Francia, Italia e Procida nel dopoguerra: di cosa parla il film Come prima con Francesco De Leva e Antonio Folletto

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film come prima

Cosa ricordate dell’estate del ’57 e di un paese ancora scosso dalla seconda guerra mondiale? Una memoria collettiva e piena di contraddizioni che per noi ha significato anche tante, tantissime storie personali: ci trovate questo nel film ‘Come prima’, una nuova grande scommessa della Mad Entertainment, la casa di produzione dietro progetti eccellenti del nostro panorama cinematografico quali La Gatta Cenerentola di Alessandro Rak, Il Vizio della Speranza di Eduardo de Angelis e, di recente, il bellissimo Nostalgia di Mario Martone.

Il film Come prima, in uscita giovedì 16 giugno in 35 sale italiane, racconta la storia di due fratelli procidani, separati dal tempo e dal loro carattere, e del loro viaggio di ritorno in Italia, verso casa, nell’estate del 1957. Fabio e Andrè – interpretati rispettivamente da due attori di talento come Francesco Di Leva, reduce proprio da Nostalgia, al fianco di Pierfrancesco Favino, e Antonio Folletto – non si vedono da 17 anni, da quando Fabio ha lasciato la casa della sua famiglia a Procida, per combattere al fianco delle camicie nere di Muss0lini. Il padre è appena morto. E, da sua ultima volontà, André è andato in Francia a cercare il fratello affinché assista ai funerali. Inizia un lungo viaggio in macchina per raggiungere l’isola natale.

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Ispirata dall’omonima graphic novel francese a cura del fumettista francese Alfred, edita in Italia da Bao Publishing, la vicenda ci narra di un vero e proprio on the road attraverso due paesi traumatizzati dalla guerra, la stessa guerra che ha separato anche Fabio e André e che gli offrirà (forse?) l’occasione di riavvicinarsi, di perdonarsi, di accettare il proprio passato o, chissà, di aiutarci a scoprire chi è Maria, il cui nome sembra perseguitarli…

Il film è stato girato in piena prima pandemia – racconta di Leva – ed io, che avevo fatto una promessa ai miei figli sul mio percorso scolastico, avevo proprio da poco conseguito la maturità. Quegli studi sulla II guerra mondiale, unitamente a tante ricerche e un incredibile lavoro al fianco del regista Tommy Weber, mi hanno permesso di entrare nel mio personaggio, Fabio, al punto da capirne i modi, i gesti, e soprattutto le contraddizioni della sua ideologia“.

L’attore, infatti, ha raccontato come, in tutti i grandi periodi storici del nostro paese, spesso i più giovani si sono trovati invischiati in valori e messaggi più grandi di loro, “non capendo molto a fondo i motivi“. La storia dei due fratelli e dell’isola campana, quest’anno Capitale della Cultura, vi aspetta in sala a partire dal 16 giugno!

Lo andrete a vedere?

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