Lunedì sera da incubo per Paolo Virzì e Micaela Ramazzotti: il regista e l’attrice, sposati dal 2009 al 2018 e genitori di due figli, sono stati protagonisti di una lite furibonda in un ristorante romano all’Aventino. Nel locale erano presenti gli ex coniugi che stanno divorziando: Virzì con i due figli (il 14enne Jacopo e l’11enne Anna) e Ramazzotti con il personal trainer Claudio Pallitto, nuovo compagno dell’attrice. I due si sono incontrati per caso e la discussione è presto degenerata per finire tra urla e spintoni, lanci di sedie, piatti e cellulari.
Paolo Virzì e Micaela Ramazzotti, lite maxi a Roma
Lo scontro è durato più di mezz’ora e si è concluso con l’arrivo dei Carabinieri nel locale di piazza Albania. Gli agenti hanno chiamato il 118 per medicare alcuni graffi alla figlia dell’ex coppia d’oro del cinema italiano, hanno ascoltato il titolare e altri testimoni e acquisito le immagini delle telecamere. Virzì e Ramazzotti si sono scusati con il proprietario del ristorante e i clienti e hanno promesso di risarcire eventuali danni. Al momento, stando a quanto trapelato, nessuno dei due avrebbe sporto denuncia.
La lite Virzì-Ramazzotti è stata subito commentata in tutta Roma, sui social e da Mario Adinolfi in un’intervista concessa all’Adnkronos. “Da maschio a maschio Virzì ha tutta la mia solidarietà, da papà però mi viene da dirgli che per il bene dei figli ci sono limiti che non bisogna mai oltrepassare”, spiega il fondatore del Popolo della Famiglia. Adinolfi paragona il regista al personaggio di Ruggero Mazzalupi, il “generone” interpretato da Ennio Fantastichini nel suo Ferie d’agosto, oggetto di un recente sequel uscito al cinema il 7 marzo scorso. “Pensare a un over 60 che trova a doversi confrontare, magari in maniera anche brutale, con il nuovo fidanzato dell’ex moglie di 39 anni che fa il personal trainer quasi mi intenerisce, per questo ho postato la foto di Pallitto perché ovviamente non c’è partita”, precisa Adinolfi riferendosi al suo post apparso su Instagram.
Virzì e Ramazzotti al ristorante come in Ferie d’agosto
“Quello che mi viene da dire a Virzì è che, siccome è il più anziano di tutta questa compagnia, dovrebbe metterci un surplus di saggezza e tutelare il bene prioritario che è quello dei suoi figli. Ci vuole una sensibilità superiore perché la vicenda coinvolge non solo te ma anche i tuoi figli”, ribadisce Adinolfi. “Il caso di Virzì diventa un po’ emblematico perché nei suoi film ha sempre rappresentato una dinamica tra le famiglie di destra e di sinistra in cui c’è una certa superiorità nello sguardo registico sulla famiglia di sinistra mentre quella di destra è sempre rappresentata come cafona, ipocrita, profondamente spaccata e zeppa di adulteri”, continua l’ex deputato.
“La famiglia di sinistra invece, nonostante le sue contraddizioni nei film di Virzì è decisamente più radical chic. Nel film in cui Virzì incontrò la Ramazzotti e che fece scoppiare l’amore tra di loro (Tutta la vita davanti, ndr), ad esempio, c’è il personaggio buono che è Valerio Mastandrea, il sindacalista della Cgil e il personaggio cattivo Massimo Ghini che interpreta il ruolo dell’imprenditore di destra. E ora l’imprenditore di destra si ritrova divorziato dalla moglie che si è messa con il personal trainer. Lo schema è un filino riconducibile a una trama filmica che Virzì conosce bene ma in cui stavolta si trova dall’altra parte”, conclude Adinolfi.