Strano ma vero: Facebook censura Lino Banfi. Il social network di Mark Zuckerberg ha deciso di chiudere il gruppo “Noi che amiamo Lino Banfi” perché la pagina, seguita da circa 117mila utenti, viola gli standard etici della piattaforma. Il motivo? I contenuti, ovvero foto e video tratti dalle commedie più famose dell’attore pugliese, sono considerati violenti e pornografici, oltre che un incitamento all’odio contro gli omosessuali.
Lino Banfi: Facebook fa scattare la censura
La chiusura ha scatenato numerose reazioni in rete. Il creatore della pagina si chiama Calogero Vignera e ha fatto sapere al quotidiano Libero che sono stati segnalati oltre 400 post. “Eppure nel gruppo – spiega Vignera – si potevano pubblicare solo immagini e frasi dei film con Lino e scatti relativi alla sua carriera. Qualsiasi altra foto legata ad altri personaggi o contesti, tanto più se violenta o hard, veniva da me filtrata e non pubblicata. E poi il gruppo era apprezzatissimo: oltre a fan di Lino, aderivano personaggi noti come Andrea Roncato, Gloria Guida, Sergio Martino e Sandro Ghiani”.
“Il principale scopo della nostra comunità – aggiunge Vignera – era quello di fare ridere e tirar su il morale alla persone. E poi facevamo anche tanta beneficenza. Mettevamo all’asta gli autografi di Lino e destinavamo il ricavato a Croce Rossa, Airc o Komen Italia”. La censura è dovuta agli algoritmi di Facebook, come quelli di YouTube (Google) che hanno censurato alcuni video di Agadmator, lo scacchista più seguito al mondo, per frasi considerate razziste come “il bianco attacca il nero”. È quello che succede se si usa l’intelligenza artificiale per controllare l’informazione che arriva agli utenti.
Lino Banfi: film fanno solo ridere, “basta politicamente corretto”
Vignera ha intanto annunciato di aver richiesto a Facebook di ripensare alla sua decisione e riaprire la pagina. Se il social non dovesse farlo, è già pronto ad aprire un nuovo gruppo ed eventualmente anche a procedere per vie legali. In merito alla questione, che sfiora il tragicomico, è intervenuto Lino Banfi in persona.
“Ci stanno togliendo la possibilità di ridere e far ridere – dichiara l’attore 84enne a Libero –, cosa di cui oggi avremmo un gran bisogno. Per questo dico basta agli eccessi del politicamente corretto: con queste azioni sono gli stessi censori a risultare ridicoli e stupidi. Nessun gay si è mai sentito offeso dai miei film e io ho provato a trattare l’omosessualità tenendomi sempre lontanissimo dal rischio omofobia. Ma davvero credono che dire ‘Ti prendo le ginocchia e te le metto nelle dita dei piedi’ sia un incitamento alla violenza?”.
[…] nella classica imprecazione “Ma porca pu**ena!”. Lo spot con Banfi, reduce da un’altra disavventura censoria, è stato subito oggetto di numerose segnalazione da parte di genitori e famiglie. Il Moige ha […]