E mentre continuano imperterrite le testimonianze e i messaggi di sensibilizzazione continuano dal mondo dello spettacolo, arriva anche un’interessante riflessione di Selvaggia Lucarelli sulla seconda ondata della diffusione del virus. Abituati ai toni sarcastici, provocatori e spesso pungenti della giudice di Ballando Con Le Stelle, stavolta ne percepiamo un’attitudine più nostalgica, più cupa.
Selvaggia Lucarelli sulla seconda ondata: “Spero nel vaccino, ma nel frattempo soffro per i negazionisti e chi ha perso umanità”
L’intento iniziale è assolutamente ottimista e proiettato nel futuro in maniera costruttiva, speranzosa: “Quando sento che il vaccino è pronto, che funziona, che i risultati sono sorprendenti, che presto cominceranno le prime vaccinazioni un po’ mi commuovo.
Non so voi, io forse sono diventata iper sensibile sul tema o solo fragile e solo un po’ scema, ma davvero, è come se vedessi davanti a me le file di persone sol sorriso, come se sentissi il sollievo del mondo, come se sentissi di nuovo odore di futuro.
Ieri sera per la prima volta dopo febbraio, a tavola, ci siamo messi a parlare del prossimo viaggio nel mondo, di Leon che vuole tornare in Giappone per la terza volta e portarci la fidanzata dopo che c’era stato con me stringendo Godzilla tra le mani, e poi con Lorenzo, con una nuova idea di famiglia.“
In un secondo momento, tuttavia, le parole della Lucarelli sulla seconda ondata e su quanto sia avvenuto finora, diventano una vera e propria condivisione di paura e amaro stupore: “Poi, dopo questi momenti di entusiasmo, mi capita di incupirmi pensando a due cose. La prima è quello che resterà di questo momento storico incredibile, al di là delle tante cose importanti e utili che abbiamo imparato. Io soffro all’idea che la mandria di stronzi che hanno negato, minimizzato, insultato medici e malati, fomentato ignoranza e follia, continueranno a starmi accanto al supermercato e sul bus.
“I morti di questa seconda fase sono ‘meno morti’ e noi immunizzati al dolore”
Tutto sarà dimenticato, ci convinceremo che l’abbiamo superata con coesione, sensibilità e coraggio, probabilmente rivoteremo pure gli stessi cialtroni delinquenti che ci hanno mentito durante l’epidemia, che ci hanno presi in giro, che ci hanno abbandonati. E poi – continua – penso a un’altra cosa. Penso che questi malati, questi morti della seconda ondata sono un po’ meno malati, un po’ meno morti.
Non ci chiediamo chi siano, non leggiamo quasi più le loro storie, non sono più una fotografia su una home. Siamo già proiettati oltre.
I 700 morti di ieri hanno ceduto spazio a “La curva si è stabilizzata”.
Ecco, penso a questi morti che forse precedono la luce per l’umanità.
Morti che non interessano più a nessuno.
E la cosa del vaccino mi commuove un po’ meno.
Ci siamo immunizzati al dolore per la morte altrui, prima ancora che al Covid”