Sanremo 2023, il governo contro Amadeus, la sua replica: “La forza della gente zittisce ogni polemica”

Nella conferenza stampa post-finale, il conduttore e direttore artistico difende le sue idee: "Se mi mandano via me ne vado"

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sanremo 2024
Amadeus a Sanremo 2023

È stato un Sanremo 2023 burrascoso sul piano politico quello che si è chiuso sabato 11 febbraio. Non certo per il trionfo di Marco Mengoni con Due vite, il monologo-comizio di Benigni, il messaggio di Zelensky, l’attacco di Fedez al governo o quello che è stato definito l’indottrinamento LGBTQI+ di Rosa Chemical. In ballo c’è una guerra di potere per mettere le mani sulla Rai e il successo del Festival sul fronte degli ascolti sta rafforzando il futuro dell’amministratore delegato Carlo Fuortes, del Direttore Intrattenimento Prime Time Stefano Coletta e del CdA partorito dai precedenti esecutivi a guida Conte e Draghi.

Sanremo 2023, governo contro Amadeus

Nella conferenza stampa post-finale, ci ha pensato il conduttore e direttore artistico Amadeus (già confermato per il 2024) a togliersi qualche sassolino dalla scarpa e a replicare a modo suo agli attacchi arrivati dal mondo della politica. “La condivisione è la potenza di questo Festival, perché la forza della gente zittisce ogni polemica”, si è limitato a dire.

Se vengo esonerato pazienza, ma voglio continuare a portare all’Ariston quello in cui credo”, ha aggiunto Amadeus, ormai indicato da più parti come vero e unico leader dell’opposizione al governo. “Peggio sarebbe se fallissi e sbagliassi portando qualcosa in cui non credo. Voglio sbagliare portando quello in cui credo”, ha spiegato il presentatore.

“È stato un Festival bellissimo Ama, straordinario! Domani i dirigenti Rai saranno cacciati, ma è stato un Sanremo bellissimo”, ha scherzato Fiorello in collegamento con l’Ariston durante l’ultima serata. Neanche tanto una battuta, leggendo quello che ha dichiarato Vittorio Sgarbi a La Stampa. “I vertici Rai devono andare a casa perché questo Sanremo è stato un fallimento culturale totale: non puoi lasciare la più grande azienda culturale italiana in mano a Presta, Coletta, Amadeus e due capre come Fedez e Ferragni, che non sanno parlare”, ha detto il sottosegretario alla Cultura.

Morandi e Amadeus a Sanremo 2023
Morandi e Amadeus a Sanremo 2023 (foto: RaiPlay)

Stefano Coletta: “Basta attacchi sul piano privato”

Meno diplomatico e decisamente più esplicito è stato Coletta, tirato spesso in ballo come paladino della televisione dalle rivendicazioni queer. “Le esternazioni politiche fanno parte del Festival, ma il nostro lavoro è legato al prodotto. Trovo però incivile e lontano da ogni dignità che dirigenti del servizio pubblico siano attaccati sul piano privato. Mi ritengo una persona per bene”, ha sottolineato il Direttore dell’Intrattenimento Prima Serata Rai.

Gli attacchi sul piano privato ai quali fa riferimento Coletta sono le allusioni alla presenza in terza fila, nel corso della finale, di Fabio Cotti Zelati, il compagno di Coletta. Per altro, al suo fianco, c’erano seduti Alberto Matano (habituè delle poltronissime scalzato per l’occasione da Mara Venier) e il marito Riccardo Mannino. Ma guardando la nomenklatura schierata in prima fila è molto più interessante la presenza di chi conta davvero in Rai: i consiglieri di amministrazione Francesca Bria e Alessandro Di Majo, in quota PD e M5S. Un chiaro atto di sostegno a Fuortes, Coletta e Amadeus.

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