Gli italiani ne hanno abbastanza dei virologi in tv. Lo rivela uno studio del Censis: il 45,8% degli intervistati non apprezza la presenza televisiva di “viro-star” come Andrea Crisanti, Matteo Bassetti e Fabrizio Pregliasco. Sono moltissimi quelli che danno un giudizio negativo sul loro operato: praticamente, quasi un italiano su due. I numeri dell’Osservatorio permanente Censis-Ital Communications sulle Agenzie di comunicazione in Italia sono significativi.
Virologi in tv: irricevibili per il 45,8% degli italiani
Se il 54,2% degli intervistati ritiene accettabile e positiva la presenza mediatica di virologi e infettivologi come Massimo Galli e Roberto Burioni, il restante 45,8% esprime un giudizio fortemente negativo sugli esperti e le ridicole risse di cui si rendono spesso protagonisti. L’obiezione più citata è che gli scienziati e i medici invitati nei talk hanno generato esclusivamente confusione e disorientamento (34,4%). Nel peggiore dei casi, le loro apparizioni sono state addirittura dannose perché hanno provocato soltanto panico e allarmismo (11,4%).
L’indagine di Censis-Ital Communications arriva poco dopo quella di Eurobarometro, l’agenzia che conduce sondaggi di opinione pubblica per conto della Commissione europea. In questo caso, il 61% dei cittadini europei ha dichiarato che la fonte di informazione più attendibile sulla pandemia e la cura al Covid sono virologi, medici e personale sanitario. La quota scende al 32% tra chi è scettico nei confronti dei vaccini.
Virologi che cantano: così non ci si fida degli esperti
Il sondaggio di Eurobarometro aggiunge inoltre che il 44% degli europei si fida delle comunicazioni ufficiali delle varie autorità sanitarie nazionali. Chi non fa affidamento sui rapporti istituzionali e non li ritiene credibili è al 12%. Il 10% di chi ha scelto di non vaccinarsi si informa soprattutto sui siti web, mentre l’8% consulta esclusivamente i social network. Il 41% dei non vaccinati non giudica affidabile nessuna fonte informativa.
Ad aumentare la sfiducia si aggiungono tristi siparietti come quello di Bassetti, Crisanti e Pregliasco a Un giorno da pecora. I tre esperti si sono esibiti cantando Jingle Bells per persuadere gli indecisi a vaccinarsi. Con una performance del genere, l’operazione di convincimento ha raggiunto esattamente l’effetto opposto.