Nino Castelnuovo è morto all’età di 84 anni dopo una lunga malattia. La notizia è stata diffusa dalla moglie Maria Cristina Di Nicola e dai figli Lorenzo e Marinella. L’attore era affetto da un glaucoma, una malattia degenerativa che lo aveva colpito ad appena 35 anni e che con il tempo lo aveva reso ipovedente. “È un male vigliacco, si insinua lentamente e ti sconvolge l’esistenza”, aveva detto nel corso di un’intervista al Corriere della Sera.
Nino Castelnuovo morto a 84 anni: soffriva di glaucoma
“Ho capito con il tempo che non bisogna contrastarla – raccontava l’attore – o far finta che non ci sia. Devi accettarla e conviverci, altrimenti non ne esci. Provo soprattutto disagio, anche rabbia forse, perché è una malattia subdola perché mi rende dipendente per molte cose dagli altri”. La sua testimonianza è raccolta in un libro, Glaucoma – Apriamo gli occhi sulla malattia, pubblicato da Edra per sensibilizzare sull’impatto psicosociale della cecità e dell’ipovisione, la stessa malattia che ha colpito Vincenzo Mollica.
Lecchese doc e romano d’adozione, Castelnuovo è entrato nell’immaginario collettivo grazie allo sguardo limpido e rassicurante del suo Renzo Tramaglino nei Promessi sposi televisivi diretti da Sandro Bolchi, lo sceneggiato con Paola Pitagora andato in onda su Rai 1 nel 1967.
Ma Castelnuovo è stato anche l’uomo atletico che saltava la staccionata nella celebre pubblicità dell’olio Cuore, un lavoro che gli venne assegnato grazie al suo passato nella ginnastica artistica. L’attore lasciò lo sport quando si trasferì a Milano negli anni Cinquanta, diventando allievo della scuola del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler.
Il debutto al cinema fu nel ruolo del “malandro” di Un maledetto imbroglio di Pietro Germi. In seguito vennero piccole parti in Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti, Il gobbo di Carlo Lizzani e Tutti a casa di Luigi Comencini.
Nino Castelnuovo: olio Cuore, Promessi sposi e tanto altro
Una delle più intense interpretazioni di Castelnuovo fu quella in Giorno per giorno, disperatamente di Alfredo Giannetti. Lui e Tomas Milian erano i fratelli Gabriele e Dario, quest’ultimo affetto da una malattia mentale. Castelnuovo e Milian divennero amici strettissimi e tornarono a recitare insieme in Un giorno da leoni di Nanni Loy.
Nella memoria restano altre due opere dell’attore: Ritratto di donna velata, sceneggiato gotico del 1974 con Daria Nicolodi, diretto da Flaminio Bollini; il musical Les Parapluies de Cherbourg di Jacques Demy, premiato a Cannes e nel quale affiancò Catherine Deneuve.
L’unico suo vero, grande rimpianto, oltre la malattia, è stato quello di non esser stato diretto dal suo mito: Carmelo Bene.
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