I nuovi film al cinema dal 25 agosto: da Crimes of the Future a Bullet Train

Tanta qualità nell'ultima settimana d'agosto nelle sale: arrivano Cronenberg e Garland, Seidl e Leitch

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Scene di Crimes of the Future, Men e Bullet Train
Crimes of the Future, Men e Bullet Train

È un ritorno alla normalità quello dei nuovi film al cinema dal 25 agosto. Con il contro-esodo che entra nel suo picco massimo per questa estate 2022, anche i distributori rientrano nei ranghi lanciando sette titoli nelle sale. Finalmente all’insegna della varietà. Non ci sono competitor diretti di Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo, capace di guadagnare 7,5 milioni di euro in una settimana, se non Bullet Train, l’action thriller con Brad Pitt che però arriverà prossimamente in streaming su Netflix.

I nuovi film al cinema dal 25 agosto

Se Minions 2 ha risollevato gli incassi dopo una seconda metà d’estate sotto tono a causa della scarsità di nuove uscite di richiamo, non cambierà molto con i film sugli schermi dal 25 agosto. Tuttavia, c’è parecchia qualità e almeno tre titoli da non perdere, diretti da registi del calibro di David Cronenberg, Alex Garlard e Ulrich Seidl.

Crimes of the Future

Dopo il passaggio in Concorso al Festival di Cannes, esce in sala il nuovo film di David Cronenberg, uno dei più grandi sperimentatori del cinema contemporaneo. Stavolta, a 79 anni, il regista canadese usa il mercato dell’arte per parlare di transumanesimo, tardocapitalismo e “nuovo sesso” attraverso i cambiamenti del corpo. Protagonista un body artist in grado di sviluppare nuovi organi grazie alla sua compagna ex chirurga. Perfetti gli attori, da Viggo Mortensen e Léa Seydoux a Kristen Stewart, Tanaya Beatty e Nadia Litz. Cronenberg ha disorientato e diviso la critica, e già solo per questo Crimes of the Future è da vedere.

Il trailer di Crimes of the Future

Men

Dopo Ex Machina, Annientamento e la strepitosa miniserie Devs, Alex Garland torna a dirigere un film: stavolta un folk horror psicologico che rilegge il mito del Green Man, l’uomo verde dei culti pre-cristiani. La protagonista della vicenda è Harper (Jessie Buckley, già apprezzata in La figlia oscura), una giovane vedova reduce dal traumatico suicidio del marito che decide di lasciare Londra e trasferirsi in un cottage di Coston, nelle foreste del Leicestershire. Qui non trova la tranquillità che immaginava ma una selva di uomini che odiano le donne. Criptico e disturbante, allucinato e visivamente magnetico, un saggio perturbante sui danni del patriarcato e della mascolinità tossica: da vedere.

Il trailer di Men

Bullet Train

Il Festival di Locarno ha aperto l’edizione 2022 con questo action thriller diretto dall’ex stunt David Leitch (il regista di John Wick, Atomica bionda, Deadpool 2 e Fast & Furious – Hobbs & Shaw) e interpretato da un Brad Pitt in splendida forma. Il divo è Ladybug, un killer a pagamento che deve portare a termine una difficile missione a bordo di uno Shinkansen, il treno più veloce del mondo. Ma il problema non è affrontare i temibili nemici arrivati in Giappone da ogni parte del mondo, quanto trovare un modo per scendere da quel treno proiettile. Tratto da un romanzo di Kotaro Isaka, un film dal ritmo scatenato che frulla azione e commedia: divertente e adrenalinico, ma fin troppo prolisso.

Il trailer di Bullet Train

200 metri

Due anni dopo il passaggio alle Giornate degli Autori di Venezia, esce in Italia il dramma dell’esordiente palestinese Ameen Nayfeh, mai così attuale viste le recenti violenze dell’esercito israeliano in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. I 200 metri del titolo sono proprio la distanza che separa la casa di Mustafa da quella della moglie Salwa. Entrambi a Tulkarem, ma lui da una parte per lavoro, lei e i loro tre figli dall’altra. Lungo questo percorso c’è infatti il muro costruito da Israele, che divide i matrimoni e ostacola tante famiglie. Quando uno dei suoi figli ha un incidente, Mustafa si precipita al posto di blocco ma l’ingresso gli è negato per un errore con le sue impronte digitali. A quel punto, pur di superare la barriera, è costretto a chiedere aiuto a un contrabbandiere e superare quei 200 metri si trasforma in un’assurda odissea. Un piccolo film militante e necessario, anche a rischio di essere didascalico. Il protagonista Ali Suliman si conferma uno dei migliori attori arabi contemporanei.

Il trailer di 200 metri

Rimini

Presentato in Concorso alla Berlinale, il ritorno al cinema di finzione di Ulrich Seidl dopo due documentari è la prima parte di un progetto più vasto che si completerà con un secondo capitolo girato in Romania. In questo decadente segmento romagnolo, il protagonista è Michael Thomas nei panni di Richie Bravo, un cantante un tempo famoso e ora costretto ad esibirsi per attempate pensionate tedesche che alloggiano nei tristi alberghetti di Rimini. Non solo: Richie arrotonda come gigolò per alcune spettatrici solitarie. Quando sua madre muore, al funerale ritrova il padre (Hans-Michael Rehberg), affetto da demenza senile, e il fratello minore Ewald (Georg Friedrich). Ma soprattutto l’arrivo di una ragazza cambia la sua vita: scoprirà presto che si tratta di sua figlia. Disturbante e politicamente scorretto come pochi, Seidl è un maestro quando si tratta di raccontare lo squallore e il nichilismo del mondo di oggi, la solitudine e la spiritualità perduta.

Il trailer di Rimini

Giorni d’estate

Nel 1940, in un cottage del Kent in riva al mare, la scrittrice Alice Lamb (Gemma Arterton) incrocia il suo cammino con Frank (Lucas Bond), un bambino sfollato da Londra che le viene affidato. La presenza del piccolo le ricorda la dolorosa e tormentata relazione con Vera (Gugu Mbatha-Raw), una compagna di università che voleva diventare scrittrice e di cui si era innamorata. Alice e Frank iniziano a conoscersi dopo che lui si interessa al suo lavoro di ricercatrice: quel legame diventerà per lei profondamente terapeutico. Un melodramma tipicamente British, emozionante e originale quanto basta, scritto e diretto con mano sicura dall’acclamata drammaturga Jessica Swale.

Il trailer originale di Giorni d’estate

Fire of Love

Katya e Maurice Krafft sono stati la coppia di vulcanologi francesi che ha dedicato la propria vita alla ripresa, fotografia e registrazione dei vulcani. Non a caso i due sono morti insieme nel 1991 durante l’eruzione del monte Unzen in Giappone nel tentativo di immortalare la colata piroclastica. Dopo la citazione di Werner Herzog nel suo documentario Dentro l’inferno, disponibile su Netflix, la regista Sara Dosa racconta la storia d’amore e di passione comune dei Krafft con immagini toccanti ed esclusive delle loro spedizioni scientifiche in giro per il mondo.

Il trailer di Fire of Love