Scempio a Barcellona: il murale dedicato a Raffaella Carrà imbrattato da frasi omofobe

Vittima di vandalismo l'opera con cui lo street artist TvBoy celebra la showgirl

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Un primo piano di Raffaella Carrà
Raffaella Carrà

Il murale che la città di Barcellona ha dedicato a Raffaella Carrà, scomparsa il 5 luglio scorso a causa di un cancro ai polmoni, è stato imbrattato da un gruppo di vandali. La stampa spagnola racconta che l’opera, realizzata dallo street artist siciliano Salvatore Benintende esponente del movimento NeoPop, presenta vergognose scritte omofobe come “Gay No” (“No ai gay”) e “Vih” (Hiv in spagnolo). Il gesto ha scatenato immediate reazioni di rabbia e indignazione nel Paese iberico, dove la showgirl romagnola è amatissima e celebrata come un’autentica icona del movimento Lgbtq+.

Raffaella Carrà oggi: scempio a Barcellona

Benintende, palermitano residente da tempo a Barcellona e noto con lo pseudonimo di TvBoy, ha voluto realizzare questo murale in risposta alle iniziative avvenute in altre parti della Spagna, come la piazza dedicata alla Carrà a Madrid. Il ritratto della regina della televisione italiana è su uno sfondo arcobaleno e recita: “Una vida es una vida cuando tienes libertad, todo el resto es solo rumore”, ovvero “Una vita è una vita quando hai la libertà, tutto il resto è solo rumore”.

Il video del murale imbrattato, diffuso dalla radio catalana Orgull Ràdio, è diventato subito virale sui social. L’atto vandalico è ancora più sorprendente perché avvenuto in una città riconosciuta per essere tra le più gay-friendly d’Europa.

Sin dagli anni ’70 la Carrà ha conquistato la Spagna post-franchista e il Sud America diventando un simbolo di liberazione sessuale. Quando in un’intervista su Vanity Fair le chiesero per quale motivo fosse diventata un emblema Lgbt, la cantante, ballerina e conduttrice rispose: “Morirò senza saperlo. Sulla mia tomba lascerò scritto: ‘Perché sono piaciuta tanto ai gay?’”. Gli autori del gesto incriminato, per ora, restano sconosciuti.

Un primo piano di Raffaella Carrà
Raffaella Carrà (foto: Ufficio stampa Rai)

TvBoy, murales dedicato a Raffaella Carrà vandalizzato in Spagna

Ai funerali della Carrà, Vladimir Luxuria ha voluto omaggiare la showgirl a nome del movimento portando alla camera ardente in Campidoglio una bandiera arcobaleno. “In nome di tutta la nostra comunità che l’ha amata, ballata e pianta”, ha detto l’ex parlamentare.

La Carrà ha spesso raccontato che, a causa del difficile rapporto con il padre, fino a 18 anni usciva solo con ragazzi gay, con i quali si trovava meglio rispetto ai coetanei etero. Ad uno di loro ha persino dedicato la canzone Luca.

La comunità Lgbt di Madrid non ha mai dimenticato queste attenzioni: nel 2017 le aveva assegnato il premio di icona gay mondiale al World Pride. “Vivete questa settimana in allegria, ma le lotte non sono finite. C’è ancora mucho camino da compiere per abbattere i pregiudizi”, era stato il suo messaggio di ringraziamento.