La rabbia di Gabriel Garko: “Mio padre non sta bene, basta gogna mediatica”

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rabbia di Gabriel Garko
Gabriel Garko

Tuona la rabbia di Gabriel Garko dopo l’Ares Gate e le mille notizie e dichiarazioni riportate in giro. L’attore sta attraversando un periodo molto complesso, difficile e impegnato, e – dalle pagine di Chi, in edicola dal 21 aprile – esprime a gran voce la sua stanchezza e indignazione di fronte al modo in cui lo ‘scandalo’ che ha coinvolto Alberto Tarallo e Anna Bettozzi viene affrontato dai media.

Il perché della rabbia di Gabriel Garko nell’intervista di Chi

Sono giorni che lavoro incessantemente – racconta l’ex volto de l’Onore e il Rispetto – che mio papà non sta molto bene e che il mio nome riempie le pagine dei giornali. Ciononostante sono sereno, ma non nascondo che non è facile sopportare questa gogna mediatica». L’accusa è risovlta a tutti gli articoli e le richieste di avere una sua opinione sulle tracce dei Casalesi, delle frodi fiscali e dei segreti di quella che è stata definita una ‘setta’ del ‘backstage’ del mondo dello spettacolo.

«Ho detto a chi di dovere tutta la verità» ha raccontato l’attore, che attualmente risulta essere già stato alla Procura di Roma per essere ascoltato in quanto persona informata dei fatti (rispetto alla questione della morte di Losito) – Non ho altro da aggiungere e spero che presto, nel bene o nel male, si faccia luce su questa brutta vicenda. È assurdo che la vita mi riporti, in continuazione, al passato quando io ho solamente voglia di guardare avanti».

rabbia di gabriel garko

La rabbia di Gabriel Garko viene fuori perché spesso, durante le grandi polemiche mediatiche, gli attacchi finiscono per diventare personali: «Non si scherza con la vita delle persone», ammonisce l’attore. «Ma oramai ci sto facendo il callo: negli anni mi hanno dato dell’attore di serie B, della “mignotta”, del rifatto, del gay per convenienza. È assodato che il mio personaggio venga sempre visto in un altro modo e me ne accorgo ogni qual volta incontro qualcuno. È oramai un classico la frase: “Ti facevo diverso”».

Quel commento di Massimo Giletti che non gli è andato giù

In particolare si riferisce ad un’uscita di Giletti, che ha parlato del suo coming out come parte di un momento ‘difficile’ della vita dell’attore: «Mi ha lasciato sgomento perché in un periodo come questo, dove si discute ogni giorno del ddl Zan contro l’omotransfobia, le parole fanno la differenza. Il mio coming out ha solo migliorato la mia vita. Il giorno dopo avevo paura a uscire di casa. Mi sentivo nudo. Invece sono stato accolto da un calore mai avvertito prima. C’è gente che ancora oggi mi ringrazia di averle dato la forza e il coraggio di replicare il mio percorso e altra che, da quel momento, mi apprezza ancora di più».

E per fortuna, dopo la rabbia di Gabriel Garko, c’è anche il futuro lavorativo e tanti progetti in cantiere, per Gabriel Garko: «Sto vagliando diverse proposte e a breve inizieranno le riprese di un film dove reciterò assieme a Nicolas Cage, Eric Roberts e John Malkovich. I cliché che un attore omosessuale smetta di lavorare non hanno più motivo di esistere».