La verità su Checco Zalone… secondo Checco Zalone

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la verità su checco zalone secondo checco zalone

Ci manca un po’ sul grande schermo da Tolo Tolo, uscito poco prima dell’inizio della pandemia, ecco perché l’intervista del Corriere.it che racconta ‘la verità su Checco Zalone’ secondo lo stesso Luca Medici, arriva come una boccata d’aria per tutti i fan!

L’attore e regista ha messo in scena quasi 55 spettacoli in questi anni. Ecco come definisce l’Italia che trova come pubblico: «Un Paese senza pazienza. Non vuole più racconti ma sintesi. I ragazzi non guardano più la partita; preferiscono gli highlights». L’intervistatore prosegue chiedendogli qual è, per lui, la platea migliore in assoluto: «Il pubblico migliore è quello del Nord, perché è un coacervo, c’è di tutto. È pieno di terroni civilizzati. A Bologna ci sono più salentini che a Lecce; e i salentini per noi di Bari sono i veri terroni. Le città più difficili sono quelle che hanno un’identità culturale più forte: Firenze, Roma. La più dura in assoluto è Napoli. Quella sera giocava il Napoli in Champions, ho dovuto chiedere scusa al pubblico perché lo spettacolo disturbava i telefonini su cui tutti seguivano la partita. E poi hanno avuto Totò e Troisi; mica stanno ad aspettare te. Totò è il più grande in assoluto, però Troisi lo sento più vicino. Anche se piaceva molto alle donne; e un comico per far ridere non deve scopare, o comunque non deve dare l’impressione di farlo».

La verità su Checco Zalone e il suo prossimo film?

In queste verità su Checco Zalone, incluso il suo vero modo di guardare alla realtà odierna, ci scappa anche uno ‘spoiler’ sul suo prossimo film: «Oggi il problema è quello opposto: qui si può dire tutto; anche troppo. Si dà voce a chi non lo merita. Ognuno è libero di sparare le sue nullate, di ferire, di offendere, senza conseguenze. Il male del secolo è il narcisismo. E il nostro specchio di Narciso è il telefonino. Sto cominciando a pensare a un film, e il tema sarà questo: il narcisismo di massa»

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E poi, di quella volta che ha cucinato per Giorgia: “Io non incontro mai politici, però non volevo deludere i miei amici. Pensai a un caffè in gran segreto, ma loro si ribellarono: “La devi invitare a pranzo a Giorgia!”. Così le ho mandato questo WhatsApp, legga: “Abbiamo affittato un villino anni 80 (condonato). Ci sono panzerotti, riso patate e cozze, parmigiana, latticini… Hai allergie e intolleranze, oltre a quelle che già conosciamo?”.

E tra i mille aneddoti, l’intervista del Corriere vira anche su un lato non troppo conosciuto di Luca Medici, quello per cui non riesce a dormire: «Per l’ansia. Di deludere, di fallire. Così mi aiuto con le pillole. Ansioso come me c’è solo Fiorello, Amadeus invece è così calmo… Durante la lavorazione di “Tolo Tolo” ho provato pure lo Xanax. Una volta all’Arena di Verona, mentre aspettavo di salire in scena per promuovere “Sole a catinelle”, stavo piangendo per la tensione. Arriva Gianni Morandi, che conduceva la serata, mi accarezza, mi tranquillizza: “Che vuoi che sia?”. Un grandissimo. Del resto se arrivi a 75 anni, dopo 70 anni di carriera, vuol dire che hai qualcosa dentro. E la gente lo sente».