La storia leggendaria del King domina su tutti i film al cinema dal 23 giugno. È Elvis di Baz Luhrmann il titolo forte del weekend nelle sale e anche quello che conquista il maggior numero di schermi. Il pubblico ha già dato un segnale: al primo giorno di programmazione mercoledì 22 giugno, il biopic ha debuttato in vetta alla classifica degli incassi con 153.000 euro e 22.166 presenze. Numeri che fanno ben sperare.
Tutti i film al cinema dal 23 giugno
Per il resto, esce in parecchie copie anche l’horror Black Phone, mentre sarà più complicato rintracciare gli altri film della settimana. Tre giorni – dal 20 al 22 giugno – è durata l’uscita speciale di Invito al viaggio – Concerto per Franco Battiato, la registrazione del concerto all’Arena di Verona dove cantanti e gruppi italiani (da Enzo Avitabile ai Subsonica passando per Emma, Jovanotti e Vinicio Capossela) hanno reso omaggio al grande cantautore catanese, scomparso il 18 maggio dell’anno scorso.
Elvis
Il ritorno di Baz Luhrmann a nove anni da Il grande Gatsby. Una biografia strabordante, coloratissima, eccessiva ed emozionante com’è stata la vita di Presley, il più grande fenomeno pop della storia del Novecento. Il punto di vista del racconto – che va dall’infanzia “nera” a Tupelo alla morte nell’agosto del 1977 – è quello del “cattivo”: il colonnello Tom Parker (un riconoscibile Tom Hanks nonostante quintali di trucco prostetico), l’imbonitore da circo e avido manager che “lo tratta come una scimmia in gabbia”, diceva Jerry Lee Lewis. Impressionante il protagonista Austin Butler e strepitoso il montaggio di Jonathan Redmond e Matt Villa: da vedere.
Black Phone
Scott Derrickson – il regista di The Exorcism of Emily Rose, Sinister, Liberaci dal male e il primo Doctor Strange – torna alle sue radici: l’horror. Adatta un racconto kinghiano di Joe Hill dall’antologia Ghosts (pubblicato in Italia da Sperling & Kupfer) e realizza uno dei film dell’orrore più classici e riusciti che capiterà di vedere al cinema quest’estate. Finney (la rivelazione Mason Thames) è un adolescente solitario che fa la fine di tanti ragazzini di Galesburg: viene rapito da uno psicopatico mascherato (il Rapace di un fenomenale Ethan Hawke) e rinchiuso nel suo seminterrato. Il telefono nero del titolo è quello disconnesso da tempo che improvvisamente si mette a squillare in quella cella sotterranea: dall’altro capo della cornetta si sentono le voci delle precedenti vittime del sadico killer. Ma è davvero lui il cattivo di questa storia?
Studio 666
Il secondo horror della settimana è in realtà una divertente commedia demenziale che Dave Grohl ha ideato e messo in scena insieme ai Foo Fighters. La band interpreta se stessa e si ritrova nel famigerato e lugubre studio di Encino, popolato di fantasmi e sinistre leggende, per registrare il famigerato decimo album. Appena messo piede al 666 (nomen omen), si sprigionano oscure forze soprannaturali che possiedono il povero Dave e lo trasformano in un sanguinario assassino. Demoni, splatter, rock’n’roll e tante risate: imperdibile per gli appassionati. Camei di Lionel Ritchie, John Carpenter e Jenna Ortega. Nelle sale soltanto per una settimana, fino al 29 giugno.
Il viaggio degli eroi
A 40 anni dal Mundial ’82, il documentario di Manlio Castagna con la voce narrante di Marco Giallini celebra la Coppa del Mondo di calcio vinta dall’Italia l’11 luglio 1982. Il trionfo della Nazionale di Enzo Bearzot è ripercorso in 11 tappe (impreziosite dalle animazioni di 11 illustratori italiani, coordinati da Roberto Recchioni) che vanno dalle critiche per lo scandalo calcio scommesse, le qualificazioni insoddisfacenti e le contestazioni al cittì all’emozionante “Campioni del mondo!” scandito tre volte dall’indimenticabile voce di Nando Martellini. In sala dal 20 al 22 giugno e poi in arrivo sulle reti Rai.
Casablanca Beats
È da vedere il nuovo film del regista marocchino Nabil Ayouch, passato l’anno scorso al Festival di Cannes. Racconta la storia di un progetto innovativo lanciato a Sidi Moumen, uno dei quartieri più poveri e difficili di Casablanca: una scuola di hip-hop per insegnare a ragazze e ragazzi ad esprimersi e a scrivere della propria vita con rime e barre. Una commedia drammatica musicale e iper-realistica, commovente e luminosa, omaggio a quel fermento giovanile e a quei centri culturali che combattono ogni giorno per superare tutte le barriere sociali, religiose e culturali.
I giovani amanti
Fanny Ardant è Shauna, una bella e intraprendente architetta di 70 anni, single incallita e ormai in pensione. Melvil Poupard è Pierre, un dottore felicemente sposato e molto più giovane di lei. I due, che si erano conosciuti quindici anni prima, si ritrovano per caso e cominciano una relazione. Progetto originario di Sólveig Anspach (ispirato alla vera storia di sua madre) portato a termine da Carine Tardieu dopo la prematura scomparsa della regista islandese, è un melodramma su un amore così grande da sfidare ogni convenzione sociale. Convince soprattutto grazie alla complicità e all’intensità della coppia di protagonisti.
Sanremo
Un’altra love story, stavolta dalla Slovenia e con protagonisti due anziani, Bruno e Duša, ricoverati in una casa di riposo e entrambi affetti dalla demenza senile. La loro storia d’amore è frammentata, ogni giorno l’uno si dimentica dell’altra ed è come se si incontrassero per la prima volta. A tenerli uniti e far riemergere i ricordi è una vecchia canzone del Festival di Sanremo: Non ho l’età di Gigliola Cinquetti. Con pathos e tenerezza, il bosniaco Miroslav Mandić mette in scena una delicata danza dei sentimenti resa credibile dall’osmosi tra i protagonisti Sandi Pavlin e Silva Čušin.
La ragazza ha volato
Dopo più di dieci anni passati tra documentari e ricostruzioni d’archivio, Wilma Labate torna a dirigere un film di finzione portando sugli schermi una sceneggiatura di Damiano e Fabio D’Innocenzo. La storia è agghiacciante: Nadia (l’esordiente Alma Noce), una ragazza di Triste con famiglia mostruosa alle spalle, viene stuprata da Brando (Luka Zunic), un coetaneo infantile, superficiale e violento conosciuto per caso in un bar. Quell’episodio cambia per sempre la vita di Nadia e di chi le sta intorno. Indigeribile sotto tutti i punti di vista.