Le proteste per Sanremo con il pubblico: “Allora riaprissero teatri e cinema”

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Le proteste per Sanremo con il pubblico:

Sanremo con il pubblico, senza pubblico o con pochi, contrattualizzati ospiti in platea? Mentre la data di inizio continua a slittare, continuano le perplessità e, in alcuni casi, le proteste contro la gestione del Festival della Canzone Italiana come ‘evento pubblico’ – una tipologia di avvenimento che, da quando è stato dichiarato lo stato d’emergenza nel nostro paese, non è stato più concepibile, soprattutto nel mondo dell’arte e spettacolo.

Il punto di vista del mondo dello spettacolo: ecco le reazioni alla possibilità di Sanremo con il pubblico

Da quando si è aperta la riflessione sull’avere una vera e propria platea all’Ariston, il mondo dello spettacolo – duramente vessato dalle restrizioni e privazioni – si è sentito tirato in causa. E così la direttrice del Vascello di Roma, Manuela Kustermann, ha dichiarato: “Se il Festival di Sanremo apre al pubblico, mobilitiamoci, scendiamo in piazza. Ci sentiamo mortificati, dimenticati. Si parla di turismo, mai di cultura, mai di teatro. È vergognoso che da mesi il ministro Franceschini sia latitante, non dica nulla, non si esponga“. Le fa eco la regista teatrale Emma Dante: “Se si decide di fare Sanremo con il pubblico, si riaprono i teatri e i cinema. È pacifico“.

Le proteste per Sanremo con il pubblico: "Allora riaprissero teatri e cinema"

Anche Renzo Arbore sta seguendo la questione Sanremo con il pubblico o senza pubblico: “Il Festival faccia di necessità virtù. Il pubblico vero non si può avere ma dei figuranti sì. Basteranno ad Amadeus e Fiorello che sono bravissimi e sapranno inventarsi qualcosa di adatto per giocare comunque. Non si può fare finta di niente: gli spettatori sanno benissimo che teatri e cinema sono ancora chiusi e che è un Festival nato in una pandemia“.

Diverso invece il punto di vista di Al Bano, che opta per una scelta un po’ più drastica per questa edizione: “Un bel festival non si può fare con dei protocolli sanitari. Sanremo è sempre stato un momento di grande ilarità e piena partecipazione, sia di pubblico che di artisti. Avendo a che fare con questa pandemia diventa un festival a metà e visto male e allora mi chiedo: non sarebbe meglio aspettare tempi migliori?”.

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