Sono addirittura 15 i nuovi film al cinema dal 14 settembre, un’infornata di novità che arriva quasi a quota venti se si considerano le uscite speciali. Questa settimana sono infatti usciti per pochi giorni i documentari Enzo Jannacci – Vengo anch’io di Giorgio Verdelli (passato a Venezia 80) e Tiziano Terzani – Il viaggio della vita di Mario Zanot, in ricordo dello scrittore e giornalista. Ma non solo.
Tutti i film al cinema dal 14 settembre
A trent’anni dalla sua realizzazione, Lucky Red riporta in sala la Trilogia dei colori di Krzysztof Kieślowski cominciando da Film Blu, primo capitolo dedicato alla libertà con una intensa Juliette Binoche. È durato tre giorni l’arrivo al cinema dell’anime Il castello invisibile, avventura fantasy firmata da Keiichi Hara che racconta sotto forma di coming-of-age tematiche importanti come il bullismo e l’integrazione, l’amicizia e l’elaborazione del dolore. Per il resto, nella regolare distribuzione la maggior parte degli schermi è occupata da Assassinio a Venezia ed Asteroid City, i due titoli di punta del weekend tra tutti i film al cinema dal 14 settembre.
Assassinio a Venezia
Hercule Poirot (Kenneth Branagh) è ormai in pensione, si è trasferito a Venezia e vuole soltanto essere lasciato in pace, tanto che ha persino una guardia del corpo (Riccardo Scamarcio). Quando, alla vigilia di Ognissanti, si ritrova a partecipare suo malgrado ad una seduta spiritica su invito dell’amica scrittrice Ariadne Oliver (Tina Fey), ci scappa il morto. Tutti i presenti sono sospettati: inevitabile per l’ex detective cominciare ad indagare sul misterioso omicidio per scoprire chi è l’assassino. Terzo capitolo della serie dedicata ad Agatha Christie dopo Assassinio sull’Orient Express e Assassinio sul Nilo, il giallo di Branagh (dal romanzo Poirot e la strage degli innocenti) si fa più dark per rivelare un intreccio di sofferenze, gelosie e ferite di guerra. Nel cast anche Michelle Yeoh, Kelly Allen, Camille Cottin, Jamie Dornan e Jude Hill.
Asteroid City
Un narratore (Bryan Cranston) introduce uno spettacolo teatrale allestito dall’emittente televisiva WXYZ TV – Channel 8, scritto dal drammaturgo Conrad Earp (Edward Norton) e diretto dal regista Schubert Green (Adrien Brody). Il protagonista è l’attore Jones Hall (Jason Schwartzman) nel ruolo di Augie Steenbeck, un fotografo vedovo che negli Stati Uniti del 1955 si ferma con la famiglia (tre figliolette e l’adolescente Woodrow) ad Asteroid City, cittadina di 87 abitanti in pieno deserto, dov’è in corso un convegno di astronomia con un concorso per giovani cervelloni. Qui incontra Midge Campbell (Scarlett Johansson), diva del cinema in piena depressione, e una galleria di strampalati personaggi, tutti bloccati in paese a causa dell’apparizione improvvisa di un alieno. Intricato e funereo, coloratissimo eppure cupo, pieno di tanti volti celebri (da Tom Hanks e Steve Carell a Jeff Goldblum e Margot Robbie), l’ultimo film di Wes Anderson non aggiunge nulla di nuovo all’opera del regista texano. Naturalmente imperdibile per i fan.
Patagonia
Yuri (Andrea Fuorto) ha vent’anni, è un candido che vive con l’anziana zia in un paesino della costa abruzzese. Ad una festa di compleanno conosce Agostino (Augusto Mario Russi, al suo debutto), egocentrico 29enne girovago e incantatore di bambini che si comporta ancora come un ragazzino. Agostino promette a Yuri la libertà e l’indipendenza: sognando la Patagonia, i due partono per un viaggio che si trasformerà in qualcosa di completamente diverso. Passato in Concorso internazionale al Locarno Film Festival, l’esordio nel lungometraggio di Simone Bozzelli (autore di acclamati cortometraggi e di video di successo come quello di I Wanna Be Your Slave per i Måneskin) è un tenero e crudele road movie di emancipazione e controllo, feroce ma imperfetto, che mostra tutto il talento del suo giovane regista.
Una sterminata domenica
A Roma, in piena estate, gli amici Alex, Brenda e Kevin (Enrico Bassetti, Federica Valentini e Zackari Delmas) sono alle prese ognuno con i propri problemi. Brenda è incinta, Alex sta per diventare padre a 19 anni e Kevin già non crede più in nulla. Tra la periferia e la campagna del litorale, i tre tentano di resistere a modo loro al caldo e al futuro che avanza inesorabile. Presentato a Venezia 80 nella sezione Orizzonti dove ha vinto il Premio Speciale della Giuria, l’opera prima di Alain Parroni (prodotta da Fandango con Wim Wenders) è una sorpresa: un racconto di formazione fresco e anticonvenzionale, debole nella storia ma potente nella messa in scena. Da sostenere.
Doggy Style
Reggie, un Border Terrier che vive con il tossico e alcolizzato Doug (Will Forte), viene abbandonato senza troppe remore. Cercando la strada per tornare a casa, il cane conosce il Boston Terrier Bug che gli offre rifugio per la notte. Insieme all’Australian Shepherd Maggie e all’alano Hunter, Reggie forma una banda di randagi che vuole vendicarsi del suo ex padrone. Diretta da Josh Greenbaum, scritta da Dan Perrault e prodotta da Phil Lord e Christopher Miller, una rozza ma divertente commedia canina in stile Senti chi parla. Nella versione originale le voci dei protagonisti sono di Will Ferrell, Jamie Foxx, Isla Fisher e Randall Park. In Italia abbiamo Pino Insegno.
Il faraone, il selvaggio e la principessa
Una narratrice racconta tre storie ambientate in epoche e luoghi diversi. Nell’antico Egitto, un giovane re e una principessa che si amano devono convincere la madre di lei ad acconsentire alle nozze. Nell’Alvernia del Medioevo, il figlio dell’irascibile signore di un castello fa amicizia con un pericoloso detenuto. Nell’Oriente del XVIII secolo, un principe in esilio diventato venditore di ciambelle si innamora ricambiato della figlia del sultano. Dal maestro francese Michel Ocelot, il regista di Azur e Asmar e della saga di Kirikù, una sofisticata animazione per famiglie che celebra il coraggio di opporsi a ogni tipo di ingiustizia.
Titina
Umberto Nobile vive a Roma con Titina, la sua cagnolina incontrata per caso a Trastevere. Quando il famoso esploratore Roald Amundsen gli chiede di progettare il dirigibile che userà per conquistare il Polo Nord, l’ingegnere e la Jack Russel si uniscono alla spedizione. Ma al ritorno in patria, la strana coppia fa una brutta scoperta. La seconda animazione della settimana arriva dalla Norvegia, l’ha diretta Kajsa Næss (al suo esordio dopo una lunga carriera di cortometraggi), combina avventura, umorismo e filmati d’epoca ed è ispirata alla storia vera dell’ingegnere aeronautico italiano e della sua fedele amica a quattro zampe.
In the Fire
Nel 1899, la psichiatra newyorkese Grace Burnham (Amber Heard), vedova e senza figli, è chiamata in una ricca hacienda della Colombia per curare un bambino autistico. La madre del piccolo è preoccupata perché il prete (Eduardo Noriega) e i contadini del paese accusano il figlio di essere posseduto dal demonio. Al suo arrivo in Sud America, la dottoressa scopre che la madre del ragazzino è morta e che il padre ha cominciato a credere alla maledizione del bambino. Prodotto da Andrea Iervolino e diretto da Conor Allyn (il regista del western No Man’s Land), un horror thriller stracult che tenta di rilanciare la carriera dell’ex signora Depp.
Il grande carro
Tre fratelli – Louis, Esther e Lena Garrel – portano avanti con fatica e dedizione Le Grand Chariot, il teatro di marionette di famiglia. Con loro ci sono la nonna e il padre. Quando quest’ultimo muore per un ictus durante uno spettacolo, gli altri si danno da fare ancora di più per mantenere in piedi l’attività. Il ritorno del maestro Philippe Garrel, vincitore dell’Orso d’argento per la miglior regia alla Berlinale 2023, è una commovente e potentissima metafora di un mondo in cui le tradizioni stanno scomparendo: fuori dal tempo ma assolutamente da vedere.
Il mio amico Tempesta
Zoé (Carmen Kassovitz) è una ragazza di 17 anni nata praticamente nella scuderia dei genitori e cresciuta in mezzo ai cavalli, il suo grande amore. Il suo sogno è diventare fantina insieme a Tempesta, il suo puledro preferito. Ma una sera, durante un forte temporale, Zoé ha un incidente e viene colpita alla schiena proprio dal suo cavallo. Rimasta paralizzata dalla vita in giù, dovrà tentare l’impossibile per riuscire a coronare il suo sogno. Da Christian Duguay, il regista canadese di Un sacchetto di biglie e Belle & Sebastien – L’avventura continua, l’adattamento dell’omonimo romanzo di Christophe Donner: una storia di coraggio ed emozioni, rivolta soprattutto alle famiglie. Nel cast Mélanie Laurent, Pio Marmaï, Kacey Mottet-Klein, Danny Huston e Carole Bouquet.
Cile – Il mio paese immaginario
Tra il 1975 e il 1979 il regista cileno Patricio Guzmán ha girato tre documentari della serie dedicata alla Battaglia del Cile che testimoniano e raccontano in maniera lucida e diretta l’avvento della dittatura di Augusto Pinochet. A distanza di cinquant’anni, Guzmán torna a Santiago per accendere i riflettori sul lascito di quel golpe e sugli stravolgimenti politici e sociali del suo Paese, dove la destra conservatrice è ancora una presenza forte. Da un autentico maestro del cinema del reale, una visione necessaria nella settimana dell’11 settembre, il troppo spesso dimenticato giorno del colpo di Stato del 1973, quando la giunta militare rovesciò con la violenza il governo di Allende instaurando un regime durato 17 anni.
L’invenzione della neve
Carmen (Elena Gigliotti), donna dal passato difficile, si è appena lasciata con Massimo (Alessandro Averone), anche se continua a considerarlo l’uomo della sua vita. Giada, la figlia che hanno avuto insieme, è stata affidata al padre: alla madre è permesso di vederla una volta ogni quindici giorni. Ma Carmen non ci sta, si considera una brava mamma e fa di tutto per ribaltare la decisione del giudice. Passato alle Notti Veneziane delle Giornate degli Autori di Venezia 80, il ritorno di Vittorio Moroni (il regista di Tu devi essere il lupo e Le ferie di Licu) è un realistico dramma familiare che affida a bravissimi attori (e alle animazioni poetiche di Gianluigi Toccafondo) l’esplorazione di un tema delicato come il conflitto parentale.
L’expérience Zola
Anne (Anne Barbot) è una regista teatrale separata dal marito. Durante il trasloco conosce il vicino di casa Ben (Benoît Dallongeville), un attore senza scritture. Quando Anne decide di mettere in scena L’assommoir di Émile Zola, è a lui che propone il ruolo di Coupeau, riservandosi quello di Gervaise. Man mano che la messinscena si sviluppa, il confine tra vita reale e rappresentazione si riduce e si confonde sempre di più. Ancora dalle Giornate degli Autori di Venezia 80, stavolta dagli Eventi speciali, l’esordio nel cinema di finzione di Gianluca Matarrese (regista italiano trapiantato in Francia) è un curioso ed anomalo gioco di specchi tra realtà e finzione, un “processo di narrazione che diventa film”.
Mamma qui comando io
Filippo (Simone Montedoro) e Michela (Daniela Virgilio), genitori del piccolo Francesco (Alessio Di Domenicantonio), stanno per separarsi. In tribunale, il giudice prende una decisione sui generis sull’affidamento: assegna al bambino la casa della coppia e stabilisce che saranno padre e madre ad alternarsi in visita ogni lunedì. Dopo sei mesi di prova, verrà deciso definitivamente a chi sarà affidato Francesco. Comincia così una serie di avventure rocambolesche, con il bambino che si comporta da padrone di casa e spinge per la rappacificazione dei genitori, i quali si accusano a vicenda spalleggiati dai propri cari (Corinne Clery e Maurizio Mattioli). Classica commedia per famiglie, è il tremendo ritorno alla regia di Federico Moccia, con colonna sonora prodotta da Joseba Label.
Goffredo e l’Italia chiamò
Goffredo Mameli è il giovane poeta e patriota passato alla storia come autore dell’inno degli italiani. Questo biopic con protagonista Emanuele Macone e Francesco Baccini, Stefania Sandrelli e Maria Grazia Cucinotta nel cast, ne ricostruisce la vita, gli amori e gli ideali fino al fatidico 6 luglio 1849, quando Mameli muore ad appena 21 anni combattendo per l’indipendenza dell’Italia. Nonostante le buone intenzioni, quello di Angelo Antonucci è lo scult della settimana.