ho detto chi fossi e che avevo bisogno di avvisare Carlo. Non l’ho mai più sentito”.
Non è andata al funerale di Bud perché non avrebbe potuto salutarlo “come avrei voluto”. “Così sono andata soltanto in Campidoglio – conclude Rossi –, ho fatto la fila come tutti, accanto a ragazzi che avevano tatuato il suo nome e quello di Terence Hill sul braccio. Sono passata davanti alla salma, un cordone bordeaux separava ‘noi’ dalla famiglia legittima. Io ero una spettatrice”.
