Umberto Tozzi stronca il trio Fedez, Orietta Berti e Achille Lauro: “Sono ridicoli”

Il cantautore critico con la musica di oggi: “In tv non funziona, bisogna andare ad ascoltarla ai concerti”

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Umberto Tozzi e il trio Fedez, Berti e Lauro
Umberto Tozzi e il trio Fedez, Berti e Lauro

La musica di oggi “non emoziona: fa rumore, è rumore”. È l’opinione senza peli sulla lingua di Umberto Tozzi in un’intervista concessa al magazine Rolling Stone. Il cantautore definisce “ridicole” operazioni come Mille di Fedez, Achille Lauro e Orietta Berti o Toy Boy di Colapesce e Dimartino insieme a Ornella Vanoni. “Sono nato in un’epoca diversa – racconta Tozzi –: qualsiasi roba uscisse, dagli Yes ai Deep Purple erano tutte cose che avevano senso, che emozionavano. Oggi non sento neanche più le radio”. Le uniche nuove leve che gli piacciono sono “i giocatori che ha convocato Roberto Mancini nella Nazionale”.

Umberto Tozzi Rolling Stone: che bordate

Il cantante ripercorre nell’intervista la sua lunga carriera: gli inizi da chitarrista rock alla fine degli anni ’60 e primi ’70, l’incontro con Bigazzi e il successo con Ti amo e Gloria, i problemi della vita privata e il ritorno sul palcoscenico. A Tozzi non piacciono nemmeno i talent, ovviamente.

“Non mi permetto di stare lì con una paletta – ammette il cantautore –. Quelle sono cose che si fanno per soldi. Uno che ha fatto il mio mestiere, non può giudicare un altro artista. Un giovane va solo premiato per il coraggio di affrontare una carriera terrificante. I giudici sono cose che possono fare Mara Maionchi e Gerry Scotti. Ma io cosa vado a giudicare?”.

Parlando dei tempi del Festivalbar, Tozzi critica lo stato in cui è ridotta la musica in televisione. “La musica, televisivamente, a quei tempi aveva un grande seguito – precisa Tozzi – perché comunque c’era un’idea. Quella di Salvetti. Oggi la musica in tv non funziona, parliamoci chiaro, bisogna andare ad ascoltarla ai concerti. Sì, esiste Sanremo, ma come vedi non è più musica. È uno show televisivo, non c’entra niente la musica”.

Umberto Tozzi e il trio Fedez, Berti e Lauro
Umberto Tozzi e il trio Fedez, Berti e Lauro (foto: Facebook @umbertotozziofficial @AchilleL)

Umberto Tozzi: Sanremo “è una cosa per i ragazzi”

Tozzi rivela a Rolling Stone che in gara al Festival di Sanremo non ci tornerebbe mai. “Sanremo è una cosa per i ragazzi – puntualizza il musicista –, per tentare di farsi una carriera. Io credo di aver già dato tanto”. Nemmeno come direttore artistico: anzi, in quelle vesti sarebbe ancora peggio. “Mi boccerebbero subito – immagina il cantante –. Io mi coinvolgo solo emozionalmente. E visto che secondo me la musica di oggi è ridicola non potrei e non saprei giudicarla”.

È tutto ridicolo, come Fedez, Lauro e Berti. Eppure a suo tempo Tozzi ha vinto a Sanremo con Si può dare di più in trio insieme a Gianni Morandi ed Enrico Ruggeri.

“Ho sempre diviso il palco con altri musicisti – ricorda Tozzi –. E il fatto che molti artisti italiani non dividano il palco è stupido. Nel nostro settore non deve esistere invidia e rivalità. Bisogna ringraziare Dio di avere questo dono, salire sul palco, cantare e suonare. Nel mondo questa cosa è sempre avvenuta. Invece, nel nostro Paese, non c’è mai stata questa collaborazione. Quando nell’87 mi proposero di fare Sanremo era nato tutto con l’idea di farlo con Morandi e Raf. Poi Raf non voleva cantare in italiano, ma continuare la sua carriera in inglese. A quel punto lì, scegliemmo Ruggeri. Ma è stata una storia di amicizia: salivo sul palco con degli amici. Stessa cosa successe quando Raf si decise di cantare nella nostra lingua e realizzammo Gente di mare. Fu una storia di allegria”.

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