In un momento storico in cui l’attenzione ai media e all’opinione della stampa è massima, se Michela Murgia critica Franco Battiato è praticamente impossibile che il web ‘lasci correre’ senza far scoppiare una grande polemica. A suo dire, però, quello che voleva fare la scrittrice era una provocazione, non un’offesa.
Ma vediamo insieme quali sono state le sue parole sul celebre cantautore italiano: «Franco Battiato è considerato un autore intellettuale – ha detto l’autrice del libro che ha ispirato il film ‘Tutta la vita davanti’, durante la rubrica ‘Buon vicinato’ in diretta sui social –E invece, tu ti vai a fare le analisi dei suoi testi e sono delle min… assolute, citazioni su citazioni e nessuno significato reale. Togli due testi, forse, e il resto…» e ancora: «Ha suggestionato due generazioni e ha fatto loro credere che ascoltare Battiato fosse più figo».
Ecco come Michela Murgia critica Franco Battiato: la reazione è stata praticamente immediata, la ‘videochiacchierata’ con Chiara Valerio che doveva essere la trasposizione pubblica di una ‘litigata tra amiche’ su opinioni discordanti è diventata teatro di polemiche feroci. Dopo tantissimi messaggi di protesta in cui i fan del cantante l’avevano aspramente criticata per le sue affermazioni, la scrittrice ha provato a spiegare cosa c’era dietro le sue parole:
«È che quando abbiamo lanciato la moneta mi è toccata la parte della cattiva, io che Battiato lo adoro! Ma ovviamente la mia fatica nel parlarle male non è nemmeno paragonabile a quella che sta facendo chi crede che sia tutto reale». Per meglio ‘scusarsi’ con il pubblico o, semplicemente, chiarire la sua posizione, la 47enne ha poi aggiunto una riflessione sul suo profilo Facebook:
Come la scrittrice ha giustificato le sue parole sui social
« Raccontami ancora dell’epidemia del 2020, nonna! – Ma te l’ho raccontata tante volte… cosa vuoi sapere sapere ancora? – Cosa faceva la gente tutto il giorno, come si comportava! – E’ difficile da credere, amore mio, e la vita non era facilissima, però di tanto in tanto succedevano anche cose buffe. – Buffe? In che senso? – Nel senso di strane, sorprendenti, forse non molto sensate. – E quali? – Il 5 aprile, dopo quasi un mese di blocco totale, centinaia di persone hanno smesso d’improvviso di parlare del virus e del dopo virus per spiegare a me cosa non avevo capito di Battiato. – Chi è Battiato, nonna? – Dopo te lo faccio ascoltare. – E perché è buffo questo? – Te lo spiega zia Chiara».