La confessione di Paolo Bonolis: “La cosa più pesante della mia vita? La malattia di mia figlia Silvia”

Il conduttore, tornato in tv con Avanti un altro, parla dei problemi di salute avuti dalla sua Silvia

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Un primo piano di Paolo Bonolis
Un primo piano di Paolo Bonolis

Paolo Bonolis è legato dal 1997 all’imprenditrice Sonia Bruganelli. I due sono marito e moglie dal 2002 e sono diventati genitori di tre figli: Silvia, Davide e Adele. In un’intervista concessa al quotidiano Il Messaggero, il conduttore rivela che i momenti più complicati della vita da papà li ha passati proprio con Silvia, nata con una malattia congenita al cuore.

Paolo Bonolis parla della figlia Silvia e della sua malattia

“La cosa più pesante della mia vita? Nostra figlia Silvia – racconta Bonolis nell’intervista – ha le sue problematiche di salute, da 18 anni il problema persiste, ma con il suo sorriso è più facile affrontarlo”.

L’operazione alla quale è stata sottoposta subito dopo la nascita ha avuto degli strascichi tuttora visibili. Silvia ha un problema al braccio sinistro: per una distonia, se viene toccato, le provoca spasmi in tutto il corpo.

“Il post operatorio fu problematico – aveva spiegato il presentatore qualche tempo fa in un’intervista a Gente – e la portò ad avere un po’ di ritardi nell’iter della crescita. Le voglio bene come a tutti gli altri figli. Silvia è una bimba bellissima, sempre molto sorridente, molto solare, che ha partecipato alle Special Olympics vincendo anche l’argento nel lancio della palla e l’oro nei 10 metri piani assistiti”.

Parlando con Oggi, invece, il conduttore di Avanti un altro aveva spiegato di avere un rapporto diverso con Silvia rispetto agli altri figli. “Con lei – ha rivelato – abbiamo un altro tipo di rapporto che è più fisico: ci amiamo, ci abbracciamo. Lei ha un senso dell’umorismo spiccatissimo”.

Un primo piano di Paolo Bonolis
Paolo Bonolis (foto: MediasetPlay)

Paolo Bonolis: Silvia è “luce pura”

Bonolis definisce Silvia “luce pura” e ha dedicato un intero capitolo del suo recente libro – l’autobiografia Perché parlavo da solo, pubblicata da Mondadori – all’esperienza che ha vissuto seguendo la figlia Silvia alle Special Olympics.

Al Corriere della Sera aveva ripercorso “quel giorno in terapia intensiva” quando, dopo l’operazione, le tac e le risonanze, aveva incrociato lo sguardo di Silvia. “La bambina c’è, ho detto a mia moglie. Quel modo di guardare – ha confessato – non era di un cervello compromesso, un cervello compromesso non guarda così. Se mi spostavo, i suoi occhi mi seguivano. Erano occhi presenti, vivi. Celesti”.

“Silvia – ha aggiunto il presentatore – ha avuto vicino noi, e tante altre persone, ma il più lo ha fatto da sola. A pochi mesi ha attraversato qualcosa a cui un adulto non sarebbe sopravvissuto”.