Gli ascolti non proprio brillanti di Striscia la Notizia stanno gettando un’ombra sul futuro dello storico tg satirico di Canale 5. Stando a quanto scrive il giornalista televisivo Davide Maggio sul suo sito, a partire dalla prossima primavera la trasmissione di Antonio Ricci potrebbe essere sostituita dal quiz La ruota della fortuna. Un’indiscrezione che se confermata significherebbe la fine di un’epoca e che è stata commentata da Pier Silvio Berlusconi in persona.
Striscia la Notizia chiude? Le parole di Berlusconi
“È innegabile che stia vivendo un momento faticoso, dopo 37 anni è normale che succeda”, ha dichiarato l’amministratore delegato del Biscione al tradizionale incontro di fine anno con la stampa nello studio 10 del Centro di Produzione Mediaset di Cologno Monzese a Milano. “Parlo spesso con Antonio Ricci e sono fiducioso che trovi la strada per tornare a crescere”, ha aggiunto il CEO di Mediaset.
“In futuro, chi lo sa, potrebbero esserci anche degli altri prodotti o un’alternanza di prodotto come avviene nel preserale, sia per noi che per la Rai, come la Rai ha fatto in access. Questo non lo escludo, ma onestamente ad oggi conto sul lavoro che Antonio Ricci sta facendo per rialzare almeno di un po’ il risultato di Striscia la Notizia”, ha aggiunto Berlusconi.
Striscia la Notizia, ascolti non brillano: Ricci risponde
A poche ore dalla parole di Berlusconi, è arrivata la replica di Antonio Ricci. “Sono tranquillissimo perché questi sono momenti vissuti di già. Striscia sta pian piano risalendo e tutti noi stiamo lavorando con la solita serietà”, ha detto l’autore genovese all’Ansa. La 37esima edizione del programma, tornato a Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti dopo l’avvio di stagione affidato alle coppie Michelle Hunziker e Nino Frassica e Sergio Friscia e Roberto Lipari, si è attestata nelle ultime settimane su una media di 3 milioni di telespettatori e del 13% di share.
“Controllando i dati d’ascolto, al 99,9% Striscia è la trasmissione più vista della serata di Canale 5, superando i programmi che la seguono e che per di più non hanno come controprogrammazione il ‘fenomeno’ dei pacchi. Nel futuro, per rendere più attrattiva l’offerta, ci sarà da lavorare parecchio sulla qualità dei programmi in prime time, prima che la Rai si riorganizzi anche in questa fascia”, ha concluso Ricci. Dichiarazioni che ostentano sicurezza e che neanche troppo tra le righe accusano il palinsesto dell’ammiraglia Mediaset: il problema, infatti, non sarebbe Striscia ma l’offerta di Canale 5 nelle sue prime serate.