“Non siamo soli a scrivere il libro della nostra vita”: così Daniel Speck presenta Volevamo andare lontano – Bella Germania, miniserie in due episodi in onda su Rai 1 da lunedì 3 giugno. La fiction è tratta dal libro dello scrittore tedesco, straordinario successo in Germania e bestseller internazionale. Un romanzo appassionante e coinvolgente che racconta le vicende di una famiglia di immigrati siciliani in Germania attraverso tre generazioni.
Volevamo andare lontano, trama della fiction di Rai 1
Muovendosi indietro e avanti nel tempo, Volevamo andare lontano (il libro è edito in Italia da Sperling) ripercorre le vere storie – in questo caso su due direttrici femminili – dei tanti italiani che hanno lasciato il proprio Paese dagli anni ’60 a oggi.
Tutto comincia quando la giovane designer Julia incontra a Monaco Alexander, un uomo anziano a lei sconosciuto, che le rivela di essere suo nonno. Alexander sta cercando il figlio Vincenzo, il padre di Julia che la ragazza credeva morto da molti anni, nato negli anni ’50 dal fugace incontro a Torino con Giulietta, una bellissima ragazza italiana. Ignara di tutto ciò, Julia inizia a scavare nel passato della sua famiglia alla ricerca di risposte.
Sarà per lei un viaggio alla ricerca della verità, un tuffo nel passato alla scoperta delle sue radici e di una famiglia che non ha mai conosciuto, ma che ha sempre desiderato avere.
Volevamo andare lontano, cast ricco di talenti
Diretta da Gregor Schnitzler e creata da Speck con Robert Krause e Florian Puchert, la serie conta su un ricco cast. Julia è interpretata da Natalia Belitski, attrice tedesca di origini russe che ha già recitato in molte serie Parfum e Neandertaler. Joachim Bißmeier e Christoph Letkowski sono rispettivamente Alexander anziano e giovane, mentre l’attrice moldava Silvia Busuioc è Giulietta. Giovanni e Vincenzo Marconi da giovani sono interpretati da Denis Moschitto e Kostja Ullmann, Tanja Becker è Marleen Lohse nella sua versione giovane e Andrea Sawatzki in quella anziana.
“Mentre in America si migrava per restare e costruire una nuova vita – racconta Speck in un’intervista a Letteratitudine News – lo stesso non avveniva in Germania: la gente voleva tornare a vivere in Italia. Fare soldi, migliorare le proprie condizioni di vita per tornare a vivere la propria terra”.
“Il 20 dicembre 1955 – continua – la Repubblica Federale tedesca e l’Italia firmarono un accordo per il reclutamento e il collocamento della manodopera italiana nella Germania Federale. La Germania è diventata paese di immigrazione indipendentemente dalla volontà dei cittadini. Così come l’Italia è diventata paese di emigrazione verso la Germania indipendentemente dalla volontà del popolo. Gli italiani non volevano restare e i tedeschi avevano bisogno di manodopera. ‘Nessuno di loro voleva rimanere e nessuno di loro voleva che rimanessero’. Nient’altro”.
“Dai centri di reclutamento di Milano e Verona – conclude – partivano i treni che portavano la gente in un centro di accoglienza nella stazione di Monaco. Oggi, a causa dei flussi migratori provenienti dalla Siria, accade lo stesso. E la gente viene ammassata nella stessa stazione, come per un crudele scherzo del destino. La storia, negli anni ’50, ebbe un finale parzialmente felice, perché ci si accorse che arrivavano uomini e non semplice manodopera”.
Insomma, una storia di amori e separazioni, speranze infrante e seconde opportunità, colpi di scena e riappacificazioni che attraverso le radici del passato incita a prendere consapevolezza del presente. La seconda puntata va in onda martedì 4 giugno sempre alle 21.25 su Rai1.