Vittorio Sgarbi è uno dei tre sottosegretari alla Cultura del governo di Giorgia Meloni. Con gli altri due sottosegretari Lucia Borgonzoni e Gianmarco Mazzi, il critico d’arte sta mettendo a punto la squadra che “agirà nel segno di Croce” per far dimenticare gli anni del doppio dicastero Franceschini. Il primo nome sul taccuino di Sgarbi è quello di Marco Castoldi, in arte Morgan. L’ex Bluvertigo si prepara a fare il suo ingresso in politica.
Sgarbi sottosegretario pensa a Morgan per la musica
“Chiamerò con me Morgan, per lui è pronto un dipartimento Musica”, fa sapere Sgarbi in un’intervista concessa a Repubblica. D’altronde il legame tra i due è di vecchia data. La coppia ha persino creato una chat di WhatsApp, chiamata Rinascimento e dissoluzione, per “arruolare geni” tra politici, giornalisti, curatori, critici, scrittori, artisti, musicisti (per ultimo Memo Remigi) pronti a cambiare la cultura in Italia.
Nonostante il ministro della Cultura, l’ex direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano, abbia frenato questo entusiasmo, dicendo a Porta a Porta che “per ricoprire certi ruoli ci sono concorsi, selezioni, titoli” e “occorre seguire precise procedure perché servono requisiti specifici”, Morgan parla già da politico consumato.
Raggiunto dall’Adnkronos, il cantautore spiega che “la canzone deve essere presa seriamente, anche perché ha una importanza economica e sociale notevole, connette gli esseri umani in maniera trasversale, nella famiglia e tra le generazioni”. È per questo motivo che “la cultura deve prendere in mano le sorti e la potenzialità di questa forma musicale che è la canzone, nei suoi tanti generi; e in tal senso è giusto che si crei nel Ministero della Cultura un dipartimento dedicato alla musica, che non deve essere solo appannaggio dello spettacolo e del mercato”.
Il Mic dovrebbe assumersi la responsabilità di “gestire” la musica “a livello sociale evitando le strumentalizzazioni a fini economici e discografici”. L’idea di Morgan è una riforma “che comprenda tanti temi, compresi il Festival di Sanremo e i talent show. Parliamo di grandi interessi economici, che non sono mai stati tenuti insieme da uno sguardo che sia capace di salvaguardare la bellezza della musica, così come avviene per l’arte o per il paesaggio ambientale. Dobbiamo valorizzare questo potenziale, se lo facessimo saremmo il Paese più ricco del mondo”.
Sgarbi Morgan, il cantante: “Pronto a impegnarmi”
Tra gli obiettivi del Morgan politico ci sono il supporto “con adeguati investimenti” allo studio della musica nelle scuole e ai Conservatori e il restauro di capolavori della canzone italiana “come si fa per un monumento, come ad esempio ha fatto personalmente Ivano Fossati con i brani di Giorgio Gaber”.
Il cantante si dice pronto a mettere tutto il suo impegno “per riunificare tanti temi che riguardano la musica, ma che al momento risultano sfilacciati e tenuti separati, ristabilendo una competenza e un ruolo istituzionali, anche per salvaguardare quel prodotto culturale che è la canzone, sia popolare o d’autore”.
Nel frattempo, Dagospia fa sapere che Morgan è pronto pure a tornare a X-Factor: non come giudice, ma in qualità di ospite speciale della puntata di giovedì 3 novembre. Che sia un antipasto del suo futuro ruolo istituzionale?