I film al cinema dal 5 settembre: arrivano Beetlejuice Beetlejuice e Campo di battaglia

Otto le novità di questa settimana, quattro dalla selezione di Venezia 81: i film di Burton e Amelio, "Taxi Monamour" di Ciro De Caro e "Quasi a casa" di Carolina Pavone

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Scene di Campo di battaglia, Beetlejuice Beetlejuice e Taxi Monamour, tre dei nuovi film al cinema dal 5 settembre
Campo di battaglia, Beetlejuice Beetlejuice e Taxi Monamour: tre dei nuovi film al cinema dal 5 settembre

Venezia 81 è ormai nel vivo e quattro degli otto film al cinema dal 5 settembre arrivano direttamente dal programma della Mostra 2024. Cattivissimo me 4, uscito il 21 agosto, rimane saldo in vetta al box-office con quasi 12 milioni di euro, ma la vera rivelazione è It Ends With Us – Siamo noi a dire basta: l’adattamento del romanzo di Colleen Hoover surclassa The Crow – Il corvo e incassa la bellezza di 2,5 milioni.

I nuovi film al cinema dal 5 settembre

La settimana si è aperta con la consueta uscita speciale. Stavolta è toccato al capostipite di una delle saghe più fortunate e a uno cattivi più amati della storia dell’horror: Nightmare – Dal profondo della notte. Per festeggiare i 40 anni di Freddy Krueger, Warner Bros. ha riportato sugli schermi dal 2 al 4 settembre il capolavoro diretto da Wes Craven nel 1984 in versione rimasterizzata in 4K. Per il resto, ecco la regolare programmazione dei film al cinema dal 5 settembre.

Beetlejuice Beetlejuice

Trentasei anni dopo l’apparizione dello spiritello porcello, la famiglia di Lydia Deetz torna nella storica casa di Winter River, ancora infestata da Beetlejuice. La figlia, l’adolescente ribelle Astrid, odia la madre per le sue stramberie, ma è proprio lei a scoprire che la dimora dove Lydia ha passato la giovinezza nasconde un misterioso portale per l’aldilà. Film d’apertura di Venezia 81, il sequel del cult movie del 1988 che ha consacrato Tim Burton non ha la freschezza dell’originale ma compie il suo dovere: intrattenere. Presenti tutti gli attori del vecchio cast (Michael Keaton, Winona Ryder, Catherine O’Hara), ai quali si aggiungono le novità Jenna Ortega, Monica Bellucci, Willem Dafoe, Danny DeVito e Justin Theroux.




Campo di battaglia

Sul finire della Prima guerra mondiale, Giulio (Alessandro Borghi) e Stefano (Gabriel Montesi) sono due amici ex compagni di università diventati medici militari. Nonostante l’affetto che li lega, sono profondamente diversi: Giulio è antimilitarista e aiuta i soldati a salvarsi dalla trincea; Stefano è invece pronto a portare davanti al tribunale militare chi finge o abusa della propria salute per fuggire dal fronte. L’amicizia è complicata dai loro legami con la coraggiosa infermiera Anna (Federica Rosellini) e dall’arrivo dell’epidemia di influenza spagnola. Dal romanzo La sfida di Carlo Patriarca edito da Rizzoli, Gianni Amelio porta in Concorso a Venezia un inedito racconto di guerra dalla prospettiva di chi è sopravvissuto, di chi ha paura e di chi cura le ferite fisiche e dell’anima: da vedere.




Taxi Monamour

Anna (Rosa Palasciano) ha problemi di salute, è reduce da un grave incidente d’auto e ha un rapporto problematico con la sua famiglia. Nadia (Yeva Sai) è una ragazza ucraina arrivata in Italia allo scoppio della guerra, che vive con gli zii e desidera soltanto tornare a casa. Le due si incontrano per caso e da quel momento nasce un’amicizia controcorrente. Quarto lungometraggio di Ciro De Caro, presentato alle Giornate degli Autori di Venezia, è un Thelma e Louise minimalista affidato a due bravissime attrici: semplice, dolce ed efficace.




Quasi a casa

Caterina (Maria Chiara Arrighini) ha vent’anni, suona col fratello e da grande vorrebbe fare proprio la musicista, ma è paralizzata dalla paura e dall’insicurezza. Un’estate, però, capita qualcosa di incredibile: incontra il suo idolo, la cantante francese Mia (Lou Doillon), e tra loro nasce un’improbabile amicizia. È l’inizio di un rapporto complesso che accompagna Caterina negli anni e le permetterà finalmente di capire cosa fare. Ancora dalle Giornate degli Autori di Venezia arriva l’opera prima di Carolina Pavone, regista romana classe 1994: un godibile racconto di formazione con un ottimo cast, impreziosito dalle musiche di Coca Puma. Producono Nanni Moretti, Marta Donzelli e Gregorio Paonessa.




Limonov

Eduard Limonov (Ben Whishaw) è un poeta e scrittore sovietico (ma anche attivista, punk anarco-rivoluzionario, dandy e delinquente) rifugiato a New York dopo la fine del comunismo. La sua vita è un viaggio appassionante dagli anni Settanta ai Duemila dalle strade di Mosca ai grattacieli della Grande Mela, passando per i vicoli di Parigi e i gulag della Siberia. Dopo La moglie di Tchaikovsky, il regista dissidente russo Kirill Serebrennikov torna in Concorso a Cannes 77 e si ispira allo straordinario romanzo di Emmanuel Carrère per realizzare un biopic pasticciato e inconsistente.




Linda e il pollo!

In un piccolo e ordinario quartiere residenziale Linda vive con sua madre Paulette. La ragazzina è stata ingiustamente punita per averle preso l’anello. Scoperta l’ingiustizia che ha commesso, Paulette cerca in tutti i modi di farsi perdonare dalla figlia: l’unica soluzione è prepararle l’amato pollo con i peperoni, anche se non sa proprio cucinare e c’è uno sciopero generale che sta bloccando l’intera città. Diretta da Chiara Malta e Sébastien Laudenbach, una brillante e ironica animazione per tutta la famiglia e profonda riflessione sulla memoria, vincitrice del Cristal du long métrage al prestigioso Festival d’Annecy.




SottoCoperta

Fiorenzo (Antonio Folletto) è un trentenne che vive a Napoli e fa le pulizie in un’agenzia pubblicitaria, anche se ha un animo da artista. Matrona (Maria Pia Calzone) è una donna di cinquant’anni che per tutta la vita ha dovuto prostituirsi e ora soffre il tempo che passa. Le loro solitudini si intrecciano quando Fiorenzo decide che a Capodanno andrà a Santo Domingo, anche se non può permetterselo. Dopo una lunga carriera da documentarista, Simona Cocozza debutta nella fiction con una commedia malinconica che poggia su un’affiatata coppia di protagonisti.




La sindrome degli amori passati

Sandra (Lucie Debay) e Rémy (Lazare Gousseau) non possono avere figli perché soffrono della sindrome degli amori passati. Per guarire c’è soltanto una soluzione: devono andare a letto ancora una volta con tutti i loro ex. Passata alla Semaine de la Critique di Cannes 76, la commedia romantica della coppia belga Ann Sirot e Raphaël Balboni (al secondo lungometraggio dopo La folle vita) è una riflessione sulle relazioni tanto tenera e aggraziata quanto innocua e incompiuta.




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