Roberto Benigni ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera nella serata inaugurale della 78ma Mostra del Cinema di Venezia. Intervenuto sul palco della Sala Grande del Lido, l’attore e regista ha dedicato il premio alla moglie Nicoletta Braschi, alla quale ha riservato una delle più emozionanti dichiarazioni d’amore della storia recente dello spettacolo. “Il Leone? Quando mi hanno telefonato ho fatto i salti di gioia, anzi di rumba e di mambo, spogliandomi nudo… Al massimo mi meritavo un micino”, ha scherzato il Premio Oscar, accolto da una standing ovation e introdotto con affetto dalla regista e amica Jane Campion.
Roberto Benigni, discorso a Venezia da applausi
“Lui crede nei miracoli, come quello di innamorarsi tutti i giorni. È un genio comico con un cuore e una sincerità che incarna la gioia”, ha detto la Campion. La lista dei ringraziamenti di Benigni per questo prezioso riconoscimento è lunga. Il Piccolo Diavolo ha dedicato il Leone agli italiani “che mi vogliono bene” e a tutte le persone che ha incrociato nel suo percorso artistico: Giuseppe Bertolucci e Vincenzo Cerami, Massimo Troisi e Renzo Arbore, Federico Fellini e Gigi Zampa, Sergio Citti e Marco Ferreri, Blake Edwards e Woody Allen, Jim Jarmusch e Matteo Garrone, che gli affidato il ruolo di Geppetto nel suo Pinocchio. Ma la dedica più preziosa è per lei: Nicoletta Braschi, la sua “attrice preferita”, la donna che “imparadisce la mia mente”.
“Abbiamo fatto tutto insieme per quarant’anni. Quanti film abbiamo fatto? Ma poi cosa vuol dire misurare il tempo in film? Io conosco solo un modo per misurare il tempo: con te o senza di te”, le sue parole. “Questo Leone non è mio, è nostro. Io mi prendo la coda, per scodinzolare di gioia. Tu le ali, con le quali mi hai fatto volare. Soprattutto le ali sono tue, perché se nel lavoro qualche volta ho preso il volo è grazie a te, al tuo talento, al tuo mistero, al tuo fascino, alla tua bellezza, alla tua femminilità, al fatto di essere donna. Emani luce, amore a prima vista, anzi eterna vista”, ha concluso Benigni.
La chicca finale è una citazione di Groucho Marx: “Gli uomini sono donne che non ce l’hanno fatta. Io non ce l’ho fatta ad essere come te, Nicoletta. Se qualcosa di bello e buono ho fatto nella mia vita è stato sempre attraversato dalla tua luce”.
Roberto Benigni Leone d’oro: la dedica alla moglie (e a Mattarella)
Nel corso del suo discorso di accettazione, Benigni si è anche profuso in lodi all’indirizzo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, presente in Sala Grande e accolto dagli applausi.
“A Mattarella voglio bene. La vorrei abbracciare e baciare, rimanga qualche anno in più. Fino alla prossima Mostra, anzi fino ai Mondiali in Qatar, visto che porta fortuna”, ha auspicato il comico toscano. Il ricordo della vittoria della Nazionale di Mancini agli Europei è ancora vivo: “Quando mi hanno detto che ci sarebbe stato ho avuto la stessa emozione di lei a Wembley quando ha segnato Bonucci”.
“Dove metterò il Leone d’Oro? Non so se lo metterò in casa. Di sicuro stanotte ci dormirò insieme. E magari ci faccio pure una nuotata dal Lido a Venezia”. Così Benigni aveva ironizzato al suo arrivo all’imbarcadero dell’Hotel Excelsior del Lido.