Il Comitato d’applicazione del Codice media e minori ha sanzionato Pomeriggio Cinque per la seconda volta. Nella seduta del 16 dicembre scorso, il Comitato ha ravvisato una violazione del codice in due puntate della trasmissione di Canale 5 condotta da Barbara D’Urso. Il rotocalco ha trasmesso in fascia protetta “scene che sviliscono la figura femminile e perciò hanno valore diseducativo, rilevando l’inadeguatezza dei modelli femminili proposti dal programma ad un pubblico minorile”.
Pomeriggio Cinque, ascolti non frenano il trash
Il riferimento del Comitato è a due puntate mandate in onda lo scorso ottobre. La prima è quella del 15, nel corso della quale l’attrice a luci rosse Malena ha raccontato le proprie tecniche di seduzione indossando indumenti intimi provocanti. Il servizio è disponibile su MediasetPlay.
La seconda è quella del 18 ottobre, caratterizzata dalla lite tra Roger Garth e Manuela Ferrera, disponibile sempre su MediasetPlay. L’opinionista e la modella sono stati protagonisti di un feroce botta e risposta: al centro della discussioni i consigli di bellezza della Ferrara, con i suoi spray abbronzanti commentati da Garth in maniera sprezzante. “Ti vedo un po’ bianco Garth, vieni a Milano che ti spruzzo qualcosa, hai la febbre? Si vede dall’aspetto”, ha detto Manuela. “Preferisco essere sbattuto in questo modo che sbattuta come te in un altro”, la replica di Roger.
D’altronde non è la prima volta che il Comitato d’applicazione del Codice media e minori sanziona Pomeriggio Cinque. E non per le parole di Vittorio Sgarbi sulla suora uscita dal convento per lui.
Pomeriggio 5, Barbara D’Urso sanzionata per la seconda volta
In un’intervista del 25 settembre scorso, la D’Urso portò in studio Alisha Griffanti, influencer e “dominatrice di uomini” meglio nota come la diva del tubo. Quell’intervista, nel corso della quale la Griffanti disse di dominare gli uomini per lavoro e produrre video fetish perché “più li tratto male, più guadagno”, ha proposto, secondo il Comitato, “un modello femminile stereotipato e antieducativo”.
“I suddetti contenuti, l’orario di programmazione in cui si collocano e l’assenza di qualsiasi avvertimento teso a sconsigliare la visione da parte di minori portino a rinvenire la violazione dell’art. 3.1 del Codice di autoregolamentazione Media e Minori e dei Principi generali che lo ispirano”, aggiungeva il comunicato.
Mediaset prenderà mai provvedimenti?