Quando Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto passa in televisione, ci si ferma sempre a rivederlo spinti dalla curiosità di trovarci qualcosa di mai notato prima. Nel documentario Dietro gli occhiali bianchi, Martin Scorsese spiega che la commedia di Lina Wertmüller è diventata un successo strepitoso per diverse ragioni. La prima e più importante è semplice: “È un film molto sexy”. “Mariangela Melato e Giancarlo Giannini – dice Scorsese – sono sempre nudi o quasi, fanno sesso in continuazione, litigano e fanno pace. Il tutto su un’isola deserta”.
Travolti da un insolito destino, location da sogno
Già, l’isola deserta. Travolti da un insolito destino è stato girato all’Ogliastra, paradisiaco angolo di Sardegna tra le montagne del Gennargentu e il mar Tirreno, non molto lontano dalle spiagge di Porto Cervo ma distante anni luce dal mood della Costa Smeralda.
All’epoca le tre location – Cala Fuili, Cala Luna e Capo Comino – non erano affatto alla moda. La produzione decise di “unirle” in una sola lunghissima costa, un’isola selvaggia e suggestiva dove il rozzo proletario Gennarino Carunchio e la “bottana industriale” Raffaella Pavone Lanzetti possono consumare il loro amore al di sopra delle sovrastrutture sociali e dei pregiudizi.
E pensare che quando uscì in sala, il film non piacque alla critica, che ha sempre rimproverato alla Wertmüller una narrazione piena di cliché, enfasi ed eccessi. Eppure, la commedia fu uno dei più grandi incassi della stagione 1974-75 e ha conquistato l’Italia, gli Stati Uniti e poi il mondo intero. Il merito, oltre alle trovate della regista, fu soprattutto della coppia Melato-Giannini, mai così ispirata e in stato di grazia.
Nelle scene sull’isola, i due attori sono protagonisti di un’autentica e costante lotta a colpi di schiaffi e graffi. La Melato ha raccontato al Corriere della Sera che quando tornò a Roma, al termine delle riprese, era davvero piena di lividi e slogature. “Non erano botte tanto finte, da cinema, ma erano sberle, calci, spintoni, slogature vere, si era in pieno realismo e ci sono rimaste le ammaccature e i lividi”, ha rivelato l’attrice.
Travolti da un insolito destino, film anti-MeToo? Risponde Giannini
Quando l’Academy ha assegnato alla Wertmüller il Premio Oscar alla Carriera, nell’edizione che ha consacrato Parasite, Giannini ha ammesso che se non ci fosse stata Lina, la regista “con gli occhiali bianchi”, “io non sarei qui e non avrei mai fatto quello che ho fatto nella mia carriera”.
L’attore, intervistato dall’Huffington Post, ha smontato le critiche rivolte alla Wertmüller, una donna di cinema che ha spesso e volentieri biasimato il movimento #MeToo ed è stata accusata di misoginia e maschilismo. La scena più incriminata è proprio quella della violenza (approvata dalla vittima) di Travolti da un insolito destino.
“La cosa mi fa sorridere – ha detto Giannini – perché dimostra che molte persone quelle scene non le hanno capite. Il mio personaggio la chiama ‘bottana industriale’, le dà i ceffoni, ma in realtà la ama tantissimo. C’è solo e soltanto amore”.
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