Il 31 agosto alle ore 19, con la serata di apertura trasmessa in diretta da Rai Movie, prende il via la 79° Mostra del Cinema di Venezia. La madrina dell’edizione 2022 è Rocío Muñoz Morales, ex modella e attrice di successo particolarmente amata dal pubblico televisivo. Sul palco della Sala Grande, la diva francese Catherine Deneuve riceverà il Leone d’oro alla carriera. Sabato sarà il turno, in occasione della chiusura, del secondo Leone al regista e sceneggiatore Paul Schrader. Dopo la cerimonia di apertura sarà proiettato il primo film in Concorso: White Noise di Noah Baumbach, tratto dall’omonimo bestseller dello scrittore Don DeLillo.
Venezia 79, si parte: al via la Mostra del Cinema 2022
White Noise racconta la storia di Jack Gladney (Adam Driver), un professore universitario che insieme alla moglie Babette (Greta Gerwick) e alla sua famiglia deve affrontare una serie di tragicomiche avventure in seguito ad un incidente ferroviario che ha coinvolto la cittadina in cui vive.
“Sono pronta a sorprendermi, a emozionarmi, a vivere un’esperienza immersiva nuova, a vedere tantissimi film e a fare decine di incontri. Per me ci sarà un prima e un post Mostra”, racconta Rocío Muñoz Morales all’Ansa. La madrina di Venezia 79 oggi si sente “decisamente molto italiana”.
“Sono una persona di sentimenti e di emozioni, lo sono in casa e sul lavoro, il resto viene dopo. Sento una grande responsabilità ovviamente e rispetto il lavoro di chi da mesi organizza la manifestazione”, spiega l’attrice. La Mostra, dal suo punto di vista, servirà soprattutto a favorire la ripresa del cinema in sala.
“Mi permetto di dire che c’è stata una comunicazione sbagliata, in Spagna cinema e teatri sono sempre pieni, non si capisce perché in Italia sia passato che è pericoloso per la pandemia andare al cinema. C’è bisogno di tornare, per il lavoro di un intero settore ma anche per noi come pubblico, niente è più magico del film visto al cinema”, ammette Rocío.
Rocio Munoz Morales: Venezia 79 per tornare al cinema
Dal 1° settembre Venezia 79 entra nel vivo con le proiezioni degli altri 22 film in gara per il Leone d’oro. L’assegnazione è prevista sabato 10 settembre dalla Giuria presieduta da Julianne Moore. Oltre all’attrice, i giurati sono il regista argentino Mariano Cohn, il nostro Leonardo Di Costanzo, la regista e sceneggiatrice francese Audrey Diwan, l’attrice iraniana Leila Hatami, lo scrittore anglo-giapponese Kazuo Ishiguro e il regista spagnolo Rodrigo Sorogoyen.
È prevista una parata di star al Lido. Sul tappeto rosso sono attesi tra gli altri Timothée Chalamet, Penélope Cruz, Harry Styles, Colin Farrell, Hugh Jackman, Anthony Hopkins, Cate Blanchett, Sigourney Weaver, Tilda Swinton e Willem Dafoe. Tra gli italiani ci saranno Monica Bellucci, Stefania Sandrelli, Valerio Mastandrea, Elio Germano, Alessandro Borghi, Margherita Mazzucco e la cantante Elodie, che debutta da attrice con il film Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa, nella sezione Orizzonti.
Tantissimi i film da tenere d’occhio nel Concorso, dal chiacchierato biopic Blonde su Marilyn Monroe ai ritorni di acclamati autori come Alejandro G. Iñárritu, Darren Aronofsky e Jafar Panahi. Cinque i titoli italiani in competizione: Il signore delle formiche di Gianni Amelio con Luigi Lo Cascio ed Elio Germano; Bones and All di Luca Guadagnino con Chalamet, Taylor Russell, Mark Rylance e Chloë Sevigny; L’immensità di Emanuele Crialese con Penélope Cruz (presente anche in En los márgenes di Juan Diego Botto, in Orizzonti); Chiara di Susanna Nicchiarelli con Margherita Mazzucco e Andrea Carpenzano; Monica di Andrea Pallaoro con l’attrice trans Trace Lysette.
Ma anche i titoli delle sezioni parallele, da Orizzonti alla Settimana della Critica passando per le Giornate degli Autori, meritano attenzione. Così come i film che passano Fuori Concorso, dal western Dead For a Dollar di Walter Hill con Christoph Waltz e Willem Dafoe all’horror Pearl di Ti West con Mia Goth, passando per La chiamata dal cielo di Kim Ki-duk (il regista coreano, morto nel 2020, ha fatto in tempo a lasciare indicazioni sul montaggio ai suoi collaboratori per chiudere il suo film-testamento) e Siccità di Paolo Virzì con un super-cast che include la Bellucci, Claudia Pandolfi, Emanuela Fanelli, Max Tortora, Silvio Orlando, Valerio Mastandrea, Sara Serraiocco e Tommaso Ragno.
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