La relazione tossica di Selvaggia Lucarelli: “Storia della mia dipendenza”

2
801
Il 'requiem' di Selvaggia Lucarelli per l'addio di Barbara d'Urso a Mediaset

Il racconto della relazione tossica di Selvaggia Lucarelli sarà protagonista di un podcast di 6 puntate in cui la giornalista e scrittrice rivelerà per la prima volta gli aspetti che ha sempre taciuto del rapporto da cui è nato il padre di suo figlio, Leon. Intervistata dal Corriere.it, esordisce così:

“Mi sono bucata per quattro anni. Non mi infilavo una siringa nel braccio perché la mia droga non era una sostanza, era una relazione”

relazione tossica di selvaggia lucarelli

La storia di un amore sbagliato ma non infelice, bensì malato, un ‘pozzo di dipendenza‘: «È successo che davanti a un caffè Daria Bignardi, con la quale ci passiamo il testimone nelle Mattine di Radio Capital, mi chiedesse perché fossi a Milano. Ero arrivata per amore, risposi, e poi ero rimasta per guarire da quell’amore. Guarire non è un verbo consueto, abbinato all’amore. Lei era stupita che potesse essere capitato a una come me. Ne riparlammo in tivù a L’assedio e per me è stata una liberazione. Lì ho provato il desiderio di condividere questa esperienza»

Un’esperienza, quella della relazione tossica di Selvaggia Lucarelli con il suo ex consorte, che ha coinvolto anche Leon, figlio oggi adolescente dell’ex giudice di Ballando Con Le Stelle: «Il mio rimpianto più grande è di avere perso con mio figlio almeno tre anni, perché forse l’ultimo è stato un po’ più di guarigione. Mi sono persa tre anni di maternità felice. Non che non abbia dato priorità a mio figlio: non ho mai pensato di lasciarlo al padre e di non prendermene cura. Ma non ho dato priorità alla sua felicità. Quando sei vittima di una dipendenza la priorità è avere la dose».

Tra gli aspetti più importanti di cui la blogger de Il Fatto Quotidiano vuole farsi portavoce attraverso il podcast ‘Proprio a me’ c’è sicuramente una ‘sintomatologia’ da poter riconoscere, qualche segnale utile, chissà, anche per amici, amiche: «In queste vicende (gli amici, n.d.r.) purtroppo hanno un ruolo disperato. Ti vedono governata da una cosa su cui non hai alcun controllo e non possono fare niente. Diventi inaffidabile, non fai nulla per salvarti e loro si stancano di soccorrerti perché capiscono che se non ti salvi da sola non ti salverà nessuno».

Il podcast si chiamerà ‘Proprio a me’ e a partire da mercoledì 24 marzo sarà disponibile su tutte le piattaforme.

2 COMMENTS