Il direttore artistico Alberto Barbera ha annunciato il programma di Venezia 81, pieno di film italiani che promettono “diversità, originalità e strade diverse”. Per l’edizione 2024 della Mostra, dal 28 agosto al 7 settembre, sono cinque i titoli italiani in Concorso per il Leone d’oro, assegnato dalla giuria presieduta da Isabelle Huppert e completata da Andrew Haigh, Agnieszka Holland, James Gray, Kleber Mendonça Filho, Abderrahmane Sissako, Giuseppe Tornatore, Julia von Heinz e Zhang Ziyi.
Venezia 81: i film italiani in Concorso
Campo di battaglia di Gianni Amelio (al cinema dal 5 settembre) vede Alessandro Borghi e Gabriel Montesi nei ruoli di due inseparabili amici di infanzia, medici militari su fronti ideologici opposti nell’ultimo anno della Prima guerra mondiale. Diva Futura è il secondo lungometraggio di Giulia Louise Steigerwalt e ricostruisce nascita e successo dell’agenzia di cinema a luci rosse fondata da Riccardo Schicchi. Nel cast Pietro Castellitto, Barbara Ronchi, Denise Capezza e Tesa Litvan.
Iddu di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza (in sala dal 10 ottobre), terzo film della coppia di Sicilian Ghost Story e Salvo, è ispirato alla vita del boss mafioso Matteo Messina Denaro, con Elio Germano, Toni Servillo, Barbora Bobulova e Fausto Russo Alesi. Queer di Luca Guadagnino è l’adattamento del romanzo di William S. Burroughs, girato a Cinecittà con protagonisti l’ex 007 Daniel Craig e Drew Starkey, il Garrett di Tuo, Simon. Vermiglio di Maura Delpero è il secondo film di finzione della regista di Maternal, girato nell’omonimo paesino della Val di Sole in Trentino con Tommaso Ragno e molti attori non professionisti.
Fuori concorso ci sono L’orto americano di Pupi Avati, ritorno al gotico ma ai tempi della Liberazione, dal romanzo omonimo del regista bolognese e con un cast che include Filippo Scotti, Roberto De Francesco e Chiara Caselli, e Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini, semi-autobiografia della regista con Fabrizio Gifuni e la rivelazione Romana Maggiora Vergano.
Tra le serie spiccano Leopardi – Il poeta dell’infinito di Sergio Rubini e M. Il figlio del secolo di Joe Wright, dal bestseller di Antonio Scurati con Luca Marinelli nei panni di Benito Mussolini. Completano il programma il documentario Bestiari, erbari, lapidari di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, i corti Allégorie citadine di Alice Rohrwacher e JR e Se posso permettermi – Capitolo di Marco Bellocchio.
Nel Concorso di Orizzonti ci sono l’opera prima Diciannove di Giovanni Tortorici (produce Guadagnino), l’adattamento Familia di Francesco Costabile (dal libro Non sarà sempre così di Luigi Celeste) e Nonostante di Valerio Mastandrea, al suo secondo lungometraggio. I corti René va alla guerra di Mariachiara Pernisa, Luca Ferri e Morgan Menegazzo e F II – Lo stupore del mondo di Alessandro Rak sono, rispettivamente, in Concorso e nel Fuori concorso.
Film italiani a Venezia: cosa c’è al festival 2024
Venezia Classici schiera i restauri di Ecce bombo di Nanni Moretti, La notte di Michelangelo Antonioni, L’oro di Napoli di Vittorio De Sica e Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto di Lina Wertmüller e il documentario Volonté – L’uomo dai mille volti di Francesco Zippel. Alla Biennale College – Cinema l’opera prima è Il mio compleanno di Christian Filippi.
La Settimana della Critica ha Anywhere Anytime di Milad Tangshir in Concorso, i tre corti Dark Globe di Donato Sansone, The Eggregores’ Theory di Andrea Gatopoulos e Domenica sera di Matteo Tortone in apertura e in chiusura e i sette della SIC@SIC.
Le Giornate degli Autori, infine, presentano Taxi Monamour di Ciro De Caro in Concorso, Basileia di Isabella Torre nel Fuori concorso e Coppia aperta quasi spalancata di Federica Di Giacomo tra gli eventi speciali. Notti Veneziane ospita invece A Man Fell di Giovanni C. Lorusso, Bosco Grande di Giuseppe Schillaci, Desert Suite di Fabrizio Ferraro, L’occhio della gallina di Antonietta De Lillo, La scommessa – Una notte in corsia di Giovanni Dota, Quasi a casa di Carolina Pavone, Tenga duro signorina! Isabella Ducrot Unlimited di Monica Stambrini e Vakhim di Francesca Pirani.