I 10 remake e reboot italiani che non fanno rimpiangere gli originali

Da "Il conte Max" a "Suspiria", ecco i migliori rifacimenti nostrani degni dei film originali ai quali sono ispirati

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Il conte Max, Suspiria e Calibro 9: alcuni tra i remake e reboot italiani migliori
Il conte Max, Suspiria e Calibro 9: alcuni tra i remake e reboot italiani migliori

Quali sono i remake e reboot italiani che non fanno rimpiangere gli originali? In vista del rifacimento di Altrimenti ci arrabbiamo, con Edoardo Pesce e Alessandro Roja al posto di Bud Spencer e Terence Hill e la mitica dune buggy rossa con cappottina gialla sempre al suo posto, abbiamo raccolto il meglio e il peggio del trend. Ecco 10 titoli che rappresentano ottimi esempi di rivisitazioni, in alcuni casi fatti dallo stesso autore dell’originale.

I remake e reboot italiani migliori

Cominciamo con un regista che ha rifatto diverse volte i suoi film con veri e propri autoremake (di enorme successo) ed è stato spesso e volentieri oggetto di rifacimenti di altri: Mario Camerini.

Il conte Max

È il 1957 e Giorgio Bianchi dirige questa divertentissima commedia degli equivoci con Alberto Sordi mattatore assoluto. Si tratta del primo remake de Il signor Max, girato nel 1937 da Camerini e interpretato da Vittorio De Sica, che in questo caso si ritaglia il ruolo del nobile spiantato, il conte Max Orsini Varaldo. Christian De Sica omaggerà suo padre nel 1991 con un secondo rifacimento, decisamente non all’altezza.

Vittorio De Sica e Alberto Sordi in una scena del film Il conte Max
Vittorio De Sica e Alberto Sordi nel cult Il conte Max

Buonanotte… avvocato!

Ancora uno strepitoso Sordi diretto da Bianchi: l’attore e il regista rifanno un vecchio film di Raffaello Matarazzo, L’avventuriera del piano di sopra, restituendo una scatenata commedia dal cast incredibile. Accanto ad Albertone, ci sono Giulietta Masina, Tina Pica, Vittorio Caprioli, Andrea Checchi e la bellissima Mara Berni.

Alberto Sordi in una scena del film Buonanotte... avvocato!
Alberto Sordi è il mediocre legale Santi di Buonanotte… avvocato!

La tempesta

La figlia del capitano è uno dei più celebri romanzi di Puskin, portato più volte sullo schermo. Il primo a dirigerne un adattamento fu proprio Mario Camerini nel 1947 con Amedeo Nazzari nel ruolo del cosacco Pugacev. Prodotto da Dino De Laurentiis, questo kolossal del 1958 è diretto da Alberto Lattuada e all’epoca ebbe un clamoroso successo: fu uno dei film italiani più visti di sempre al cinema. Nel cast star di Hollywood come Geoffrey Horne e Van Heflin affiancano gli italiani Silvana Mangano e Claudio Gora. Su RaiPlay è invece disponibile la miniserie di Giacomo Campiotti con Vanessa Hessler e Primo Reggiani.

Un primo piano di Silvana Mangano nel film La tempesta
Silvana Mangano è Masha ne La tempesta di Lattuada

Nella stretta morsa del ragno

Un curioso caso di autoremake. Antonio Margheriti, uno dei più affermati registi di cinema di genere, rifà l’horror gotico Danza macabra, diretto nel 1964 con lo pseudonimo di Anthony M. Dawson. L’originale è in bianco e nero, il rifacimento del 1971 è a colori. La fonte è sempre la stessa: un racconto da brividi di Edgar Allan Poe. Straordinarie le musiche di Riz Ortolani. Cult il cameo di Klaus Kinski.

Klaus Kinski in una scena del film Nella stretta morsa del ragno
Klaus Kinski è Edgar Allan Poe

Io non vedo, tu non parli, lui non sente

Riecco Camerini. Il regista ha diretto nel 1960 la commedia gialla Crimen con un cast di stelle: Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Dorian Gray, Franca Valeri, Silvana Mangano e Bernard Blier. Nel 1971 rifà a Venezia la sua crime comedy (basata su un fatto di cronaca realmente accaduto: l’omicidio di un’anziana milionaria) e mette insieme Enrico Montesano, Alighiero Noschese, Gastone Moschin, Isabella Biagini, Janet Agren e Gianrico Tedeschi. Cameo per un ormai anziano Vittorio De Sica.

Enrico Montesano e Francesca Romana Coluzzi in una scena del film Io non vedo, tu non parli, lui non sente
Enrico Montesano e Francesca Romana Coluzzi in Io non vedo, tu non parli, lui non sente

La presidentessa

Diavolo di un Luciano Salce. Nel 1977 “l’uomo dalla bocca storta” dirige una irresistibile commedia degli equivoci remake dell’omonimo film del 1952 di Pietro Germi con Silvana Pampanini e Carlo Dapporto. Stavolta la parte dei leoni la fanno gli scatenatissimi Mariangela Melato e Johnny Dorelli.

Mariangela Melato e Johnny Dorelli in una scena del film La presidentessa
Mariangela Melato e Johnny Dorelli nel cult La presidentessa

Tutti al mare

Matteo Cerami, il figlio dello sceneggiatore Vincenzo, scrive e dirige una commedia corale crudele e malinconica ispirata a Casotto di Sergio Citti, sceneggiato dal padre nel 1977. Non è né un remake, né un reboot o un sequel: è piuttosto un sentito e tenero omaggio nel quale tornano Gigi Proietti e Ninetto Davoli e la parte del mattatore è affidata a un toccante Marco Giallini.

Suspiria

Luca Guadagnino omaggia la fiaba horror di Dario Argento con un libero adattamento affidato alle straordinarie Tilda Swinton e Dakota Johnson e con le splendide musiche di Thom Yorke dei Radiohead. Ad Argento non è piaciuto (“C’è poca paura, non c’è musica”, ha detto il regista), ma si è dimostrato l’unico modo possibile per fare il remake di un film del genere al giorno d’oggi. Guadagnino dirigerà prossimamente il reboot di Scarface di Brian De Palma (a sua volta un rifacimento dell’omonimo gangster movie di Howard Hawks) su sceneggiatura dai fratelli Coen.

Calibro 9

Missione quasi impossibile per Toni D’Angelo: rifare il capolavoro del poliziesco italiano Milano calibro 9 di Fernando Di Leo. In questo caso siamo dalle parti del sequel: Fernando, il protagonista interpretato da Marco Bocci, è il figlio di Ugo Piazza, il malavitoso di Gastone Moschin nell’originale. Tra inseguimenti, sparatorie e femme fatale, l’operazione è riuscita, con tanto di Barbara Bouchet restituita al suo splendore.

Diabolik

Diabolik torna al cinema dopo 53 anni. Il primo a confrontarsi con il ladro dei fumetti creato dalle sorelle Giussani era stato Mario Bava con un visionario gioiello pop prodotto dal solito Dino De Laurentiis e interpretato da John Phillip Law, Marisa Mell, Michel Piccoli e Adolfo Celi. I Manetti chiamano a raccolta Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastandrea e realizzano un film onesto che ha centrato il suo obiettivo: riportare la gente al cinema in un periodo difficile. Non a caso il loro Diabolik è stato il miglior titolo italiano al botteghino nelle feste natalizie con un incasso vicino ai tre milioni di euro.