Lo sfogo di Paola Ferrari: “La sinistra predica il rispetto per le donne ma a me dice che sono un mostro e ho lo stucco in faccia”

La giornalista televisiva si racconta in una lunga intervista al Giornale e spara a zero sulla "sinistra radical chic ipocrita e moralista"

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Un primo piano di Paola Ferrari
Paola Ferrari

Paola Ferrari si racconta in una lunga intervista concessa a Massimo M. Veronese per Il giornale. La giornalista televisiva ripercorre la sua lunga carriera, iniziata coi fotoromanzi, a Portobello accanto a Enzo Tortora ed esplosa sul piccolo schermo, dov’è diventata la prima donna del calcio italiano. L’ex conduttrice di Novantesimo minuto e La Domenica Sportiva non risparmia stoccate a chi predica bene e razzola male. Nel mirino della Ferrari ci sono infatti la sinistra “radical chic ipocrita e moralista” e tutte quelle ragazze che “usano il corpo per diventare famose”.

Paola Ferrari: Diletta Leotta “rappresenta solo se stessa”

“Ognuno è libero di fare quello che gli pare – precisa la giornalista –. Io ho sempre considerato invece un affronto che qualcuno mi ascoltasse solo perché sono carina”. Il riferimento è Diletta Leotta, spesso al centro dei suoi commenti sprezzanti. “È ricchissima, famosissima, mica come me che ho fatto tanta fatica per così poco – ironizza la Ferrari –. Continui così, faccia un sacco di soldi e se li goda: lei però non può rappresentare le giornaliste italiane, come Anna Billò, Giorgia Rossi o Simona Rolandi. Lei può rappresentare solo se stessa. O forse Belen…”.

La conduttrice diventa ancora più esplicita quando si parla di sessismo, parità dei diritti tra uomini e donne e commenti d’odio sui social. Da sinistra le hanno fatto quella che definisce “una guerra oscena”. “Da quel mondo ho subito bodyshaming durissimi – confessa la Ferrari –, sono stata vittima di cyberbullismo, io che sono portavoce dell’Osservatorio Nazionale sul bullismo. Perché se non sei dei loro e hai successo, dai fastidio”.

Nello spettacolo Ferite a morte, Serena Dandini ha scritto un monologo sul femminicidio in cui si legge “meglio morta che guardare un’altra Domenica Sportiva con quella, ‘l’illuminata’, la presentatrice piena di luce che pare la Madonna, quella bionda che dice i risultati con le labbra piene di rossetto forte e gli orecchini a lampadario, che a lui piaceva tanto, invece a me faceva proprio schifo”.

Paola Cortellesi, che lo lesse, poi si scusò – ricorda la giornalista –. Ma fosse solo quello: mi hanno detto cose spaventose, che sono un mostro, che ho lo stucco in faccia, che sono tutta rifatta. Ho pianto e sono stata male. Loro che predicano il rispetto per le donne: che si vergognino”.

Un primo piano di Paola Ferrari
Paola Ferrari (foto: RaiPlay)

Paola Ferrari oltre 90 minuto e il marito: oggi è anche produttrice

Sposata dal 1997 con l’imprenditore Marco De Benedetti, oggi Paola Ferrari, tagliato il traguardo dei 60 anni, è il volto Rai per la Nazionale azzurra di calcio e vive una seconda vita da produttrice. È entrata in società con la Italian International Film di Fulvio e Federica Lucisano. “Leggo copioni, incontro attori – spiega al Giornale –, seguo progetti di respiro giornalistico, inchieste, documentari, docufilm”.

Ma non smette di immaginare un futuro diverso per le donne che come lei vogliono costruirsi una carriera credibile e farsi rispettare. “Abbiamo insegnato a chi è venuto dopo di noi che non vale più la pena di eccellere – conclude con amarezza –. Siamo un Paese che non premia il merito, che mortifica chi fa di più. Gli occhi della tigre li vedo in pochissime persone”.

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