È Paola Cortellesi l’italiana dell’anno 2023 di Famiglia Cristiana. Lo ha annunciato il settimanale diretto da Stefano Stimamiglio nel numero in edicola dal 28 dicembre. L’attrice e regista raccoglie l’eredità dei costruttori di pace premiati nel 2022 (i gruppi di giovani e di realtà come Sermig e la Comunità di Sant’Egidio che si sono segnalate per iniziative di dialogo e non violenza) e del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel 2021.
Paola Cortellesi italiana dell’anno 2023
“Il riconoscimento va per il coraggio con cui si è messa in gioco nel suo debutto alla regia, sia sul piano artistico (girando in bianco e nero) sia su quello dell’impegno civile – si legge nella motivazione –. Il suo C’è ancora domani è il film più visto dell’anno con oltre quattro milioni di spettatori, segnando così la rinascita del cinema italiano dopo il periodo buio della pandemia”.
“Si tratta di un’opera – aggiunge Famiglia Cristiana – che, nel solco della grande tradizione del neorealismo, attraverso una vicenda ambientata 75 anni fa, ha saputo immergerci nel presente, nella realtà delle tante donne che, come la sua Delia, lottano per affermare i loro diritti in una società intrisa di maschilismo. E lo ha fatto con le doti che da sempre hanno contraddistinto la sua carriera: l’impegno e l’ironia”.
Uscito al cinema il 26 ottobre, C’è ancora domani si è rivelato un autentico caso cinematografico. Con quasi 32 milioni di euro incassati e 4,7 milioni di biglietti venduti al botteghino, è il film più visto dell’anno, il secondo più alto incasso per un film italiano degli ultimi tre anni (dopo Tolo Tolo di Checco Zalone) e il decimo film col maggiore incasso in Italia di sempre, quinto fra quelli italiani. Il premio di Famiglia Cristiana all’attrice e regista romana va anche al suo impegno civile.
Il motivo della scelta
In un evento al Senato, Cortellesi ha portato un forte messaggio di consapevolezza e impegno contro la violenza maschile sulle donne. L’attrice ha posto l’accento sull’educazione nelle scuole. “Da comune cittadina – ha detto a Palazzo Madama – auspico che, al di là degli schieramenti politici che rappresentate, saprete procedere uniti per far sì che le nuove generazioni ricevano, lungo tutto il percorso scolastico, un’adeguata formazione all’affettività e al rispetto”.
Inoltre, da almeno dieci anni nella sua carriera c’è un importante filo conduttore: l’attenzione per il tema del lavoro, in particolare di quello precario. “Non sono contro la flessibilità in assoluto – aveva detto a Famiglia Cristiana in occasione dell’uscita della commedia Come un gatto in tangenziale con Antonio Albanese –: il problema è quando perdi un lavoro e non ne trovi in breve tempo un altro. In questo modo diventa impossibile fare progetti a lungo termine”.